Ora torna il rischio che si torni alle superbollette per questa sentenza del TAR.
Annullata la delibera con cui l'Autorità aveva bloccato i numeri a "sovrapprezzo"
Preannunciato ricorso al Consiglio di Stato. Critiche le associazioni dei consumatori
Tar "sblocca" 144 e affini
E' guerra con l'Agcom
Tar "sblocca" 144 e affini E' guerra con l'Agcom
ROMA - Guerra tra Tar del Lazio e Agcom sulle chiamate telefoniche a "sovrapprezzo", quelle ai numeri che iniziano con 144, 699, 166, 482, 483, 484. Il Tribunale amministrativo regionale ha annullato la delibera dell'Authority che stabiliva il blocco automatico delle telefonate a quelle numerazioni. Una decisione motivata con il fatto che in materia di servizi telefonici a sovrapprezzo (144 e affini) "la potestà regolatoria" spetta "al ministero delle Comunicazioni e non all'Agcom".
Accolti, quindi, i ricorsi presentati da Greentel, Marketcall Italia e Deram, tutte società fornitrici di servizi telefonici. In contestazione c'erano alcune delibere dell'Agcom che avrebbero portato al blocco di chiamata a numeri che spesso determinano aumenti astronomici della bolletta telefonica. Le numerazioni a "sovrapprezzo" avrebbero potuto essere attivate solo dopo aver digitato un "pin", un codice comunicato dagli operatori ai loro clienti.
Questa nuova modalità era entrata in vigore lo scorso primo ottobre, a tutela degli utenti e dopo diversi casi di abuso da parte dei fornitori di questi servizi (non degli operatori di tlc) con bollette 'milionarie' che avevano scatenato proteste e polemiche. L'Autorità aveva cercato di introdurre il blocco già a partire dallo scorso 30 giugno, ma il Tar il 13 di giugno aveva bloccato la prima delibera. L'Agcom aveva reintrodotto la normativa che, come detto, è entrata in vigore dal primo ottobre.
Per il Tar, tra l'altro, "l'Autorità - si legge nella sentenza - non ha inteso dimostrare in giudizio l'ineluttabilità del provvedimento in concreto adottato, e neppure che vi sia stata preliminarmente un'adeguata consultazione pubblica".
L'Agcom farà ricorso immediatamente al Consiglio di Stato contro la decisione del Tribunale amministrativo, chiedendo la sospensiva d'urgenza del provvedimento di "sblocco", ma nel frattempo si creerà il problema per gli operatori se rimuovere o meno l'attuale sistema, anche se i tempi tecnici non saranno brevi.
La sentenza del Tar del Lazio è bocciata senza appello dai consumatori bocciano. "Questa decisione non farà che favorire le truffe telefoniche contro gli interessi dei consumatori. Non bastavano le centinaia di migliaia di utenti truffati in questi anni, con conseguenti procedimenti per truffa a carico dei gestori di questi servizi a pagamento", commenta il Movimento Difesa del Cittadino (Mdc). Per il presidente dell'Adoc Carlo Pieri, "annullare la delibera è una decisione gravissima. Intorno a questa giostra delle numerazioni a sovrapprezzo si sono generate ingenti truffe e bollette gonfiate all'insaputa del consumatore, anche per migliaia di euro. Sono stati completamente vanificati gli sforzi delle Associazioni dei consumatori e dell'Agcom per tutelare l'utenza. Che adesso subirà danni incalcolabili, continueranno ad arrivare bollette con cifre astronomiche".
(15 dicembre 2008)