Bologna, vigilia della seconda guerra mondiale. Michele insegna arte in un liceo, cercando di far quadrare il magro bilancio famigliare, approfittando di quando in quando dei favori di cui gode nel suo ruolo di poliziotto l'amico e vicino di casa Sergio. Ha una bella moglie, Delia, che sogna ben altra vita e una figlia, Giovanna, bruttina e stralunata, che gli è affezionatissima.
Un uomo qualunque insomma, che come molti uomini qualunque si crogiola nell'illusione di una grandezza appena sfiorata, l'aver frequentato la scuola d'arte con il famoso pittore Morandi, e che cerca il proprio riscatto nelle aspirazioni dei figli. Una figlia di cui egli non vede i primi sintomi di un malessere profondo che, alimentato dall'orgoglio paterno, la porterà ad uccidere la sua migliore amica in un raptus di follia scatenato dalla gelosia. Nella tragedia i fragili legami famigliari subiscono un irreparabile danno, mentre Michele dedicherà il resto della sua vita a Giovanna, Delia si allontanerà pian piano dalla figlia e dal marito.
Sullo sfondo l'Italia del fascismo, delle leggi razziali, della guerra. Pura scenografia al servizio della "storia", quella dell'amore incondizionato di un padre per la figlia attraverso i traumi della vita. Delicato e intenso, aiutato da grandi attori tutti intenti a non strafare.