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  1. #1

    L'Italia Immobile - Prigionieri del passato

    Bell'articolo di Galli della Loggia

    Un Paese fermo, consegnato all'immobilità: ecco come appare oggi l'Italia. Non già nella cronaca convulsa del giorno per giorno, nell'agitazione della lotta politica, nei movimenti sempre imprevedibili di una società composita, frammentata e priva di inquadramenti istituzionali forti. Ma un Paese fermo perché anche nelle sue élites prigioniero dei luoghi comuni, incapace di pensare e di fare cose nuove in modo nuovo, di sciogliere i nodi che da tanto tempo ostacolano il suo cammino.

    Da trent'anni ci portiamo sulle spalle un debito pubblico smisurato che non riusciamo a diminuire neppure di tanto. Da decenni dobbiamo riformare la scuola, la Rai, la sanità, le pensioni, la magistratura, la legge sulla cittadinanza, e siamo sempre lì a discutere come farlo. Da decenni dobbiamo costruire la Pedemontana, le prigioni che mancano, il sistema degli acquedotti che fa acqua, il ponte sullo Stretto, le metropolitane nelle città, la Salerno- Reggio Calabria, la Tav del corridoio 5, e non so più cos'altro. Ma non lo facciamo o lo facciamo con una lentezza esasperante. Nel tempo che gli altri cambiano il volto di una città, costruiscono una biblioteca gigantesca, un museo straordinario, noi sì e no mettiamo a punto un progetto di massima sul quale avviare discussioni senza fine.

    Perché in Italia le cose vanno così? I motivi sono mille ma alla fine sono tutti riconducibili a una sensazione precisa: siamo una società prigioniera del passato. Con lo sguardo perennemente rivolto all'indietro, che ama crogiolarsi sempre negli stessi discorsi, nelle stesse contrapposizioni, nelle stesse dispute, assistere sempre allo spettacolo degli stessi gesti e degli stessi attori. Da noi il passato non diviene mai inutile o inutilizzabile. Non si butta via mai niente. Ogni cosa è potenzialmente per sempre: ogni ruolo, ogni carica è a vita, e pure se siamo reduci da qualcosa lo siamo comunque in servizio permanente effettivo. In un'atmosfera di soffocante ripetitività siamo sempre spinti a conservare o a replicare tutto: idee, appuntamenti stagionali, parole d'ordine, comizi, titoli di giornali.
    Ci domina una sorta di freudiana ritenzione anale infantile: paurosi di abbandonarci alla libertà creativa e innovativa dell'età adulta, a staccarci dalla comodità del già noto, solo noi, nella nostra vita pubblica, abbiamo inventato la figura oracolare e un po' ridicola del «padre della patria» con obbligo di universale reverenza. È, il nostro, l'immobilismo di un Paese abbarbicato a ciò che ha vissuto perché non riesce a credere più nel proprio futuro, di un Paese che sotto la vernice di un'eterna propensione alla rissa in realtà fugge come la peste ogni rottura e conflitto veri, e desidera solo continuità. Che come un vecchio Narciso incartapecorito anela solo a rispecchiarsi nel già visto.

    Un Paese, come c'informa La Stampa di qualche giorno fa, dove Guido Viale, antico giovane di un remoto «anno dei portenti », si compiace — invece di averne orrore — che oggi «le occupazioni delle scuole si fanno assieme ai genitori», e che «questi ragazzi lottano accanto ai professori e ai presidi». Già, «accanto ai professori e ai presidi»: che lotte devono essere! E comunque è con queste, buono a sapersi, che l'Italia si allena ai duri cimenti dell'avvenire.
    http://www.corriere.it/editoriali/08...4f02aabc.shtml
    Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. (Maffeo Pantaleoni)

  2. #2
    Blah blah ...
    Ci domina una sorta di freudiana ritenzione anale infantile
    ... yada yada
    no, no in italia oggi come oggi lo diamo via che una bellezza, stiamo proprio a pecora!

  3. #3
    Moderatore emerito L'avatar di agiaco
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    I tre dell'Ave Maria, questi editorialisti del Corriere riescono a riempire pagine senza dire niente, anche se il più assurdo di tutti è Panebianco.

    La cosa divertente è che nell'ambiente li paraculano tutti, ma loro sembrano non accorgersene, o più probabilmente il loro assegno mensile giustifica anche di ingoiare in silenzio il disprezzo dei colleghi e continuare a pubblicare pagine bianche di commenti vuoti.
    NO MP TECNICI PERCHE' NON NE CAPISCO NULLA, GRAZIE

  4. #4
    Originariamente inviato da agiaco
    I tre dell'Ave Maria, questi editorialisti del Corriere riescono a riempire pagine senza dire niente, anche se il più assurdo di tutti è Panebianco.

