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  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    giornalismo durante una catastrofe

    incollo una traduzione da un colonnista de ElPais.
    forse, non sempre, la colpa è del giornalista...


    Le catastrofi con molti morti offrono un grande scenario per le miserie dei mezzi di comunicazione. Sono miserie legittime e inevitabili. Il proprio giornalista ne è di solito cosciente, ma deve fare il suo lavoro. Che, inizialmente, consiste basicamente nell’ostacolare. C’è gente che si occupa di salvare i feriti e di trasportare i cadaveri, ci sono medici che cercano di salvare vite, e parenti che attendono con un'angoscia indescrivibile. La missione del giornalista consiste nell’ottenere un dato, una frase, anche se ció suppone far ritardare un istante il trasferimento di una vittima. Non è un bello spettacolo. Fa niente se uno è in barella: se è a un tiro di schioppo, gli si avvicina il microfono. Una volta, dopo un incendio forestale con vittime, vidi un giornalista radiofonico che insisteva nello strappare un’intervista a un morto. Suppongo che il giornalista lo riteneva vivo, ma non ci metterei la mano sul fuoco. Si lavora in un ambiente di isteria ed la lucidità arriva soltanto quando l'urgenza rifinisce.
    A volte, le squadre di soccorso ed i servizi medici rimangono schifati dall'avidità degli avvoltoi della stampa. È vero: in quella circostanza, il reporter fa il lavoro della bestia carnivora (la traduzione letterale sarebbe saprofaga). Il servizio pubblico è così, signori. E voi volete le informazioni immediate. Vi afferrate al televisore o al computer e pretendete supere quanta gente è morta, e se possibile con l'abbondanza di particolari terrorifici. Tutte le regole vengono sospese. Il diritto dei familiari all’intimità? Non c’è diritto che tenga: li vedrete gridare, pronunciando frasi spezzate a un microfono, assaliti nel momento in cui sono più fragili.
    Non incúlpate il giornalista. Fa il suo lavoro, contempla scene che durante anni popoleranno i suoi incubi, vede da vicino la morte e il dolore che la morte provoca, aiuta quando gli è possibile. Se è coscienzioso e rimane nella sua postazione fino alla fine, quando il dolore se n’è andato, verifica che persino nelle peggiori tragedie si infila il sarcasmo. Nel campeggio Los Alfaques, quasi 30 anni fa, morirono carbonizzate 215 persone. Ci vollero molte ore per retirare i cadaveri neri e rigidi. A qualcuno venne in mente di portare del cibo alle squadre di socorros ormai esauste: la cena, che nessuno toccò, consisteva in pollo arrosto.

  2. #2
    Ha ragione, sono le regole del mercato.

  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    Originariamente inviato da dokk
    Ha ragione, sono le regole del mercato.
    Le regole del mercato per un servizio utile.
    O inutile?
    credi che sarebbe positivo rinunciare all'informazione?

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di lnessuno
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    Originariamente inviato da dokk
    Ha ragione, sono le regole del mercato.
    il mercato si può manovrare, se siamo arrivati a questo è anche perchè i giornalisti ci hanno abituati a questo genere di notizie, a questo atteggiamento da voyeur.

    mi spiace, ma non credo che i giornalisti siano vittime della situazione, al limite sono vittime di se stessi e della loro categoria


    un po' come tutta la gente che si ferma a vedere quando c'è un incidente grave, e poi si scandalizza perchè c'era troppo casino e i soccorsi hanno faticato ad arrivare.

  5. #5
    Utente di HTML.it L'avatar di lnessuno
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    Originariamente inviato da lookha
    Le regole del mercato per un servizio utile.
    O inutile?
    credi che sarebbe positivo rinunciare all'informazione?
    io credo che sarebbe positivo provvedere all'informazione quando i soccorsi hanno terminato il loro lavoro, o almeno quello più urgente.

  6. #6
    Originariamente inviato da lookha
    Le regole del mercato per un servizio utile.
    O inutile?
    credi che sarebbe positivo rinunciare all'informazione?
    <<Vi afferrate al televisore o al computer e pretendete sapere quanta gente è morta, e se possibile con l'abbondanza di particolari terrorifici>>.
    Questa non è domanda di informazione, è l'equivalente di quelli che si soffermano ad osservare gli incidenti stradali.

  7. #7

    Re: giornalismo durante una catastrofe

    Originariamente inviato da lookha
    ..................
    Nel campeggio Los Alfaques, quasi 30 anni fa, morirono carbonizzate 215 persone. Ci vollero molte ore per retirare i cadaveri neri e rigidi. A qualcuno venne in mente di portare del cibo alle squadre di socorros ormai esauste: la cena, che nessuno toccò, consisteva in pollo arrosto.
    l'articolo è anche scritto bene, peccato il finale di una banalità mostruosa.

  8. #8
    Originariamente inviato da lnessuno
    il mercato si può manovrare, se siamo arrivati a questo è anche perchè i giornalisti ci hanno abituati a questo genere di notizie, a questo atteggiamento da voyeur.

    mi spiace, ma non credo che i giornalisti siano vittime della situazione, al limite sono vittime di se stessi e della loro categoria


    un po' come tutta la gente che si ferma a vedere quando c'è un incidente grave, e poi si scandalizza perchè c'era troppo casino e i soccorsi hanno faticato ad arrivare.
    Scommettiamo che se nessuno guardasse, quei giornalisti morirebbero di fame?

  9. #9
    Utente di HTML.it L'avatar di miki.
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    io sono contrario a questa forma di assalto alla notizia soprattutto perche' le prime notizie poi vengono sempre riviste e/o smentite in quanto non e' stato possibile verificarle.

    Onestamente che fossero morti 153 o 120 non e' che cambia molto saperlo per prima, in questi casi credo dovrebbe esserci solo un'agenzia stampa che informa dell'andamento della situazione con notizie abbastanza veritiere e verificate. Anche l'assalto a capire la dinamica dell'incidente credo sia una cosa inutile e si viene a creare quella non verita' data dal mescolare le notizie dei vari giornali che pur di dire qualcosa creano notizie da piccolissime informazioni.

    Ricordo quando al telegiornale dissero che un mio amico era morto nell'incidente aereo, mentre (fortunatamente per il mio amico) era l'altro italiano ad essere morto.

    Quindi credo che non ha senso che tutti questi giornalisti, pur di scrivere qualcosa, improvvisino le notizie da indizi presi qui e la.

    Meglio aspettare un po' di piu' ma avere una notizia verificata che sapere qualcosa subito ma che puo' anche non essere vero.
    You cannot discover new oceans unless you have the courage to lose sight of the shore

    Caro Dio, quando nelle preghiere ti chiedevo di far morire quel pedofilo truccato, liftato,mentalmente disturbato e di colore indefinibile, non intendevo Michael Jackson.

  10. #10
    Mi sa che confondete informazione con intrattenimento, i giornalisti fanno quest'ultimo!

    La colpa "non è dei giornalisti", ma nostra visto che cerchiamo solo quello.

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