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Discussione: La signora Baldomera

  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    La signora Baldomera

    Correva l'anno di grazia 1876, quando il re Alfonso XII entrò a Madrid dopo aver combattuto vittoriosamente le truppe carliste nel Nord della Spagna.
    L'accoglienza fu degna di un cesare: la vittoria rappresentava la pace dopo anni di lotte fratricide che avevano coinvolto tutta la penisola.
    Per questo motivo, Alfonso XII fu soprannominato "el pacificador".

    Il suo regno fu caratterizzato per la fine della guerra di Cuba, l'approvazione della Costituzione del 1876 e, come detto, soprattutto per la fine della guerra contro i favorevoli di Carlo VII.

    Fu in quest'ambiente che nacque il famoso caso della "Cassa delle imposizioni", situata nella calle de la Greda, vicino al Museo del Prado. Nel 1894 questa via passò a chiamarsi calle Madrazo.
    In quella via possedeva il suo ufficio la signora Baldomera Larra Wetoret, figlia del gran poeta spagnolo Mariano Josè de Larra, autore del famoso testo "vuelva usted mañana" ("torni domani") contro la burocrazia madrilena di metà del secolo XIX.

    La signora Baldomera era sposata con un medico della Casa Reale, il Dr. Carlos de Montemayor. Con l'entrata a Madrid del re Alfonso XII, suo marito Carlos decise di non continuare al servizio della monarchia e se ne andó a vivere nelle colonie oltreoceano, a Cuba.
    Sua moglie sconsolota, decise di restare a Madrid.
    Ma la signora Larra non era donna di facili smarrimenti, ed in fretta le venne un'idea per imprendre un'attività d'affari.

    Chiese in prestito un'oncia d'oro a una vicina promettendole che in un mese le avrebbe ridato il doppio del prestato.
    La signora Baldomera mantenne la promessa e la sua vicinia, vedendo il suo oro raddoppiare in un mese, rapidamente sparse la voce.

    Non ci misero molto ad arrivare i nuovi clienti attirati dalla facilità della signora Baldomera nel raddoppiare le once d'oro. E lei continuava a pagare religiosamente gli interessi promessi agli "impositori", e fu così come nacque la "Cassa delle imposizioni".

    Lo schema era semplice: pagava gli interessi dei primi arrivati con i soldi degli ultimi arrivati.

    La coda di clienti fu tale che dovette cambiare casa e trasferirsi.
    Fino al 4 di dicembre 1876.
    Quel giorno un modesto carbonaio andó all'ufficio della Cassa delle imposizioni per riscuotere i suoi interessi ma ottenne un rifiuto da parte degli impiegati.
    2 giorni prima qualcosa aveva costretto la signora Baldomera a lasciare Madrid.
    I due fatti furono collegati in modo allarmente da molti clienti della Cassa.
    Lo scandalo scoppiò rapidamente e la "madre dei poveri" passò ad essere il peggiore dei diavoli, maledetta da tutti i clienti che l'avevano adorata fino a qualche giorno prima.

    Le autorità intervennero perquisendo gli alloggi della signora Larra e non trovarono nulla se non qualche migliaio di reali.

    La signora Baldomera era sparita, e con lei un bottino stimato in 7 milioni di reali, una notevole cifra per l'epoca.

    Durante due anni non si seppe nulla della madre dei poveri e della sua Cassa di imposizioni. Un giorno, per sua spontanea volontà, si presentò alle autorità, spiegando che il rimorso non la lasciava vivere.

    Arrestata e condannata per frode, fu incarcerata e rapidamente si ammalò.
    Fu in quel momento quando si dette quello strano fenomeno secondo cui le vittime della frode, che all'inizio idolatravano la signora Baldomera, per poi maledirla con i peggiori insulti, al saperla anziana, malata e dietro le sbarre, firmarono un documento che chiedeva la sua liberazione.
    Una sentenza del Tribunale Supremo annullò la condanna per frode e liberò la madre dei poveri.
    La signora Larra se ne andò a Cuba, con suo marito che morì poco dopo.
    Sola, in terre lontane, decise di tornare a Madrid e andò a vivere con suo fratello Luis Mariano.
    Da quel momento, la signora Baldomera non aprì più nessuna attività e per la sua famiglia era semplicemente la "zia Antonia" che era arrivata dall'America.

