Riflessione a voce alta.
Allora mettiamo che volete mettervi a fare una impresa,
dovete realizzare pentole di rame.
Si tratta fondamentalmente di acquistare rame per rilavorarlo,
e vendere le pentole realizzate.
Considerando tutto lo sbattimento... - chi ha una attività in proprio
me ne darà conto - considerando anche le difficoltà di vendite, banche esose, clienti insolventi, ecc... ecc... considerate tutto: immagazzinamento, oneri finanziari, assicurazioni, ammortamento attrezzature, accantonamento TFR dipendenti, ecc... ecc... ecc...
alla fine della storia, se tutto vi è andato bene, e avete un bilancio decente vi tasseranno comunquq "x".
Sicuramente oltre il 30/40%.
Volete invece acquistare i futures sul rame ? ( http://it.wikipedia.org/wiki/Futures )
comodamente da casa vostra, con una piattaforma qualsiasi di trading, si può fare.
Il denaro necessario può anche essere inferiore a quello realmente movimentato...
insomma l'investimento è veramente minimo.
Le plus-valenze da reddito finanziario sono tassate al 12,50%,
le operazioni sui derivati sono esenti tasse, si paga solo il costo del contratto (nella peggiore delle ipotesi circa € 10).
Tutto è contrattabile, materie prime, ma anche valori di indici.
Mi sto domandando da ieri perchè insistere a produrre.
Il mito del bene di lusso, dell'artiginalità italiana, ancora lo devo trovare.
Ho buttato gli ultimi 5 anni della mia vita in un mucchio di letame
Qualcuno può dire: beh in borsa in denaro si guadagna e si perde...
per qualcuno che guadagna, c'è qualcuno che ci rimette... ovvio.
Ma non è che a produrre, commercializzare beni, il rischio sia zero...
anzi.
Mah...
Vado a fare il consulente finanziario