Visualizzazione dei risultati da 1 a 9 su 9
  1. #1

    le nostre spie, che spiano le spie, e che poi vengono spiate.

    La vicenda di telecom ormai è talmente grossa che nessuno sa più dove mettere le mani.

    l'unico che sembra saperlo, è colui che vuole in tutti i modi limitare e inificiare le intercettazioni.

    Dentro ci sono tutti, nessuno escluso. Anche lamagistraura cosiddetta "politicizzata" ha paura di scavare, e si tentenna, si scavicchia,si tergiversa, si prende tempo, si vacilla.

    La gravità è inaudita, ma nessuno lo vuol far capire. I giornalisti lanciano il sasso, pi nascondono lamano, poi lo rilancano, fanno vedere timidamente la mano, ma poi la rinascondono. Anche loro impotenti e con troppi scheletri nell'armadio.

    siamo arrivati al punto che se ne parla come se fosse una cosa mostruosa ma col tono di uando si commenta le foto della quaresima di un lontano cugino.

    Con cuccia non è morto solo un uomo, ed il suo potere, ma anche la riservatezza. forse era l'ultimo degli impenetrabili. Adesso ce n'è per tutti, e tutti hanno paura a fare la primamossa, perchè sanno che dopo toccherebbe a loro.

    Siamo ad un empasse megagalattica. dietro l'angolo, una bolla di sapone.
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

  2. #2
    non l'ho seguita granchè questa vicenda... staresti affermando che dall'inchiesta potrebbero diventare pubbliche intercettazioni che raccontano qualsiasi cosa di qualsiasi persona, dal barrista (cit.) dietro casa all'uomo che schiaccia i bottoni nella stanza del potere? e a che titolo verrebbero acquisite all'inchiesta tali intercettazioni se sono solo il corpo del reato e non il reato in sè? :master:
    love is a ring, the telephone
    love is an angel disguised as lust
    here in our bed until the morning comes

  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
    Registrato dal
    May 2002
    Messaggi
    896

    Re: le nostre spie, che spiano le spie, e che poi vengono spiate.

    Originariamente inviato da seifer is back


    Siamo ad un empasse megagalattica. dietro l'angolo, una bolla di sapone.
    Sulla questione proporrei di fare chiarezza con un'apposita perizia, affidando la documentazione a due esperti di chiara fama: Igor Marini e Mario Scaramella.
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  4. #4

    Re: Re: le nostre spie, che spiano le spie, e che poi vengono spiate.

    Originariamente inviato da wsim
    Sulla questione proporrei di fare chiarezza con un'apposita perizia, affidando la documentazione a due esperti di chiara fama: Igor Marini e Mario Scaramella.
    che radiazioni li colga..

    supervisionati da cossiga o da guzzanti? dura scelta.
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

  5. #5
    Originariamente inviato da the_hi†cher
    non l'ho seguita granchè questa vicenda... staresti affermando che dall'inchiesta potrebbero diventare pubbliche intercettazioni che raccontano qualsiasi cosa di qualsiasi persona, dal barrista (cit.) dietro casa all'uomo che schiaccia i bottoni nella stanza del potere? e a che titolo verrebbero acquisite all'inchiesta tali intercettazioni se sono solo il corpo del reato e non il reato in sè? :master:
    no.

    sto dicendo che tutti compaiono in quelle intercettazioni. (non il macellaio, s'intende, ma quelli con un "minimo" d potere)

    quindi aldilà di un "no, no, non si fa.." difficilmente andranno.
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

  6. #6
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
    Registrato dal
    May 2002
    Messaggi
    896

    Re: Re: Re: le nostre spie, che spiano le spie, e che poi vengono spiate.

    Originariamente inviato da seifer is back
    supervisionati da cossiga o da guzzanti? dura scelta.
    macchè, si fa subito!