    La cosa divertente è che nell'ambiente li paraculano tutti, ma loro sembrano non accorgersene, o più probabilmente il loro assegno mensile giustifica anche di ingoiare in silenzio il disprezzo dei colleghi e continuare a pubblicare pagine bianche di commenti vuoti.
    A parte che trovo sia una facile scorciatoia attaccare l'autore invece del contenuto, visto che per te sono parole vuote ritengo quindi tu sia soddisfatto del fatto che in Italia ci si limiti sempre a parlare delle grandi riforme di cui il paese ha bisogno senza mai farle davvero.
    Insomma, la politica del salotto. Cvd.
    Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. (Maffeo Pantaleoni)

  5. #5
    Moderatore emerito L'avatar di agiaco
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    Non è che siano parole vuote, sono proprio nulla.

    Cosa dice nel merito delle riforme?
    La riforma universitaria per lui è giusta? Perchè? E' sbagliata?
    Quali punti sono migliorabili? Quali irrinunciabili?

    Sbagliano gli studenti a protestare o le loro rivendicazioni sono giuste?
    Serve tagliare i fondi?
    Sono pochi o solo spesi male?

    E altre ottomila domande alle quali non risponde, anzi manco se le pone.

    Che articolo è? Cosa dice?
    Nulla.
    NO MP TECNICI PERCHE' NON NE CAPISCO NULLA, GRAZIE

  6. #6
    Ernesto Galli Della Loggia fotografa una situazione indipendentemente dal merito delle questioni, anche se leggendo tra le righe non mi pare così difficile capire che cosa pensi in linea di massima.

    Qualunque cambiamento, contenente dei risvolti sia positivi che negativi come è ovvio che sia, viene osteggiato, rimandato, rallentato, dimenticato facendo di fatto regredire questo paese.

    Come si fa nelle aziende, anche agli italiani bisognerebbe fare ogni tanto un corso di change management.


    « E debbasi considerare come non è cosa più difficile a trattare, né più dubia a riuscire, né più pericolosa a maneggiare, che farsi a capo ad introdurre nuovi ordini. Perché lo introduttore ha per nimici tutti quelli che delli ordini vecchi fanno bene, et ha tepidi defensori tutti quelli che delli ordini nuovi farebbono bene. La quale tepidezza nasce, parte per paura delli avversarii, che hanno le leggi dal canto loro, parte dalla incredulità delli uomini; li quali non credano in verità le cose nuove, se non ne veggono nata una ferma esperienza. »

    (Niccolò Machiavelli, Il Principe, cap. 6)

  7. #7
    Originariamente inviato da agiaco
    Non è che siano parole vuote, sono proprio nulla.

    Cosa dice nel merito delle riforme?
    La riforma universitaria per lui è giusta? Perchè? E' sbagliata?
    Quali punti sono migliorabili? Quali irrinunciabili?

    Sbagliano gli studenti a protestare o le loro rivendicazioni sono giuste?
    Serve tagliare i fondi?
    Sono pochi o solo spesi male?

    E altre ottomila domande alle quali non risponde, anzi manco se le pone.

    Che articolo è? Cosa dice?
    Nulla.
    Quello che per te è nulla per me è il Problema.

    Alla sinistra in realtà non interessa affatto entrare nel merito delle riforme, alla sinistra interessa che non si facciano perché questo significa rimettere in discussione privilegi, posizioni, potere.

    Conferme a quanto dico le puoi trovare facilmente guardando al Nulla che ha prodotto la scorsa legislatura dove la coalizione restava "unita" solo purché non si parlasse di fare qualcosa. Persino per interventi urgenti come la Tav, o di EMERGENZA come i rifiuti in Campania, vi guardavate bene dall'affrontare lasciando piuttosto degenerare fino alla emergenza sanitaria il probema, perché questo avrebbe richiesto mettervi di fronte alla modifica delo status quo e magari dover ammettere che vi eravate sbagliati. Il che per voi è inaccettabile.

    Più facile dire che se la gente vi volta le spalle la colpa è degli altri che occupano le televisioni o degli italiani che sono stupidi e facilmente abbindolabili.
    Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. (Maffeo Pantaleoni)

  8. #8
    doppio, scusate
    Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. (Maffeo Pantaleoni)

  9. #9
    Originariamente inviato da webus
    Alla sinistra in realtà non interessa affatto entrare nel merito delle riforme, alla sinistra interessa che non si facciano perché questo significa rimettere in discussione privilegi, posizioni, potere.
    solo della sinistra? LOL
    a me risulta che sia il problema di tutti quelli al potere

    ma so già che è inutile cercare il dialogo con te, come i 3 sei deriso da buona parte del forum

    so già che quando ti si porranno delle questioni scapperai, come hai sempre fatto

  10. #10
    Originariamente inviato da andrea.paiola
    solo della sinistra? LOL
    a me risulta che sia il problema di tutti quelli al potere

    ma so già che è inutile cercare il dialogo con te
    e ti risulta male. Se fosse vero cosa ci starebbero a fare le manifestazioni di questi giorni?
    Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. (Maffeo Pantaleoni)

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