Originariamente inviato da wsim
Due o tre di voi si saranno accorti che sono stato via qualche giorno…
In effetti sono stato un po’ in giro…qua e là…in vacanza …ma non solo…
Diciamo che mi sono divertito, che molto ho osservato (divertendomi), che ho occhieggiato qualche giornale, che ho dimenticato la televisione, che ho letto un libro magnifico ed emozionante (Cavalli Selvaggi di Cormack McCarthy, per chi fosse interessato)…
Ma soprattutto ho osservato, ho ascoltato, ho parlato…
E ho notato che sotto sotto dei bambini Rom, dei processi di Berlusconi, dell’inflazione al 4% (ufficiale, quella vera è molto di più), del costo del pane, del ritorno al nucleare, delle vallette da sistemare in televisione, delle immondizie di Napoli, del governo che annuncia e basta, dei salari da adeguare, dell'energia che manca, degli europei di calcio, dell’effetto serra, del clima e dei raccolti, delle cose dette ieri e dimenticate oggi, di tutto questo e tanto altro alla gran massa frega un bel nulla…
Tanto sa che le cose non cambieranno o che non saranno loro a farle cambiare…
Ma mettete in televisione o sui giornali uno o due personaggi famosi con un ormai desueto cappellone bianco in testa, con un bel panama leggero che fa tanto anni ’50, e improvvisamente vedrete comparire tra la folla uno, due, tre, tanti individui tutti col cappello bianco a nastro nero, maschi e femmine indifferentemente, poveri, ricchi, magri, grassi, belle donne curatissime e orrendi commercianti, borghesi e fricchettoni, tutti uguali, sorridenti e certi di essere notati sotto quel cappello, felici ed illusi di essere “diversi” non essendo affatto, e, una volta tanto, sicuramente con la testa al coperto…
Ne ho visti parecchi, fateci caso…
Al di là del ridicolo riflesso imitativo che ha spinto i suoi compratori, quel cappello elegante (del quale già girano pessime imitazioni), mi è parso un efficace specchio dei tempi.
All’ombra del panama, al coperto da tutto…
Mi pare la metafora scanzonata di come saremo sempre noi italiani. Poche idee, tanta indifferenza, ma mettici sopra un cappello e passa la paura…
O, almeno… l’estate…
Poi si vedrà.
Al limite, ci faremo un bel cappotto…