Io sono con il suo papà.. Speriamo che qualcuno di clemente ci sia
Il procuratore generale Domenico Iannelli chiede "l'inammissibilità"
Con il via libera delle sezioni unite, il padre della ragazza potrà staccare la spina
Eluana, il pg: "No a ricorso contro l'interruzione"
La Santa Sede avverte: "Sarebbe omicidio"
Gli avvocati della difesa: "Adesso lasciatela morire"
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Eluana, il pg: "No a ricorso contro l'interruzione" La Santa Sede avverte: "Sarebbe omicidio"
Beppino Englaro con la foto della figlia
MILANO - Potrebbero essere momenti decisivi per Eluana Englaro. Secondo il procuratore generale della Cassazione, Domenico Iannelli, è "inammissibile" il ricorso portato avanti dalla procura di Milano contro il decreto con cui, nel luglio scorso, la Corte d'appello del capoluogo lombardo diede il via libera all'interruzione dei trattamenti sanitari che tengono in vita la trentasettenne (in stato vegetativo permanente dal 1992). Ricorso "inammissibile", per il pg della Suprema corte, perché il pm non era "legittimato a muovere l'azione", in quanto la vicenda non tratta di "un interesse generale e pubblico ma di una tutela soggettiva e individuale" della ragazza. Immediato il commento della Santa Sede, che attraverso il cardinale Barragan, presidente del Pontificio consiglio per la Salute, avverte: sospendere l'idratazione e l'alimentazione in un paziente in stato vegetativo è "una mostruosità disumana e un assassinio".
Il Pg Iannelli ha tuttavia specificato che se la Corte di Cassazione deciderà di accogliere il ricorso della Procura di Milano, andrebbe accolto, secondo Iannelli, il primo motivo del ricorso, ovvero andrebbe verificato se sussistano le "effettive condizioni di irreversibilità dello stato vegetativo permanente" di Eluana.
In sostanza, per il sostituto procuratore generale, la procura milanese non poteva impugnare il decreto dei giudici d'appello. Se così non fosse stato, però, secondo Iannelli, il verdetto di secondo grado avrebbe dovuto essere annullato con rinvio, per consentire, una ulteriore verifica sullo stato di salute di Eluana. E nel caso in cui le condizioni della ragazza non dovessero apparire irreversibili, la donna, a suo parere, dovrebbe continuare a vivere.
Se le sezioni unite civili della Cassazione, che dovrebbero decidere in tempi brevi ma non in giornata, daranno il via libera alle richieste del pg, Beppino Englaro potrebbe mettere la parola fine a un calvario che va avanti da più di 16 anni.
"E' ora che Eluana venga lasciata morire come chiede suo padre da 16 anni - hanno detto, durante la requisitoria, gli avvocati della difesa Englaro - La Procura vuole un accertamento perenne, che non abbia mai fine, portando la posizione del medico ad un livello tale da trasformarlo in colui che si impadronisce della vita di una paziente".
La posizione del Vaticano, però, è ferma. "L'accanimento terapeutico - ha detto il cardinale Barragan - non si consiglia mai, ma l'idratazione e l'alimentazione non appartengono a questa categoria". "Qualcuno obietta che insieme all'alimentazione vengono somministrati anche i farmaci che tengono in vita - ha aggiunto - e allora, io dico, togliete i farmaci. Sospendere idratazione e alimentazione in un paziente in stato vegetativo peggiora il suo stato, e la terribile morte per fame e per sete è una mostruosità disumana e un assassinio".
(11 novembre 2008)