Nel 1996 frequentavo un associazione culturale del mio paese che ora non c'e' piu'. Tra i progetti che venivano portati avanti c'era anche l'informatica. In quegli anni usavamo Windows,ma c'era già qualcuno che usava un altro sistema operativo da un paio d'anni ed era Linux. E' sentendo i discorsi che quel mio amico faceva,che l'ho sentito nominare per la prima volta. In quegli anni lui diceva che sarebbe stato il futuro. Io comunque non ho iniziato da subito ad usarlo,ma sono passati due anni. E' nel 1998 che ho iniziato a conoscere le prime distribuzioni,che in quegli anni erano Redhat e Suse. Dopo un po' di anni ho smesso,perché mi ero stancato di risolvere sempre problemi su problemi. Poi ho ricominciato,per vedere a che livello evolutivo stava,ma mi resi conto che era ancora troppo macchinoso e ho lasciato perdere di nuovo. Poi ho ricominciato e ora non ho più intenzione di mollarlo. Nei primi anni la curiosità era grande,perché girava la voce che con Linux si potevano fare cose straordinarie,come entrare nelle banche,bucare i siti Web,smurfare il classico stronzo su Irc. Inoltre il sistema era sicuro,immune da virus e faceva molto figo usarlo. Bastava che dicevi : io sto usando Linux,ti rompo il culo e chi usava Windows otteneva subito il tuo rispetto. In quegli anni i detentori del sapere erano chiusi a riccio,non lo condividevano con i meno esperti,ti dicevano : read the fucking manual (rtfm),per cui con il tempo coloro che lo usavano sperando di poter fare tutte quelle cose di cui era capace,vedendo che non era poi cosi' facile poterle fare,pian piano lo hanno mollato,mentre coloro che avevano più capacita' hanno continuato a studiarci su e sono diventati sempre più esperti. Ma tra coloro che mollavano si andava instaurando una nuova mentalità',cioè che Linux fosse troppo difficile da usare,troppo macchinoso. Si stava creando un divario di conoscenza,gli esperti diventavano sempre più esperti,mentre aumentava la massa dei disinteressati e la conseguenza e' stata il loro ritorno a Windows. Ma Linux stava evolvendo lentamente,stava diventando sempre più usabile e mentre la massa critica di utenti stava migrando verso Windows,gli utenti esperti non potevano far altro che avvantaggiarsi di questa tendenza,gradualmente. E oggi quella mentalità e' ben radicata. Solo con l'avvento dei netbook Linux e' stato preinstallato di default,ma questo non può cambiare una mentalità,così come non la può cambiare il rispolverare vecchi strumenti di aggregazione. Le persone comprano questi oggetti perché costano poco,poi si fanno disinstallare Linux da qualche amico senza provarlo nemmeno,convinti che sia difficile usarlo e convinti che esso faccia meno cose di Windows e il fatto che ritengano che sia comunque più sicuro passa in secondo piano. Sono d'accordo sul fatto che Linux non abbia bisogno di rappresentanti, di predicatori, o di agenti pubblicitari,ma penso che comunque le persone vadano informate e sensibilizzate e non basta mostrarlo agli amici,raccontarlo sul blog o rispondere alle domande nei forum,quando non c' e' una cultura sottostante,altrimenti non fai altro che adeguarti a questa situazione e se ti adegui ti fai trascinare dalla corrente e sei “costretto” ad andare dove ti porta.
E' quasi un atteggiamento di chiusura,non tanto dissimile da quello che ha contribuito a far instaurare la mentalità che c' e' ora,solo che prima si era troppo presi dalla voglia di voler imparare e non si era disposti a condividere il sapere con i meno esperti perché farlo avrebbe rallentato il proprio sviluppo e invece andava fatto,perché imparare ad usare Linux era veramente complicato. Ora invece si e' troppo presi dall'arrendevolezza,per altro giustificata perché e' veramente difficile ottenere gli stessi risultati che si ottenevano fino a qualche anno fa. Se la gente non è convinta di poterlo usare,dobbiamo essere noi,a mio avviso a mettere in atto iniziative più dinamiche di quelle che abbiamo messo in atto finora,iniziative atte a sensibilizzare/informare,cercando di ricostruire il tessuto culturale su cui si basa Linux. C'e' chi mi ha detto :"Linux funziona benissimo e non è più difficile da usare di Windows (tanto più che la quasi totalità dei programmi che uso sono multipiattaforma); a chi non interessa non spiego un bel nulla, perché non c'è niente di più odioso di una risposta ad una domanda non fatta. Magari questo atteggiamento verrà considerato sbagliato, e scambiato per "arrendevolezza", ma tant'è,io sono un "user", non un Paladino del Bene. E con questo spirito, nel mio piccolo, cerco di partecipare alle iniziative che il LUG mette in piedi per far conoscere Linux e per diffondere la sua cultura".Allora io mi chiedo :"cercare di informare e sensibilizzare significa diventare paladini del bene ?",a me questo atteggiamento sembra di arrendevolezza,invece penso che bisogni informare e sensibilizzare. Lasciare le cose come stanno,pensando che se Linux solleva motivo di discussione hai già raggiunto lo scopo principale,penso che non sia un affermazione del tutto vera,perche' in Italia i lug sono sempre meno frequentati e stanno perdendo il loro ruolo. Lo scopo principale sembrava essere stato raggiunto tempo fa,ora lo si sta perdendo gradualmente,manca un tessuto culturale nel segmento desktop o forse non c'e' mai stato,qualcosa va fatto o vogliamo lasciarlo in balia delle leggi dell'evoluzione naturale ? Probabilmente quello che voglio fare io non servira' a niente,almeno pero' potremmo dire di aver fatto del nostro meglio per far capire agli utenti casalinghi che usarlo ha un senso,visto che e' in quel settore che arranca. Cosa ne pensate voi ?