    Ambarabà, cicì, cocò...
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  7. #7
    Originariamente inviato da seifer is back
    no.

    sto dicendo che tutti compaiono in quelle intercettazioni. (non il macellaio, s'intende, ma quelli con un "minimo" d potere)

    quindi aldilà di un "no, no, non si fa.." difficilmente andranno.
    e a quell'altro che vuol parlare e raccontare le sue verità gli offriranno un caffè corretto "Sindona"?
    love is a ring, the telephone
    love is an angel disguised as lust
    here in our bed until the morning comes

  8. #8
    beh http://www.ibs.it/code/9788861900028...i-sporche.html
    all'inizio del libro vengono descritte le attività dei servizi segreti al soldo del governo

  9. #9
    Al centro del racconto vi è il Sismi, il Servizio per le informazioni e la sicurezza militare italiano che, attraverso il funzionario Pio Pompa e il suo capo, generale Niccolò Pollari, spiava politici, magistrati, giornalisti e perfino il Presidente della Repubblica Ciampi. Quando, nel luglio 2006, gli agenti della Digos irruppero negli uffici di Pompa, trovarono in cassetti, schedari, computer e casseforti centinaia di appunti, dossier e report dell’attività di disinformatija svolta da Pompa per conto di Pollari per “disarticolare con mezzi traumatici” l’opposizione al governo Berlusconi, per controllare le mosse della parte più attiva della magistratura e per seguire l’andamento delle indagini milanesi su Mediaset e il Cavaliere. Dai documenti pare che Pompa spiasse anche il Quirinale, monitorando i colloqui del braccio destro di Ciampi, il segretario Gifuni, e che attribuisse poi agli atti del capo dello Stato, che si presumeva ricattato per il caso Telekom Serbia, finalità di ritorsione nei confronti dell’opposizione. Parte di questo materiale veniva passato a giornalisti amici che pubblicavano quelle “veline”, per lo più inattendibili, fabbricate dal Sismi: esempio eclatante fu quello della commissione Mitrokhin, quando il millantatore Mario Scaramella, consulente legato alla Cia e allo stesso Sismi, fabbricò “bufale” contro l’opposizione e Romano Prodi, allora presidente della Commissione europea.
    Dunque le parole d’ordine erano – secondo gli autori – “disarticolare, neutralizzare, ridimensionare, dissuadere” anche con “provvedimenti e misure traumatiche”, i nemici veri e presunti del leader di Forza Italia. E appena salito al governo dal 2001, il governo Berlusconi si mosse di conseguenza, approvando tutta una serie di leggi ad personam fino al 2006. Dalla Cirami alla ex Cirielli alla Castelli, l’Italia assistette a una frenetica produzione di provvedimenti salva-imputati eccellenti e cancella-reati come il falso in bilancio, di condoni fiscali, di attacchi alle Procure e al Tribunale di Milano che stava celebrando i processi “toghe sporche” sui casi Sme-Ariosto, Imi-Sir e Mondadori. Come osservano i tre giornalisti, dieci anni dopo il biennio magico di Mani Pulite, l’Italia dalle Mani sporche aveva ripreso a lavorare come prima, più di prima.
    Proseguendo nella lettura si arriva così ai mali della Sinistra e dell’attuale governo Prodi che, insediatosi nell’aprile 2006, non sembra finora essere stato in grado di smantellare le vecchie “leggi vergogna”, anzi le ha lasciate in vigore aggiungendovene altre che hanno disatteso le promesse elettorali dell’Unione. La legge sull’indulto che ha svuotato le carceri, la riforma giudiziaria del ministro Mastella, quella sulle intercettazioni e il bavaglio alla stampa, la rimozione del magistrato De Magistris che indagava su Prodi e sullo stesso Mastella, fanno gridare oggi al “Parlamento vergogna”. Le vecchie “stecche” o mazzette ora assumono le fattezze di regolari “consulenze”, assegnate a persone, associazioni o gruppi vicini al politico da “ringraziare”: il sistema della corruzione si è raffinato - scrivono gli autori - ma le tangenti continuano a essere chieste e pagate e l’Italia resta in coda alle classifiche sulla trasparenza e sull’azione contro la corruzione. In queste pagine c’è la storia recente dell’Italia dei pirati e dei corsari, dei crack aziendali e delle bancarotte finanziarie, degli onorevoli wanted e impuniti, un Paese che vorremmo lasciarci alle spalle ma che Barbacetto, Gomez e Travaglio continuano – nonostante le polemiche – a raccontare.

Permessi di invio

  • Non puoi inserire discussioni
  • Non puoi inserire repliche
  • Non puoi inserire allegati
  • Non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
Powered by vBulletin® Version 4.2.1
Copyright © 2024 vBulletin Solutions, Inc. All rights reserved.