Lo scorso 16 aprile un ragazzo rumeno venne accusato di violenza sessuale nei confronti di una donna del Lesotho, aggredita all'uscita dalla stazione di La Storta, a Roma.
Il ragazzo, Joan Rus, si trovò come avvocato d'ufficio nientemeno che Francesco Saverio Pettinari, uno dei migliori -e piu costosi- professionisti della capitale.
Travaglio se ne uscì all'epoca attaccando Pettinari, urlando al complotto. Secondo Travaglio, Pettinari si sarebbe fatto coinvolgere per "montare un caso" in modo da alimentare l'allarme-stranieri a Roma e favorire la vittoria a sindaco di Alemanno. Ipotesi avvalorata dal fatto che Pettinari in gioventù faceva parte del MSI.
Peccato, caro Travaglio, che Pettinari non solo non ha mai fatto parte dell'MSI ma è stato anche sindaco di un paese della provincia romana con l'appoggio di Repubblicani (all'epoca a sinistra) e Partito Comunista; partito comunista che in quel paese di provincia -vicino al mio, per questo conosco bene la vicenda- aveva addirittura un parlamentare alla camera e mai avrebbe appoggiato un "missino" come sindaco.
Travaglio adesso è stato citato in giudizio e chiede 300mila euro di risarcimento danni.
Mi auguro che alla fine li debba risarcire fino all'ultimo centesimo di euro; Pettinari è un professionista e non c'è cosa peggiore di vedere il proprio nome sulle prime pagine dei giornali associato ad un'accusa cosi grave ed infamante.