Questa settimana ho lavorato parecchio, mole di lavoro a livelli record, ed è un bene, ci mancherebbe.
Ci sono solo alcuni sassolini che vorrei togliermi dalla scarpa:
- il cliente peruviano (e vale per tutti i clienti sudamericani), uno che entra ed esordisce con "escusame!"... e poi ti mostra un foglio e ti dice "copia", faccio la fotocopia b/n e ti dice "Colore", faccio una copia a colori, esce, tolgo il foglio, "Altre due", le faccio, "Anche dietro", faccio il retro, "Sulla stessa pahina", rifaccio le copie. "Ancora una". La faccio, chiedo "A posto?", risponde affermativamente, mi dirigo alla cassa... "Escusame!" "Una copia" e ti dà un altro foglietto. E allora chiedo "A colori?" "Sì" "Fronte/retro?" "Sì" "Quante copie?" "Una!", faccio la copia a colori fronte/retro, riconsegno l'originale, prende copia e originale e le mette in una borsa, vado verso la cassa "Escusame!" "Un'altra", e mi tocca reimpostare la macchina, rifare la copia. E allora chiedo "Era l'ultima?" "Claro!", così vado verso la cassa, faccio lo scontrino, dò il resto, mi metto a servire qualcun altro... "Escusame!" "Hai una busta de lettra?"... ed ecco che un cliente che si serve in mezzo minuto ti porta via 10 minuti...;
- il cliente che entra e chiede "Dove mi posso appoggiare?";
- Quello che entra ed esordisce con "Tu che te ne intendi", e metteteci una domanda random tra "Telefonia/Fotografia/Informatica/Toponomastica/Parcheggi cittadini", il tutto con una proprietà di linguaggio tale da non far capire una mazza, e poi non fa nemmeno le fotocopie.
Ecco, io lì sarei a lavorare... non a fare assistenza ai bisognosi