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  1. #1

    [film] Il seme della discordia

    Dai buchi neri ai gigli bianchi. Un divertissement in piena luce su un misterioso concepimento
    sullo sfondo il centro direzionale, quartiere ultramoderno di una napoli abbagliata dal sole, in primo piano gambe, piedi, tacchi, seni e sederi... corpi in movimento al ritmo di musica trascinante. Suoni, colori e odori che distraggono e rapiscono e restano nella mente a lungo.
    Veronica è bella, bellissima, e impegnata. Ha un negozio, ne sta per aprire un secondo. Ha una madre impicciona che la spinge a verificare la fertilità sua e del marito dopo cinque anni di matrimonio senza figli. Ha un marito assente, rappresentante on the road di una ditta di fertilizzanti, che si scopre sterile. Ha una commessa svampita che si preoccupa più del proprio aspetto che di sistemare le vetrine o seguire le clienti. Ha un angelo custode, la guardia giurata del quartiere che l'ha salvata da una rapina con aggressione a tarda sera. Veronica è incinta e il marito non può esserne il padre.
    Una storia nel più puro stile Corsicato, a tratti surreale, turbinosa e mai volgare. Zeppa di rimandi e doppi sensi, gustosissime e scherzose citazioni e autocitazioni. Piena padronanza della macchina da presa e dell'intero cast, nel quale spiccano i comprimari, unico tocco verace in un film che è sostanzialmente apolide.

    se fossi dabliùsim gli darei 4 stellette... ma siccome non lo sono mi limito a constatare che il cinema italiano è più vivo che mai, almeno in questa pellicola
    love is a ring, the telephone
    love is an angel disguised as lust
    here in our bed until the morning comes

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    bene, ecco come rifarmi gli occhi...
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  3. #3
    finalmente un film italiano non ambientato nei soliti posti

  4. #4
    Originariamente inviato da the_hi†cher
    gambe, piedi, tacchi, seni e sederi... corpi in movimento al ritmo di musica trascinante.
    Originariamente inviato da wsim
    bene, ecco come rifarmi gli occhi...
    Bastava andare a vedere "Decameron Pie", se è solo per quello.
    [supersaibal]Una volta qui c'era il bar Mario
    L'han tirato giù tanti anni fa
    E i vecchi, i vecchi, i vecchi i vecchi
    sono ancora lì che dicono che senza non si fa

    [/supersaibal]

  5. #5
    Utente di HTML.it
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    0
    dev'essere quel genere di film che guarderei solo come favore personale alla morosa che vuole vederlo. faticando probabilmente a tenere i commenti per me.

    sono inesorabilmente trash nell'anima, non posso farci nulla
    ATTENZIONE

    Non sono piu' presente sul forum. Ma potrei tornare a rompere le balle all'improvviso per poi sparire di nuovo.

  6. #6
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    Originariamente inviato da jsmoran
    Bastava andare a vedere "Decameron Pie", se è solo per quello.
    Non era solo per quello
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  7. #7
    fa cacarissimo, come tutti i film di pappi corsicato, ma questo ancora di più

  8. #8
    Originariamente inviato da wsim
    bene, ecco come rifarmi gli occhi...
    sissìssì... e guarda, son stata gentile e ti ho lasciato un sacco di roba su cui scrivere, c'è tantissimo di cui parlare di un film che alla fine dura meno di un'ora e mezza

    Originariamente inviato da NyXo
    finalmente un film italiano non ambientato nei soliti posti
    dal punto di vista ambientale ricordava molti del film di soldini in cui l'ambientazione genovese è nota ma resa di più difficile identificazione dalla scelta di luoghi insoliti per le location


    moran
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  9. #9
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    No, quattro sarebbero eccessive, ma tre si possono dare, anche se il giudizio andrebbe articolato.

    In sé il film è una commediola leggera che non ha alcuna pretesa di spessore, con una trama assolutamente lineare che ha anche qualche piccola caduta di stile, tale da non fargli meritare più di un ** tirato.

    Ciò che lo valorizza è la confezione, colorata, fantasiosa (ricorda certi momenti di “Pane e tulipani”) e direi elegantemente trash.
    Corsicato (e non so quanti se ne accorgeranno) ha recuperato in questo film due momenti di cultura popolare degli anni che furono: i film leggeri anni ’60, quelli con Maurizio Arena e soci, e il fotoromanzo, che spopolò in Italia per buona parte degli anni ’60-’70 fino all’arrivo delle telenovelas in televisione…
    La brillante colonna sonora è una compilation di musiche composte per altri film da Ennio Morricone e da Armando Trovaioli, e non certo per grandi film, ma per pellicole di serie B…
    Le inquadrature (abbondanza di primi e primissimi piani, moltissime scene di coppia, inquadrature a figura intera con edifici sullo sfondo) sarebbero state perfette come fotogrammi di un fotoromanzo. Certi dialoghi del film si possono immaginare tranquillamente col fumetto a lato e così via, senza contare che anche il linguaggio, in un film dove il sesso recita una parte preponderante, è eccezionalmente misurato, strizzando l’occhio alla censura d’epoca.
    Non fa eccezione la scelta degli attori, tutti bella gente, e la furbizia di Corsicato nel condire il prodotto inquadrando doviziosamente la bellissima (e brava) Caterina Murino in tutte le parti dove cadrebbe l’occhio di qualsiasi uomo, e aggiungendovi quarti di carne di altre attrici, soprattutto Martina Stella (che giustamente in tutto il film dice solo quattro parole quattro ), ma anche Isabella Ferrari ha un suo perché.
    Sullo sfondo (se ho ben focalizzato) c’è Napoli, non la Napoli da cartolina o dei vicoli ma quella del centro direzionale, moderna, asettica, strana, ma perfettamente funzionale a un film che deve girare soltanto attorno a pochi personaggi, inquadrandoli continuamente e giocando parecchio con la cinepresa
    Il bello dell’operazione è che l’insieme regge, diverte fino a diventare ferocemente ironico nel finale, e dimostra che il cinema italiano, quando ci si mette, può farcela a superare la spocchia di chi lo condanna a priori.

    Globale ***




    P.s.:. Sarà un caso che il film sia prodotto dalla Medusa (gruppo Mediaset), e che nel cast in una particina compaia Eleonora Pedron, che mi pare fosse una delle pupille di Emilio Fede? Mah…

    P.s.2: grazie the hitcher, in effetti ce n'era ancora da scrivere
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  10. #10
    Avete scritto tutto voi, a parte aver ritrovato il Pappi Corsicato di "Libera", meno surreale (a parte i gigli bianchi) ma altrettanto pop. Un "piccolo" capolavoro del cinema italiano, altro che Ozpetek.

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