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  1. #1
    Utente bannato
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    ma perchè siamo in mano ad uno così?

    devo fare il cattivo?
    devo fare l'antieuropeista?
    ma fare come tutti per il bene di tutti pare brutto?

    Ue, nuova bozza francese
    "L'Italia è pronta al veto"
    Nel testo del pacchetto 20-20-20 diffuso in nottata concessioni soprattutto ai paesi dell'ex blocco socialista. Berlusconi ribadisce la sua posizione

    Manifestazione per il clima a Poznan
    BRUXELLES - Introduzione più lenta e graduale dell'obbligo per le grandi industrie di pagare i diritti di emettere anidride carbonica (oggi sono gratuiti) e una serie di aperture alle richieste (anche di sostegno economico) dei paesi dell'ex blocco comunista. Sono queste, in sintesi, le concessioni inserite nella nuova bozza del pacchetto clima e energia dell'Unione Europea con cui la presidenza di turno francese conta di arrivare ad un accordo nella difficile trattativa non stop che si apre oggi pomeriggio a Bruxelles.

    Si tratta di limature al testo iniziale che vengono incontro, in parte, anche alle richieste dell'Italia, decisa a ottenere privilegi per i settori manifatturieri, per i cementifici, le cartiere e il sistema energetico ad altissima percentuale di emissioni "climalteranti" gestito dall'Enel. Ma evidentemente per Roma non sono ancora sufficienti. "Se non otterremo quello che abbiamo chiesto con grande chiarezza dall'inizio siamo pronti a mettere il veto", ha ribadito oggi Silvio Berlusconi al suo arrivo a Bruxelles.

    In realtà tecnicamente non è prevista la possibilità di veto, ma è ovvio che se l'Italia punta fino in fondo i piedi il pacchetto rischia di arenarsi. Il prezzo, per noi, sarebbe quello di una rottura drammatica con il resto d'Europa. Un rischio che non sembra però preoccupare il presidente del Consiglio. "Oggi - aggiunge - mi tocca fare il cattivo, così divento il più antieuropeista di tutti...Trovo assurdo parlare di emissioni quando c'è una crisi in atto. E' come se chi ha la polmonite pensa di farsi la messa in piega...".

    In particolare la bozza francese prevede maggiore gradualità per i settori più esposti alla concorrenza internazionale. L'industria avrebbe quindi complessivamente il 70% dei diritti di emissione gratuiti al 2013, per arrivare al 20% nel 2020, anche se non è chiaro per quali settori sarà estesa la possibilità di ricorrere a crediti gratuiti. E sarà proprio questo il vero banco di prova per capire fino a che punto saranno state accolte le rimostranze di Roma, che vorrebbe invece un'esenzione generalizzata fino al 2020.

    Al momento il compromesso sembra infatti pensato più che altro per soddisfare le richieste della Polonia e degli altri paesi dell'Est. Nella bozza sono previste deroghe ai nuovi stati membri dell'ex blocco sovietico per il pagamento dei diritti a inquinare fino al 2020 invece che fino al 2016 per il settore termoelettrico e un nuovo meccanismo di ripartizione delle quote di emissione di CO2 che include l'aumento della percentuale dei ricavi dalle aste dei diritti da destinare ai nuovi Stati membri del 12% (contro il 10% iniziale). Soldi che serviranno a finanziare la riconversione tecnologica di questi paesi.

    Altro punto gradito all'Italia è l'ampliamento dei cosiddetti Cdm (clean development mechanism), ovvero la possibilità di tenere conto della riduzione delle emissioni di gas a effetto serra ottenuta con investimenti tecnologici nei paesi in via di sviluppo, a cominciare da Cina e India. Interventi che potranno pesare al massimo per il 3% delle emissioni 2005, salvo che per un gruppo di undici paesi (Italia compresa) per i quali il limite viene innalzato al 4%.

  2. #2
    "Oggi - aggiunge - mi tocca fare il cattivo, così divento il più antieuropeista di tutti...Trovo assurdo parlare di emissioni quando c'è una crisi in atto. E' come se chi ha la polmonite pensa di farsi la messa in piega..."

    ma la messa in piega è la crisi vero?

    no perchè per l'inquinamento ci sono migliaia di morti l'anno e il costo sanitario è immenso

  3. #3
    sentivo proprio ieri che alcuni rumors davano come ministro dell'energia scelto da obama, un premio nobel.
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

  4. #4
    Utente bannato
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    Originariamente inviato da andrea.paiola
    "Oggi - aggiunge - mi tocca fare il cattivo, così divento il più antieuropeista di tutti...Trovo assurdo parlare di emissioni quando c'è una crisi in atto. E' come se chi ha la polmonite pensa di farsi la messa in piega..."

    ma la messa in piega è la crisi vero?

    no perchè per l'inquinamento ci sono migliaia di morti l'anno e il costo sanitario è immenso
    o forse parlava del suo trapianto di capelli

  5. #5
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    Originariamente inviato da seifer is back
    sentivo proprio ieri che alcuni rumors davano come ministro dell'energia scelto da obama, un premio nobel.


