... la piazza vestita, grigia guardava la nuova sua vita:
come ogni giorno la notte arrivava, frasi consuete sui muri di Praga.
domani e' il quarantesimo anniversario della fine della primavera di praga: un popolo chiedeva liberta' e indipendenza e ha ottenuto lacrime e sangue da uno stato controllore chiamato in aiuto dal potere fantoccio al governo
vent'anni o poco piu' dopo, di nuovo: questa volta il popolo stesso si e' rivoltato contro l'autorita' costituita a tiananmen e di nuovo ha ottenuto repressione e negazione dei suoi legittimi diritti di liberta' e giustizia
passano altri vent'anni, i tempi sembrano cambiati, il mondo aperto e ricettivo ai problemi comuni, si dialoga, e' caduto il muro eppure di nuovo i monaci tibetani sono prigionieri nei loro monasteri per impedire che comunichino col mondo il loro disagio: non sia mai che facciano far brutta figura alla potente cina!
non bastasse, a mosca brucia di aver perso il controllo sulle ricchezze della georgia e allora via contro tutto e contro tutti i partner occidentali: una bella invasione approfittando della prima scusa solo vagamente valida e di nuovo si risponde alla richiesta di liberta' con la repressione
a fianco a questi eventi eclatanti, ci sono continuamente soprusi e soverchierie da parte del potere economico e, per sua mano, del potere politico
stiamo girando attorno a noi stessi come delle trottole impazzite; pensiamo di progredire e di fare passi avanti, ci beiamo delle nostre conquiste, della tecnologia, delle scoperte, ma in realta' non avanziamo di un passo: ci preoccupiamo di sconfiggere un'eventuale invasore extraterrestre, ma gli extraterrestri non avranno alcun bisogno di combatterci per sottometterci, sara' loro sufficiente aspettare, tanto stiamo facendo tutto noi
la canzone e' di guccini ai tempi dei nomadi