E' all'esame del governo il famoso ddl che impedirebbe le intercettazioni che tanto infastidiscono il tappo e la sua cricca.
Se passa la legge le intercettazioni si potranno effettuare solo per reati che prevedono un minimo di 10 anni di pena (cioè in Italia quasi nessun reato).
L'Anm è contraria al ddl sulle intercettazioni. Con la riforma messa a punto dal governo, e ora all'esame della Camera, sarà sempre più difficile, secondo il sindacato delle toghe, indagare sulla mafia. Il segretario dell'Anm Giuseppe Cascini ha lanciato l'allarme nel corso della sua audizione in commissione Giustizia a Montecitorio sul disegno di legge che riguarda le intercettazioni. «Formalmente le indagini sulla criminalità organizzata si possono fare - aggiunge Cascini - ma poi nella pratica questo si rivelerebbe impossibile visto che con il provvedimento del governo diventeranno intercettabili solo reati con condanne superiori ai 10 anni». E questo significa che «l'indispensabile strumento delle intercettazioni non potrà essere usato per tutta una serie di reati compiuti normalmente dai mafiosi come, ad esempio, la turbativa d'asta, l'estorsione ecc. ecc». «A meno che - prosegue Cascini - non si voglia sostenere che la mafia sia solo narcotraffico e omicidio». «Con questo ddl, poi - sottolinea l'esponente dell'Anm - sarà impossibile intercettare i detenuti mafiosi quando telefonano in carcere o durante i colloqui con i familiari».
Da ora in poi, solo intercettazioni nane.