Tra le questioni che misurano la distanza tra politica e paese reale questa mi sembra un caso emblematico.
Sono giorni che si dibatte sul fatto che un uomo del PD (Villari) è stato eletto presidente della commissione con i voti del solo Pdl.
Il tutto sollevando lo sdegno dell'Idv in forma che trovo francamente esagerata, visto di cosa si sta parlando. Di Pietro era meglio se stava zitto, dato che nei fatti pare si sia alterato solo perchè a quel posto non è stato collocato un suo uomo, Leoluca Orlando.
Veniamo all'analisi pratica, tanto per dare una dimensione "terrestre" alla faccenda. La commissione di vigilanza RAI è stata presieduta da Petruccioli (DS) e da Landolfi (AN) nelle ultime legislature. E' cambiato qualcosa nell'atteggiamento della RAI di fronte alle pressioni politiche, o è cambiato qualcosa nellla gestione dei programmi di approfondimento e nei TG?
Niente, chiunque governasse e chiunque fosse alla commissione di vigilanza la gestione della RAI è sempre apparsa come una spartizione partitica a detrimento sia di una corretta informazione che di una vera RAI libera.
Questo è il vero problema, altro che mettere Tizio o Caio in quella carica.