    Pochi anni dopo, un italiano chiamato Carlo Ponzi rese famosa la frode applicata dalla Cassa delle imposizioni che prese il nome di Schema Ponzi.
    Una frode applicata da personaggi illustri il cui ultimo erede è il signor Madoff, ex responsabile del Nasdaq di New York e la sua frode da 50 bilioni di dollari.

    Uno schema perfezionato con il tempo ma che sembra sempre finire allo stesso modo, come in quel testo del poeta che mai fu più premonitore: "torni domani", oggi di soldi non ce n'è più.

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di ilgiovo
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    ciai mica 50 euri da prestarmi ? domani te ne rendo 100. Giuro.
    Cacca!

  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    Originariamente inviato da ilgiovo
    ciai mica 50 euri da prestarmi ? domani te ne rendo 100. Giuro.

    chissà perché mi sa che tu non torneresti di tua spontanea volontà

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di ilgiovo
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    Originariamente inviato da lookha

    chissà perché mi sa che tu non torneresti di tua spontanea volontà
    malfidente, io sono un bravuomo, e marco da bravissimo ragazzo

    l'altro giorno sono andato a fare il pieno di benzina dimenticando il portafoglio e il benzinaio si è fidato a lasciarmi andare con la promessa che gli avrei portato i soldi dopo un'oretta
    Cacca!

  5. #5
    Utente di HTML.it L'avatar di lila89
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    Originariamente inviato da ilgiovo
    malfidente, io sono un bravuomo, e marco da bravissimo ragazzo

    l'altro giorno sono andato a fare il pieno di benzina dimenticando il portafoglio e il benzinaio si è fidato a lasciarmi andare con la promessa che gli avrei portato i soldi dopo un'oretta
    ...hihih il mio piuttosto mi avrebbe fatto andare a casa piedi tenendosi la macchina come ricatto!!! :P...

    sei tornato vero ?!?

  6. #6
    Originariamente inviato da ilgiovo
    malfidente, io sono un bravuomo, e marco da bravissimo ragazzo

    l'altro giorno sono andato a fare il pieno di benzina dimenticando il portafoglio e il benzinaio si è fidato a lasciarmi andare con la promessa che gli avrei portato i soldi dopo un'oretta
    Azzo, vai fino a Bari a fare benzina?
    "I preti devono essere inascoltati, le loro predicazioni sono favole per bambini che si rifiutano di crescere e ingombrano i cieli di improbabili divinità che offuscano la ragione e lacerano le coscienze anzichè pacificarle con la vita."
    (Salman Rushdie)
    "Il vero potere risiede nelle mani dei detentori dei mass media"
    (Licio Gelli)

  7. #7
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    Re: La signora Baldomera

    Originariamente inviato da lookha
    ...
    ...
    Uno schema perfezionato con il tempo ma che sembra sempre finire allo stesso modo, come in quel testo del poeta che mai fu più premonitore: "torni domani", oggi di soldi non ce n'è più.
    Esatto, il che fa ricordare che sullo stesso schema sono fondate le catene di San Antonio a base di denaro, volgarmente dette "organizzazioni piramidali" (dove gli ultimi entrati pagano e quelli sopra incassano). Esistevano appunto nell'epoca della piuma e calamaio ed esistono tuttora nel web.

    "Volete guadagnare su internet? Facile! ecc...ecc...ecc..."

