“Diamo per scontate così tante cose, delle persone che conosciamo. Come se avessimo tutto il tempo del mondo per capirle. E invece il tempo non c’è, e le domande che non hai fatto e le cose che non hai detto ti si affollano intorno e non hai più nessuno a cui farle, a cui dirle.”
Questa frase, letta in un libro, mi è tornata in testa qualche giorno fa, al rientro dal funerale di un mio compagno di scuola, portato via dal classico “male incurabile”.
Si resta colpiti quando se ne va uno che ha i tuoi anni, che ha diviso con te il banco di scuola e i ricordi di giorni passati. Lo ricordi, ti ritorna improvviso tutto in mente, anche se sono passati tanti anni e anche se il vedersi, nel tempo, è diventato sempre più sporadico, sempre più lontano.
Sembra ieri che ci si incontrava in bicicletta (passione comune) da qualche parte, e nonostante i mesi e mesi che non ci si vedeva cui si salutava contenti come fosse la prima volta.
Eppure è così, ci sono frammenti di noi in tanti altri, in tanti che abbiamo incontrato nella vita e con cui abbiamo diviso qualcosa, la scuola, il lavoro, l’amore, una serata, un viaggio…
Frammenti incompleti, e che tali rimarranno…
Per ciascun uomo ci sono tante e tante persone con cui avremmo voluto rivederci e invece non è mai più successo, e ciò che volevamo fare e dire ci è rimasto dentro per sempre, e riaffiora ogni tanto impietoso dal cassetto dei ricordi. La vita, questa spirale vorticosa che ci prende ogni giorno con i soliti e con nuovi problemi, lascia poco spazio a tante altre cose che avremmo desiderato, spesso noi stessi le cancelliamo inconsciamente, le seppelliamo come fogli di carta su un’ipotetica e affollata scrivania sulla quale finiamo per esaminare soltanto i fogli più recenti, quelli più in alto nella pila.
Gli altri rimangono sotto, alcuni nascosti per sempre.
Così è la vita, per tutti noi…
Scusate, capita di pensare anche a questo, alle volte…