GI: Alcuni giorni fa Google ha rilasciato un web browser, Google Chrome.
Il suo codice sorgente è software libero (qui la licenza), ma i binari sono sotto una licenza restrittiva. Electronic Frontier Foundation ha parlato dei pericoli per la privacy per chi usa Chrome.
Qual è la tua opinione? RS: La licenza di quei binari è inaccettabile per diverse ragioni.
Per esempio dice che dai a Google il diritto di cambiare il tuo software e richiede che accetti qualsiasi cambiamento Google decida di imporre. Proibisce il reverse engineering.
E inoltre usa il termine "proprietà intellettuale", un termine propagandistico, tendenzioso, che confonde (si veda
http://www.gnu.org/philosophy/not-ipr.it.html sul perché questo termine non dovrebbe essere usato). Non si dovrebbero accettare questi vincoli.
Google sta seguendo i passi di Firefox.
Firefox ha fatto questo sin dalla sua prima apparizione: il codice sorgente è libero, ma i binari rilasciati dalla Mozilla Foundation sono forniti con una licenza per l'utente finale (EULA) inaccettabile. (NdA: nella prossima versione di Ubuntu, per rispettare i termini di Mozilla Foundation, gli utenti potrebbero essere costretti a cliccare in un form per accettare l'EULA di Mozilla.
Ma dovrebbe essere possibile comunque installare una versione de-brandizzata di Firefox che non richiede questa cosa, francamente ridicola)