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  1. #1
    Moderatore di ASP.net L'avatar di djciko
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    [Salvatores] Come dio comanda

    Mi è piaciuto molto, anche non avendo letto il libro (avevo letto 'Io non ho paura' ed il film sincermente l'ho trovato riduttivo)

    Anche se con qualche piccolissimo difetto qua e là, il film prende dal primo minuto all'ultimo. E' la storia di un mondo di periferia fatto di padre, figlio ed un unico amico afflitto da handicap per incidente sul lavoro.

    L'incubo dell'istituto per Cristiano, gli insegnamenti di Rino sulla durezza della vita, le soluzioni drastiche anche ai problemi più futili, spianano la strada per un crescendo che sfocia in una notte di tragedia, da cui i personaggi ne usciranno con una vita cambiata alcuni e senza vita altri.

    La fotografia fa la sua parte, le atmosfere cupe e le scene di pioggia la fanno da padrone per tutta la scena chiave, e nel frattempo si nota facilmente -in alcuni tratti- la riproduzione dello stile di Sin City con i contrasti fra il rosso del sangue ed il nero/grigio del terreno e del fango.

    In realtà il film è anche uno specchio di determinate condizioni dell'italia bistrattata e manovalante, ma per una volta magistralmente mixato con una paesaggistica da copertine d'album dei Pink Floyd e con atmosfere noir a modo del regista.

    Uno dei film più belli dell'anno, secondo me. Non perdetevelo

  2. #2

  3. #3
    Moderatore di ASP.net L'avatar di djciko
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    Originariamente inviato da dokk
    Ma il regista chi è, Paul Van Dyk?

    Macchè, è Tiesto

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    Se “La felicità porta fortuna” di Mike Leigh guarda la vita dal lato del bicchiere mezzo pieno, “Come Dio comanda” di Salvatores sta decisamente dal lato del bicchiere mezzo vuoto, anzi, talmente vuoto da raschiarne il fondo.
    Padre e figlio, Rino e Cristiano Zena, sono due emarginati che abitano in un vecchio casello ferroviario abbandonato, tra le fabbriche da un lato e il fiume dall’altro.
    Il padre, Rino, è un fallito: disadattato, violento, disoccupato, ideologicamente nazista, sfoga nel bere le sue depressioni e il suo disprezzo per il mondo; Cristiano, il figlio quattordicenne, frequenta la scuola ma non ha amici, è chiuso, distante, imbevuto degli insegnamenti razzisti del padre che gli ha insegnato che ci vorrebbe un Adolf Hitler per rimettere a posto le cose in Italia. Per lui il padre è tutto, l’unico riferimento, l’unica guida della sua vita.
    Unico amico dei due è Quattroformaggi, un altro disadattato fuori di testa, il cui mondo è quello del presepe in miniatura che ha costruito mettendoci dentro di tutto, e il cui amore è Ramona, una diva del porno in videocassetta.
    Padre e figlio guardano al mondo come a un nemico, a un qualcosa che li ha costretti a quella condizione, condizione alla quale si può reagire solo con la violenza, anche con la pistola se necessario, quella stessa pistola che Rino mostra orgogliosamente a Cristiano.
    Nonostante tutto i due si vogliono bene, amano l’un l’altro con affetto quasi morboso, si amano perché il loro amore di padre e figlio è l’unica salvezza dal mondo nemico che credono li circondi, l’unica protezione dalle avversità della vita.
    Accadrà un episodio tragico, che in modo diverso coinvolgerà padre, figlio e Quattroformaggi, nel quale il figlio farà di tutto per coprire il padre, preoccupato più di salvare il suo unico affetto che non di cercare la verità e la redenzione.

    Il film ha un suo stile, è ben girato e ha una sua forza nella fotografia, ma la rappresentazione del cupo universo esistenziale mostrato da Salvatores costituisce sia il pregio che il (grande) limite del film. Dove il limite è quello di fotografare una situazione, ma senza dare alcuna risposta, senza chiarire perché Rino è un emarginato nazista, né cosa accadrà a Cristiano, se riuscirà a uscire da quell’esistenza o se rimarrà imbevuto dell’imprinting paterno. Troppo flebile la speranza, eccessivamente calcati i toni sull’affetto morboso dei due, quasi disturbante in una situazione dove anche il vuoto interiore dovrebbe avere una netta prevalenza. Decisamente forzato il ruolo di Filippo Timi (il padre) che si vede che recita senza sentire la parte, senza contare il messaggio negativo, nichilista che il film lascia, questo totale rifiuto del mondo senza alcun tentativo per aprirsi allo stesso. E sono soprattutto i limiti del film che alla fine pesano nel mio giudizio, anche se consiglio comunque di andarlo a vedere.

    Globale **






    [Salvatores]
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  5. #5

    Re: [Salvatores] Come dio comanda

    Originariamente inviato da djciko
    una paesaggistica da copertine d'album dei Pink Floyd
    Pensa a chi ci vive in quei posti
    Un bacio può cambiarti la vita. Non sempre in meglio.
    Bloggami tutto

  6. #6
    A differenza del critico cinematografico ormai ufficiale di html ho trovato la resa dei personaggi piuttosto efficace, soprattutto lo strano amore paterno che comunque emerge bene dall'interpretazione. Mi spiace abbia segato, forse anche per questioni di tempi cinematografici, tutto il resto del soggetto, dall'approfondimento del personaggio dell'assistente sociale, con relative vicissitudini (e chi ha letto il libro sa a che scena esilarante mi riferisco), e molto altro.
    Dubito che un regista normale possa seguire i rivoli narrativi di ammaniti senza perdersi

  7. #7
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    Originariamente inviato da krakovia
    1) A differenza del critico cinematografico ormai ufficiale di html

    2) ho trovato la resa dei personaggi piuttosto efficace,
    1) mi hai fatto ridere, ma non mi piace proprio quella qualifica, mi considero sempre e solo uno spettatore...

    2) sono infatti consapevole che questo film potrebbe riscuotere giudizi molto diversi
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di bako
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    ma chi ha letto il libro prima di vederlo?

  9. #9
    io non ho letto il libro, piaciuto mi è piaciuto, ma mi ha lasciato come un senso di incompletezza, come se mancasse qualcosa nel film. Concordo sulla fotografia che mi è piaciuta parecchio.

  10. #10
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    Originariamente inviato da bako
    ma chi ha letto il libro prima di vederlo?
    Non l'ho letto, ma non credo fosse indispensabile, il film è di Salvatores, non di Ammaniti...
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

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