Pare che ci sia un progetto concreto per tradurre in film la graphic novel “Watchmen” scritta da Alan Moore. Mi chiedo se siano diventati pazzi, ritengo che nessun cineasta possa tradurre la monumentale, intricata, ironica ed estremamente complessa opera di Moore in linguaggio per il grande schermo. A meno di non farne una schifezza.
A “Watchmen” ci si può solo girare attorno, come hanno già fatto qualche anno fa i ragazzi della Pixar con l’intelligente cartoon “Gli Incredibili”. Ma niente di più.
Si parla molto di intercettazioni, in questo periodo, si parla di limitarne la frequenza, l’utilizzo e soprattutto il costo, che pare abbia raggiunto la ragguardevole cifra di 224 milioni di Euro.
Peccato che nessuno si sia posto lo stesso problema nel 2005, quando, sempre con Berlusconi capo del governo, le intercettazioni raggiunsero il picco di spesa di 308 milioni di Euro.
Era l’epoca dei furbetti del quartierino, di Fiorani e di Fazio. Berlusconi allora si disse indignato, presentò un decreto legge (che non venne firmato da Ciampi) e la cosa si arenò lì...
Ci riprova adesso, con fretta per lo meno sospetta.
Sempre in tema politica, Renato Brunetta, ministro per l’innovazione e funzione pubblica, nel giro di un mese ha visto salire il suo gradimento dal 45% al 61%.
Ricetta: non fare nulla, ma presentare come novità assolute partorite dalla sua fertile mente, leggi che esistono già da anni.
Condire abbondantemente come prima notizia sparata dai TG per qualche giorno, da servire calda preferibilmente a ora di cena. Successo assicurato.
C’era una Panzerdivision della Wehrmacht che partecipò alla campagna di Stalingrado nel ’42, dove erano banditi il grado degli ufficiali e il saluto nazista. Ci si salutava con la classica mano alla visiera e gli ufficiali, tutti appartenenti alla vecchia nobiltà prussiana, non usavano il grado ma si rivolgevano tra loro col titolo nobiliare.
Anche i bollettini di guerra emanati dalla divisione non facevano eccezione: “Il battaglione del Conte Von Brunner ha conquistato stamane la collina 97”
“ Il Barone Helmuth Von Kassel ha riferito al Conte Falkenhorst che il nemico, circondato, non ha avuto altra scelta che arrendersi”
Un soldato della divisione scrisse nelle sue memorie: “Ero convinto di essermi arruolato nella Wehrmacht, ma non sapevo di essere invece capitato nell’armata prussiana di Federico il Grande”
E’ interessante che molti sgradevoli fatti di cronaca oggi debbano avere necessariamente un risvolto mediatico ad opera degli stessi protagonisti.
Il giapponese che ha accoltellato alcuni passanti e si è poi fatto catturare aveva annunciato tutto su Internet: un gruppo di ragazzini dai 12 ai 14 anni in Italia ha sfasciato gli interni di un edificio pubblico (30 milioni di euro di danni) filmando il tutto per metterlo su Internet, come sono finiti su Internet deprecabili episodi di bullismo scolastico. Questa necessità di documentare tutto, anche il male, perché?