Non lo conoscevo tanto anche se era il cugino di mio nonno. Ma lo vedevo sempre, alla festa del paese, lui le sue 2 stamepelle e quelle mani enormi, grosse, callose le mani di un contadino. Un paio di occhiali di quelli che si usavano una volta, da operaio, che sembrano scelti apposta per dare risalto su quel viso largo a quella smorfia sorridente. I veri brianzoli non sorridono, hanno una smorfia sorridente. Era stato schiacciato dal trattore decine di anni fa, bacino distruutto, a 78 anni ancora si svegliava alle 4, per risalire sul suo trattore. Non importa se a furia di cadere era costretto a camminare su due stampelle. Non ha mai smesso, perchè lottò per quel trattore, litigò con suo padre che sosteneva che bastavano i cavalli...
Al bar della zia era sempre il primo a chiamare il bianco, il primo ad aver voglia di fare, il primo con quelle due stampelle. Il primo ad aiutare, il primo a...ho due gambe funzionanti, un fisico speero sano, e tutte le volte mi chiedevo dove quell'uomo trovasse le energie. Non credo abbia mai fatto un giorno di ferie in vita sua.
Ieri si è alzato stanco, alle 4, e morto in ospedale.
Ora, non andrò neppure al funerale e sinceramente, forse un po' cinicamente credo che la sua vita l'abbia fatta. E' solo che quando muore qualcuno penso sempre a cosa mi ha lasciato, e quanto sia giusto condividerlo con altri. Così mi chiedo che cazzo siamo noi, i nostri weekend, le nostre ferie pagate, i nostri diritti acquisiti, forse ci hanno spento un po'.