Adesso vi racconto l’esilarante effetto del provvedimento di detassazione degli straordinari, che, come prevede la legge, si applica anche ai premi aziendali.
Come noto, in moltissime aziende esistono accordi interni per corrispondere ai dipendenti un “premio di risultato”.
In pratica con una formula matematica si determina una sorta di bonus ai dipendenti, calcolato sul margine lordo aziendale dell'anno precedente, bonus tarato solitamente sulle ore di presenza e parametrato alla categoria del dipendente: fatto 100 il premio da dare all’operaio di più basso livello, si va via via crescendo in base alla categoria. Il premio si eroga solitamente nei mesi di giugno o luglio e costituisce, per i dipendenti con 13 mensilità, una sorta di 14esima.
Ora, il fantastico provvedimento di detassazione degli straordinari ha detassato (o meglio, ha abbassato la tassazione all’aliquota del 10% ) anche i premi aziendali, MA il problema è la limitazione che è stata inserita nella legge.
Ovvero, la detassazione viene applicata SOLTANTO se il reddito imponibile di quel dipendente l’anno precedente è stato inferiore a 30.000 Euro lordi.
Premetto che in ditta ci sono molti dipendenti a cavallo di quella cifra.
Quale la conseguenza immediata, facilmente riscontrabile nelle bestemmie che stanno girando in ditta in questi giorni?
Che chi ha avuto un reddito di 29.900 ha visto il suo premio di risultato di, diciamo 1.500 Euro, tassato appunto al 10%, ovvero per 150 Euro.
Ma chi, con le stesse mansioni del precedente, ma magari con qualche anno di anzianità in più o con una qualifica leggermente superiore, ha avuto un reddito appena superiore ai 30.000 Euro, facciamo 30.100, ha visto il suo premio di risultato di 1.500 tassato normalmente, ovvero ad aliquote medie di circa il 26-28% .
Risultato, sui 1.500 Euro di premio gli sono stati trattenuti circa 400 Euro di imposte, contro i 150 del collega di prima, col risultato che la sua busta paga mensile, pur gonfiata dal premio, è risultata inferiore a quella dei colleghi con meno anzianità o qualifica.
A parte le imprecazioni che sono volate, uno di loro, con notevole senso dell’umorismo, ha chiesto all’ufficio personale di essere dequalificato d’ufficio con la semplice motivazione: perché tutto sommato ci guadagno!