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  1. #1

    Domani copia de Il Manifesto a soli 50 euro

    Una libertà a caro prezzo
    37 anni di provocazioni in edicola per far volare il calabrone, un giornale senza padroni, padrini e partiti alle spalle che per vivere chiede aiuto ai suoi lettori. Il manifesto a 500 lire nell'80, a 10 mila tre anni dopo per arrivare a 50 mila il 19 agosto del '97. Domani l'edicolante vi chiederà 50 euro, il prezzo altissimo della libertà
    Loris Campetti

    Nella foto qui sopra la prima pagina del manifesto del 30 luglio '80 in cui si annuncia l'aumento «unilaterale» del prezzo da 300 a 500 lire. Qui sotto, la copertina del giornale a 50 mila lire del 19-12-'97, titolo «Cara libertà». A destra, 5 copertine del maggio e del giugno 1999 a 10 mila lire. La foto in alto che unisce le due pagine, di Andrea Palladino, è stata scattata al forum per l'acqua pubblica che si è tenuto ad Aprilia un mese fa. Nella pagina accanto, a destra la copia a 5 euro del 27 luglio 2006, accanto uno dei numeri speciali del lunedì di quest'anno venduti in edicola a 1 euro e, sotto, la prima pagina del numero del lontano 1983 a 10 mila lire con la lettera di adesione alla campagna del segretario del Pci, Enrico Berlinguer.
    Trentasette anni vissuti pericolosamente, una vita di stenti e rapine per far volare il manifesto. Luigi Pintor usava la metafora del calabrone, un insetto che in teoria non potrebbe volare e invece vola, per spiegare il paradosso del nostro giornale: senza padroni, padrini e partiti, un giornale eretico non potrebbe vivere e dunque la sua esistenza è un paradosso. Un paradosso reso possibile per quasi quattro decenni da chi lo legge e lo sostiene, con le sottoscrizioni in assemblee, cene, aperitivi, aste, collette popolari. Nel '71 uscivamo a 50 lire pubblicando l'elenco dei compagni generosi che ci consentivano di andare il edicola, sotto il titolo «Chi ci paga», un modo per rendere pubblici i bilanci e rispondere al Pci e alla Pravda che ci accusavano di ricevere finanziamenti dal nemico, insomma dalla Cia. Per l'Unità a pagarci era la Confcoltivatori.
    L'altro strumento di autofinanziamento utilizzato per «volare» è la vendita di copie speciali a prezzo maggiorato. Ogni volta che ci avventuravamo lungo questa pericolosa strada era una scommessa. Finora, e tocchiamo ferro, l'abbiamo sempre vinta. Domani vi chiediamo un nuovo sacrificio portando il prezzo di una copia alla cifra stratosferica di 50 euro, un sacrificio reso più pesante dalla crisi economica che non risparmia i nostri lettori, più tollerabile per chi prende la tredicesima.
    Tralasciando i doppi salti mortali degli anni '70 e le prime pagine bianche, facciamo qualche tappa nelle provocazioni manifestine a partire dal 1° agosto 1980, quando decidemmo di portare il prezzo di copertina da 300 a 500 lire. L'iniziativa, in violazione della legge che fissava il prezzo massimo dei quotidiani, fu annunciata da un editoriale che rivendicava una legge sull'editoria a sostegno della stampa senza fini di lucro. La provocazione funzionò e il 7 aprile del 1983 rilanciammo chiedendo «Un voto contro l'arroganza del potere. La scheda è un biglietto da 10mila lire». Un appello raccolto da molti, compreso Enrico Berlinguer.
    Senza senza padroni, sempre senza soldi. Per portare in pareggio i bilanci di un giornale così, diceva ancora Pintor, bisognerebbe incartarci la cocaina. Ma noi scegliemmno un'altra strada, la solita. Così, saltando tante altre maggiorazioni, arrivammo al 19 dicembre (data che abbiamo scelto anche oggi per scaramanzia) '97, quando mettemmo in edicola un quotidiano specialissimo, titolo «Cara libertà», prezzo incredibile: 50 mila lire. Fu un altro successo, da montarsi la testa. Due anni dopo altri 5 numeri speciali al prezzo di 10mila lire, in attesa di effettuare in euro l'ultimo decennio di «rapine» ai danni dei lettori. Non si contano i numeri a 5 euro, anche nel corso della sottoscrizione del 2006. Ma siccome siamo matti, nel 2008 abbiamo anche venduto giornali speciali a un prezzo minore, 1 euro. La loro specialità consisteva nell'uscita in edicola di lunedì, rinunciando al riposo del settimo giorno e costringendo i lettori agli straordinari, in preparazione di un voto che avrebbe rimesso Berlusconi sul trono.
    Ci vediamo domani in edicola, 50 euro per consentire al calabrone di continuare il suo volo.