    E c'è sempre chi ci casca.
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  8. #8
    qui l'abbiamo vissuta in prima persona agli inizi degli anni 90

    Cominciamo dalla fine. è il 30 maggio 1996, un uomo di 32 anni viene trovato morto carbonizzato all’interno della propria auto, sulla Palermo-Agrigento. Per capire cosa è successo bisogna tornare nell’estate del 1990, per le strade del centro di Palermo e chiedere in giro di Giovanni Sucato, “il mago dei soldi”. Un nuovo re mida, che va in giro promettendo -e per un certo periodo anche elargendo - interessi da capogiro. All’inizio erano piccole cifre, 100.000 lire, che dopo un’ora diventavano 200.000. La voce si sparse rapidamente, in una città di un milione di persone, ma che certe volte sembra un paesino di montagna, e centinaia di persone erano a bussare alla sua porta, implorandolo di prendere il loro denaro. Le quote andarono aumentando; c’erano tagli da 5, 10, 15 milioni e così via. Il tempo per riscuotere il proprio interesse del 100% andava aumentando anch’esso; una settimana-un mese-tre mesi e così via. Diceva che investiva in carichi di banane presi al momento giusto, gioiellerie italiane in Arabia Saudita, speculazioni immobiliari in Tunisia e storie del genere. Il fenomeno andava assumendo dimensioni enormi, la gente avanti a interessi del genere perdeva la testa e organizzava addirittura delle “cordate” per poter comprare delle quote. Fin quando un giorno, nell’ufficio del mago apparve un avviso che diceva “L’Avv. Sucato è andato a incontrare il cavaliere Berlusconi”. Non se ne seppe più niente. Centinaia le famiglie restate sul lastrico; perchè “il re dei soldi” tirò sù la rete nel momento in cui c’erano più pesci; quando la gente aveva cominciato a estinguere conti correnti e vendere case, per affidargli i proprio soldi; rimanendo con un pugno di mosche in mano. Il 22 Novembre 1990 Elio Montenegro, sinsale (intermediatore negli affari) di Giovanni Sucato, viene trovato incaprettato (metodo di assassinio, particolarmente cruento, utilizzato dalla mafia) nel bagagliaio della sua macchina, parcheggiata in viale regione siciliana, a Palermo. Quanche mese dopo toccò a Filippo Quartararo, l’uomo di fiducia del mago, ucciso a colpi di pistola in via Giafar a Palermo; era un “uomo d’onore”, un pentito lo definì “parte della famiglia di Corso dei Mille”. Viene da pensare che tra le persone da lui spinte nella rete di Sucato, ci fossero degli uomini d’onore, che appurata la truffa, decisero di fargliela pagare. Dopo ci fu un processo, lui riapparve, si presentò e ammesse la truffa; venendo condannato per bancarotta fraudolenta nel 1994, rimase a piede libero in attesa nella sentenza d’appello; ma furono i killer a raggiungerlo per primi. Che l’abbia ucciso la mafia è quasi certo, i motivi possono essere due: 1- ha pestato i piedi a cosa nostra, sia direttamente, cioè truffando degli uomini d’onore e indirettamente; operando nel loro territorio 2- tutta la truffa era stata messa in piedi dalla mafia; per fare cassa e riciclare un pò di denaro sporco (prendi 100 puliti-perdi 200 sporchi), Sucato era solo un pupino che è stato fatto fuori nel momento in cui era bruciato. La vicenda ispirò Camilleri, per uno dei sui celebri racconti “L’odore dalla notte”, dove Giovanni Sucato diventa il Rag. Gargano, che truffa mezza Vigata.

    http://stayacid.netsons.org/?tag=giovanni-sucato


    gente che gli portava sacchi della spazzatura, quelli neri grandi, pieni di banconote da 100mila

  9. #9

    Re: Re: La signora Baldomera

    Originariamente inviato da wsim
    Esatto, il che fa ricordare che sullo stesso schema sono fondate le catene di San Antonio a base di denaro
    Ma anche le banche e i titoli di stato nè... cambiano gli interessi ma il principio e' lo stesso.

  10. #10
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    Re: Re: Re: La signora Baldomera

    Originariamente inviato da raven74
    Ma anche le banche e i titoli di stato nè... cambiano gli interessi ma il principio e' lo stesso.
    no, perché loro hanno come garanzia le loro proprietà e i loro investimenti, oltre all'appoggio dello Stato.
    è certo che in questi giorni a molte di loro piacerebbe poter nascondersi come la signora Baldomera magari per un paio d'anni, ma è un altro discorso

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