sullo sfondo il centro direzionale, quartiere ultramoderno di una napoli abbagliata dal sole, in primo piano gambe, piedi, tacchi, seni e sederi... corpi in movimento al ritmo di musica trascinante. Suoni, colori e odori che distraggono e rapiscono e restano nella mente a lungo.Dai buchi neri ai gigli bianchi. Un divertissement in piena luce su un misterioso concepimento
Veronica è bella, bellissima, e impegnata. Ha un negozio, ne sta per aprire un secondo. Ha una madre impicciona che la spinge a verificare la fertilità sua e del marito dopo cinque anni di matrimonio senza figli. Ha un marito assente, rappresentante on the road di una ditta di fertilizzanti, che si scopre sterile. Ha una commessa svampita che si preoccupa più del proprio aspetto che di sistemare le vetrine o seguire le clienti. Ha un angelo custode, la guardia giurata del quartiere che l'ha salvata da una rapina con aggressione a tarda sera. Veronica è incinta e il marito non può esserne il padre.
Una storia nel più puro stile Corsicato, a tratti surreale, turbinosa e mai volgare. Zeppa di rimandi e doppi sensi, gustosissime e scherzose citazioni e autocitazioni. Piena padronanza della macchina da presa e dell'intero cast, nel quale spiccano i comprimari, unico tocco verace in un film che è sostanzialmente apolide.
se fossi dabliùsim gli darei 4 stellette... ma siccome non lo sono mi limito a constatare che il cinema italiano è più vivo che mai, almeno in questa pellicola