    Se interessa a qualcuno.
    Per un forum migliore: denapolizzziamoci.

  2. #2
    Utente bannato
    Registrato dal
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    Messaggi
    274
    sarà pure un calabrone , ma con 50 euro ti compri uno sciame

  3. #3
    Tutti siete a conoscenza della vita di Karl Marx. Karl Marx si alzava alla mattina e andava a comprare il Manifesto. Solo una mattina nella sua vita, non lo fece: era il 19 dicembre, e Karl Marx disse: “Engels, per favore, già che esci, mi compri il Manifesto?”. Furbo come una faina, il vecchio Karl, perché quella mattina il Manifesto costava 50 euro, e Engels lo comprò di buon grado, per il bene comune, e la causa e tutto il resto, e la Storia gli diede ragione (copiarono dal giornale anche il titolo di un loro fortunato libretto).
    Non credete che il Manifesto sia capace di lasciare un segno nella storia dell’umanità? Uomini di poca fede! Prendete la Bibbia per esempio. Dio apparve ad Abramo sottoforma di un Suv in fiamme, e gli disse: “Abramo, oggi prenderai tuo figlio Isacco e lo porterai all’edicola della montagna e lì comprerete il Manifesto a 50 euro”. E Abramo che si credeva furbo disse: “Ma certo, ci mancherebbe!”, sicuro com’era che all’ultimo momento il Signore avrebbe fermato la sua mano. Dunque allungò fiducioso 50 euro all’edicolante, ma quello fu rapidissimo, incassò e disse: “Grazie, signore, vuole mica anche il Corriere, oggi? Costa solo un euro, ma siccome c’è un fondo di Giavazzi glielo dò a 80 cents”.
    E’ la Storia, gente, non è che si può cambiare. Che stoppini si usavano per le bottiglie di benzina che fermarono i tank tedeschi se non le pagine degli spettacoli del Manifesto? E cosa adoperò Joe Di Maggio come mazza per il suo primo fuoricampo allo Yankee Stadium? Del resto, lo diceva già Bertold Brecht: “Ah, noi che volevamo preparare il terreno per la gentilezza, noi non potevamo essere gentili”. E questo spiega molto: noi che diciamo da una vita che l’informazione indipendente è un diritto, siamo costretti a farla pagare una fortuna per farla sopravvivere. Remember! A ciascuno a seconda dei suoi bisogni (un giornale libero), e da ciascuno a seconda delle sue possibilità, e dunque fuori i soldi: quelli di voi che possono, non hanno scuse.

    (A. Robecchi)

    Abbiamo fatto una colletta qui in ufficio, con dieci quote da 5 euro... domani compreremo il Manifesto.

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di arrows
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    Cioè spiegatemi, domani io vado in edicola e se chiedo il manifesto mi domandano 50 €?
    Per un quotidiano?
    Ti spio dalla finestra

  5. #5
    Originariamente inviato da arrows
    Cioè spiegatemi, domani io vado in edicola e se chiedo il manifesto mi domandano 50 €?
    Per un quotidiano?
    Il Manifesto è in cattive acque (economicamente), per cui questa è praticamente una colletta per salvarlo.

  6. #6
    In pratica è la quota per coprire i costi di una copia per un giorno in più!

    Gi inserzionisti sono scappati già da tempo?
    bisogna proprio essere dei coglioni per votare questo cdx

    http://www.storiedinapoli.it/

  7. #7
    L'ho preso l'anno scorso quando costava 5€
    Ma 50 no che non glieli mollo...

  8. #8
    qualcuno sa se il Manifesto prende qualche sovvenzione di tipo statale ?
    «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan

    «Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.» - Gandhi

  9. #9
    Utente di HTML.it
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    1,836
    su dai che si chiudono da soli non dobbiamo neanche far fatica per farli chiudere
    BooTzenN

    Il problema quantistico è così straordinariamente importante e difficile che dovrebbe essere al centro dell'attenzione di tutti

    Opera browser..making you faster!

  10. #10
    cercando su google leggo di finanziamenti statali per 4 milioni e 400 mila euro. Credo che ciascuno di noi stia già pagando abbastanza, senza bisogno di tirar fuori pure 50 euro ulteriori...

    Considerando che io abolirei pure quelli... concludo dicendo che per me possono chiudere tutti quanti. Qualcuno di più serio, o quantomeno economicamente più solido, verrà senz'altro a colmare il vuoto.

    Poi, se non altro, chiedere 50 euro per una copia in edicola è un metodo apprezzabile e democratico per sovvenzionarsi. Chi vuole, prego si accomodi. Molto meno fastidioso dei quattro milioni e quattrocentomila euro di sovvenzioni statali che già ci succhiano, senza neppure chiederci il permesso...
    «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan

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