    Obama ha scelto i componenti della sua squadra ambientale
    Spicca Chu, premio Nobel per la fisica, al dipartimento per l'Energia
    Usa, il guru delle rinnovabili
    sarà ministro per l'energia

    Usa, il guru delle rinnovabili sarà ministro per l'energia

    Steven Chu in laboratorio
    WASHINGTON - Sarà il Carlo Rubbia d'America a prendere in mano le redini del sistema energetico statunitense. Chi pensava che gli impegni di Barack Obama su ambiente e rivoluzione verde dell'industria fossero semplici promesse elettorali dovrà ricredersi. Questo, almeno, fanno intendere i nomi scelti dal presidente eletto degli Stati Uniti per alcuni ruoli chiave dell'amministrazione.

    Spicca, in particolare, la decisione di affidare lo strategico dipartimento per l'Energia al premio Nobel per la fisica Steven Chu. Docente all'Università di Berkeley, in California, Chu, 60 anni, è un'autorità accademica in materia di ricerca di fonti energetiche alternative e rinnovabili. La sua nomina rappresenta una rottura drastica quindi con l'amministrazione Bush, affollata da personaggi provenienti dalle grandi compagnie petrolifere.

    Il presidente eletto ha anche scelto come capo dell'Epa, l'agenzia federale per l'Ambiente, Lisa Jackson, ex responsabile per l'ambiente nel New Jersey, uno degli Stati che hanno volontariamente (anche se simbolicamente) aderito a un accordo tra stati molto simile al Protocollo di Kyoto. Carol Browner, ex capo dell'Epa della Florida e stretta collaboratrice di Al Gore, avrà inoltre un posto di coordinatrice delle politiche energetiche e ambientali dell'amministrazione. Completerà la squadra, secondo le indiscrezioni rilanciate dai media americani, Nancy Sutley, vice sindaco di Los Angeles, che verrà nominata alla guida del Council on Environmental Quality, un altro organismo della Casa Bianca dedicato all'ambiente.

    Altra scelta dal valore fortemente simbolico da parte di Obama, è stata quella di far trapelare l'organigramma a poche ore da un faccia a faccia con Al Gore, l'ex vicepresidente divenuto un uomo-simbolo delle battaglie contro il cambiamento climatico.

    Resta invece ancora da riempire la casella del nuovo ministro della Sanità. In questo caso la scelta di Obama sembra sia caduta su Tom Daschle. La certezza si dovrebbe avere oggi, in occasione della conferenza stampa convocata dal presidente eletto per illustrare le politiche della sanità.

    (11 dicembre 2008) Tutti gli articoli di esteri

  6. #6
    comunque entra nella top ten delle cazzate più grosse mai dette

  7. #7
    Utente bannato
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    Originariamente inviato da andrea.paiola
    comunque entra nella top ten delle cazzate più grosse mai dette
    ma se ne spara ogni gg.. come fai ormai a contarle?

  8. #8
    a me quello che mi fa più incazzare è che berlusconi si vanta sempre di seguire il modello americano, e i tanti americanofili italiani si masturbano s questo.

    Poi in america prendon un premio nobel e noi mettiamo la carfagna, la gelmini e brunetta.

    Ed a questa gente va bene così.
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

  9. #9
    Utente bannato
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    Originariamente inviato da seifer is back
    a me quello che mi fa più incazzare è che berlusconi si vanta sempre di seguire il modello americano, e i tanti americanofili italiani si masturbano s questo.

    Poi in america prendon un premio nobel e noi mettiamo la carfagna, la gelmini e brunetta.

    Ed a questa gente va bene così.
    seifer.. avevamo Rubbia.. è fuggito in Spagna dove si occupa di rinnovabili..
    ma che te lo dico a fare

  10. #10

    Re: ma perchè siamo in mano ad uno così?

    Originariamente inviato da scimmietta1
    ma perchè siamo in mano ad uno così?
    Perchè era il menopeggio.
    I'll see you on the dark side of the moon

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