A 73 anni suonati e con una quarantina di film all'attivo, Woody Allen sembra non sentire gli effetti del tempo che passa e come un esuberante ragazzino agli esordi spinge agli estremi la sua nuova rappresentazione dei rapporti amorosi, consegnandoci un film sinuoso e dirompente, che sovverte in punta di piedi l'ordine sancito dalla morale comune. Vicky Cristina Barcelona è come quei vini inebrianti che scaldano dolcemente, ma i cui effetti traditori si fanno sentire quando ormai è troppo tardi per correre ai ripari. Le parole vengono dette a mezza voce, le movenze e gli sguardi aprono poco a poco le crepe degli illusori mondi che abbiamo progettato a fianco della persona che riteniamo di amare. La rassicurante idea della predestinazione viene scardinata dal potere seduttivo del rischio e della sfrontatezza.
Non esistono nuclei familiari al sicuro in Vicky Cristina Barcelona, tutto può essere rimesso in gioco dal sogno di una vita diversa, che ancora non conosciamo, ma che non dovrà assomigliare alla nostra, nemmeno quando è la più eccitante e trasgressiva possibile.
Film della negazione e dell'incompiutezza, Vicky Cristina Barcelona è una commedia che parla di rapporti scabrosi, in un modo così elegante e discreto, da farli sembrare la cosa più naturale del mondo.
P.S. Astenersi svampite neomogliettine dalla visione limitata