Allora, la Società Italiana Autori / Editori, per quanto concerne le fotocopie obbliga le copisterie ad apporre dei bollini sulle copie effettuate (quelle coperte da diritto d'autore).
Ok, può anche andare bene... ci prendono € 300,00 di bollini per ogni fotocopiatrice, ovviamente da pagare in anticipo. Bollini che poi dobbiamo applicare e far pagare ai clienti al solito prezzo di acquisto, vale a dire € 0,04 a bollino. Questo per quanto riguarda le copisterie.
Se invece sei una biblioteca NON devi apporre nessun bollino, non hai spese anticipate, ma solo in base a quante copie fai... ora non so quanto le biblioteche controllino il numero di copie, se è quello consentito... Le università invece pagano € 1,50 - una tantum - a studente, anche lì niente bollini.
Quando gli studenti vengono da noi per fare fotocopie da libri li avverto che possono fare solo il 15% del libro e che devo apporre bollini che costano 0,04 a copia, oltre al costo della fotocopia. Inutile dire che 9 su 10 rispondono "Allora le faccio all'università/biblioteca che mi costano meno".
La cosa divertente (mica tanto) è che le copisterie sono private, ed hanno come attività prevalente le copie... al contrario, le biblioteche e le università non hanno le copie come attività principale, eppure vengono trattate MOLTO meglio di noi. C'è modo di fare un diavolo di esposto a qualcuno su questa disparità di trattamento? E' una cosa obbligatoria, per cui non è che "non li compri", a meno che tu non voglia la SIAE a controllare anche due volte al giorno, facendoli accedere a tutte le copie presenti al momento nel negozio.
L'altra cosa molto divertente è la tipologia di supporti coperti dal diritto d'autore. Se mi portano un ritaglio da un giornale, è considerato materiale protetto, per cui vanno applicati i bollini, anche se non si sa che giornale sia, la data di stampa, il numero totale di pagine di cui è composto il giornale etc. Stesso dicasi per stralci di libro (es: insegnante che deve fare le fotocopie per un compito in classe, ci sono due trafiletti, va messo il bollino! Anche se è un pezzo di Dante o dell'Odissea, perché c'è il diritto dell'editore... che ovviamente NON SAPPIAMO chi è). Per quanto riguarda poi le licenze creative commons alla SIAE sede centrale di Roma, all'ufficio competente, non ne sanno niente, comunque "se è stato scritto da qualcuno devi metterci i bollini", risposta testuale.
Alla domanda "Ok, metto i bollini, voi non sapete cosa ho fotocopiato, non sapete l'autore né il titolo dell'opera... li date random i diritti?" "Eh, ma vede, facciamo delle indagini campione bla bla yadda yadda"... quindi si pagano i bollini alla SIAE ma non vanno all'autore o editore... vanno a caso. In pratica io pubblico un libro e vendo una copia sola. Non si sa perché iniziano a farne fotocopie, dieci, cento, mille, diecimila persone, e non vedrò mai riconosciuto un misero diritto d'autore... perché ovviamente nessuno si è segnato i dati dell'opera e non appaio nelle classifiche di vendita.
Tutto ciò, è normale? :berto: