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  1. #1

    La crisi finanziaria e il delirio del Corriere della Sera

    Lo scenario:

    La Banca Mondiale (13 ottobre 2008 ): La crisi finanziaria in atto, la peggiore dal 1930, rischia di mettere in ginocchio i Paesi emergenti, già alle prese con il caro energia e l'impennata dei prezzi degli alimentari. Dall'inizio dell'anno il numero dei poveri (nota di Giovanni S: non solo nei paesi emergenti) è aumentato di 100 milioni e il rischio «è che la cifra salga ulteriormente».

    Repubblica racconta come Negli anni 20 Wall Street di gloriava del fatto che ogni posto di lavoro ogni nuovo assunto nella finanza creasse altri altri quattro posti di lavoro a New York, tra posteggiatori, baby sitter, fattorini, cuochi, autisti, camerieri. Vorrebbe dire che oggi oltre ai 50 mila licenziati con una email sarebbero a rischio altri 200 mila posti di lavoro.
    Repubblica stima ancora che oltre 500.000 persone perderanno il lavoro in Gran Bretagna.

    In Francia nel settore dell'auto oltre a un taglio di 5.000 alla Renault rischiano di perdere il posto altri 2.360 lavoratori in altri stabilimenti. In Spagna la disoccupazione nell'edilizia è aumentata del 70% negli ultimi 12 mesi e 15.000 dei 166.000 dipendenti dei concessionari perderanno il posto entro l'anno. Gli stabilimenti Ford di Valencia e GM di Sargozza prevedono rispettivamente tagli di 1.300 e 700 unità.

    E poi, milioni di piccoli risparmiatori vedono drasticamente ridursi i risparmi di una vita.

    La miracolosa cura:

    E in questo scenario ecco che sul Corriere.it il 10 Ottobre 2008 spunta grande filosofo Bernard-Henri Lévy figlio del multi miliardario André Lévy e nell'articolo "La distruzione creatrice" dichiara:
    "È Schumpeter che parlava delle turbolenze, anche drammatiche, che scandiscono la storia del capitalismo come di fasi di «distruzione creatrice». Ed è John Galbraith che caratterizzava il capitalismo stesso come una strana macchina che trova la propria energia nella crisi, sia nella depressione o la disfatta, sia nel successo. Le crisi stanno al capitalismo come gli scandali alla democrazia. Secondo alcuni, questi scandali sono la prova che la democrazia non funziona più, mentre secondo altri il fatto stesso che scoppino dimostra la sua incoercibile vitalità. Ebbene, lo stesso vale per la crisi attuale: una probabile cura dimagrante planetaria, una messa in dubbio generalizzata dopo tempi di esuberanza folle e la dimostrazione che il sistema, checché se ne dica, è sempre vitale"


    Ebbene, Sig Bernard-Henri Lévy, mentre si prevede che la crisi durerà anni prima di finire, se finirà; mentre secondo voi la crisi distrugge per creare, i milioni di nuovi poveri cosa faranno?
    Ma lei e il Corriere non avete il tempo di porvi questo interrogativo presi come siete dall'interesse per il grande pensiero filosofico ed economico di grandi pensatori come Schumpeter e Galbraith.
    Giorgio
    L'esperienza è il tipo di insegnante più difficile. Prima ti fa l'esame, e poi ti spiega la lezione. (Oscar Wilde)

  2. #2
    non critichi il suo pensiero entrando nel merito, ma abbozzi un inutile pensiero buonista sui nuovi poveri...

  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di Nkosi
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    Originariamente inviato da andrea.paiola
    non critichi il suo pensiero entrando nel merito, ma abbozzi un inutile pensiero buonista sui nuovi poveri...
    ok lasciando da parte i pensieri buonisti credo che Lévy dica una bella serie di idiozie.
    Tanto per cominciare il capitalismo non è un entità pensante che si muove autonomamente, ma una, passatemi il termine, filosofia economica fatta da persone. Che spesso sbagliano. Come dimostrano le speculazioni finanziarie che ci hanno portato alla situazione attuale. Queste stesse persone poi se da una parte tengono lontano lo stato quando la situazione è buona, come accade col WTO, lo chiamano a gran voce quando le cose sono in vacca cercando la "vitalità" di cui parla Lévy nelle tasche della gente.
    I tempi di esuberanza folle, come dice mr Lévy, forse li avrà avuti lui e la sua famiglia. No perché in Asia, Africa, America Latina la povertà si è diffusa soprattutto grazie al capitalismo e alle multinazionali

  4. #4
    Originariamente inviato da Nkosi
    Tanto per cominciare il capitalismo non è un entità pensante che si muove autonomamente, ma una, passatemi il termine, filosofia economica fatta da persone.
    più che altro applicata da persone... ma il capitalismo aveva evidenziato difetti congeniti già nel XIX secolo...

    Originariamente inviato da Nkosi Che spesso sbagliano. Come dimostrano le speculazioni finanziarie che ci hanno portato alla situazione attuale. Queste stesse persone poi se da una parte tengono lontano lo stato quando la situazione è buona, come accade col WTO, lo chiamano a gran voce quando le cose sono in vacca cercando la "vitalità" di cui parla Lévy nelle tasche della gente.
    I tempi di esuberanza folle, come dice mr Lévy, forse li avrà avuti lui e la sua famiglia. No perché in Asia, Africa, America Latina la povertà si è diffusa soprattutto grazie al capitalismo e alle multinazionali
    Lévy è ovviamente occidental-centrico ( asse europa-usa )
    il sistema capitalistico non si autoregola, è questa la grande balla che aveva smascherato Marx già in tempi non sospetti
    per avere un sistema capitalistico che si autosostiene bisogna irrigimentarlo seriamente

  5. #5
    Utente di HTML.it L'avatar di Nkosi
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    Originariamente inviato da andrea.paiola
    più che altro applicata da persone...
    no credo proprio sia fatta da persone. Anche perché il capitalismo sopravvive da secoli grazie al fatto di non avere regole, se non quelle che tolgono... regole che lo limitino.

  6. #6
    Originariamente inviato da Nkosi
    no credo proprio sia fatta da persone. Anche perché il capitalismo sopravvive da secoli grazie al fatto di non avere regole, se non quelle che tolgono... regole che lo limitino.
    Originariamente inviato da andrea.paiola
    il sistema capitalistico non si autoregola, è questa la grande balla che aveva smascherato Marx già in tempi non sospetti
    per avere un sistema capitalistico che si autosostiene bisogna irrigimentarlo seriamente

  7. #7
    Utente di HTML.it L'avatar di Nkosi
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    Originariamente inviato da andrea.paiola
    ti ho quotato, ma senza regole.

  8. #8
    Originariamente inviato da andrea.paiola
    non critichi il suo pensiero entrando nel merito, ma abbozzi un inutile pensiero buonista sui nuovi poveri...
    Entro subito nel merito: il capitalismo va abolito
    Giorgio
    L'esperienza è il tipo di insegnante più difficile. Prima ti fa l'esame, e poi ti spiega la lezione. (Oscar Wilde)

  9. #9
    Originariamente inviato da giorgiogio48
    Entro subito nel merito: il capitalismo va abolito
    minchia non c'aveva pensato nessuno

  10. #10
    Originariamente inviato da giorgiogio48
    Entro subito nel merito: il capitalismo va abolito
    Sarai anche così gentile da dirci la tua alternativa spero
    "Un giorno. E che non arrivi mai quel giorno. Ti chiederò di ricambiarmi il favore....."

    "Guai a voi anime prave! Non isperate mai veder lo cielo"

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