Tutta la Casta a difendere in anticipo il sindaco di Pescara ma le accuse restano gravi.
Ecco cosa dice la Casta:
“Gli arresti domiciliari al sindaco di Pescara, Luciano D’Alfonso, e la successiva scarcerazione sono un fatto gravissimo”
(Walter Veltroni, 24 dicembre 2008)
“Si tratta di una vicenda grave, e Veltroni ha fatto bene a definirla così. Forse sarebbe stata necessaria più prudenza nell'emettere i provvedimenti di custodia cautelare, anche perché ci sono state conseguenze gravi, come le dimissioni del sindaco di Pescara. Quando prendono questo tipo di decisioni, i magistrati devono agire con prudenza e rispetto delle procedure. Ora ai magistrati chiediamo di fare presto, perché i cittadini hanno diritto di sapere presto quello che è accaduto a Pescara e quale sarà il destino della giunta”
(Lanfranco Tenaglia, ministro della Giustizia del governo ombra del Pd, Sky Tg24, 26 dicembre 2008).
“Non sussistevano le ragioni per le quali è stato arrestato il sindaco di Pescara, credo ci voglia molta prudenza perché è caduta una amministrazione per ragioni, a quanto pare, insussistenti. Serve prudenza e una valutazione seria dei dati che va fatta nei confronti di tutta la magistratura” (Luciano Violante, Pd, 26 dicembre 2008).
“Veltroni difende il suo partito, forse un amico, ma dovrebbe farlo anche quando ci sono gli avversari”
(Altero Matteoli, Pdl, ministro dei Trasporti, 26 dicembre 2008).
“Con quattordici anni di ritardo, Veltroni forse si è reso conto che esiste un problema tra politica e giustizia”
(Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, 26 dicembre 2008).
Ed ecco l'accusa:
“In relazione al D’Alfonso .. il quadro accusatorio, già integralmente condiviso dal Gip nel momento dell’adozione delle misure cautelari, rimane nel suo complesso confermato (e anzi sotto taluni aspetti rafforzato)… sulle due principali vicende di corruzione e sulla stessa associazione per delinquere… Le acquisizioni successive all’interrogatorio del Sindaco… hanno già in gran parte eliso il valore del costituto difensivo del D’Alfonso in relazione all’aspetto ritenuto più significativo: le ristrutturazioni (di sue abitazioni eseguite gratuitamente da imprenditori vincitori di appalti nel suo Comune, ndr)… L’interrogatorio del Paolini (portaborse-autista del sindaco a spese dell’imprenditore privato Carlo Toto, ndr) ha offerto piena conferma dell’impianto accusatorio in relazione all’essere l’indagato (Paolini) una sorta di assistente del Sindaco, stipendiato dal Toto e fornito di autovettura di alta gamma, senza che sia possibile documentare e neppure comprendere quali prestazioni abbia svolto per l’imprenditore… Ribadita la gravità del quadro indiziario, come originariamente ritenuto nell’ordinanza… occorre a questo punto farsi carico delle sopravvenienze intervenute in relazione al pericolo di inquinamento probatorio ascritto al D’Alfonso.. Le preannunciate e poi effettivamente eseguite dimissioni… costituiscono un apprezzabile segnale di sensibilità istituzionale… Il previsto commissariamento del Comune determina un ulteriore indebolimento della rete di rapporti intessuti dal D’Alfonso nell’esercizio della propria attività politico-amministrativa e della conseguente capacità di manipolare persone informate e documenti. Quanto alla possibile costituzione di tesi difensive di comodo, va rilevato che esse sono già state in parte disvelate (con riferimento alla vicenda delle ristrutturazioni) e che comunque il dettagliato sviluppo del costituto difensivo del Sindaco (ed i confronti già intervenuti con le altre fonti di prova dichiarativa e documentale), alla luce della notevole mole del materiale documentale acquisito, rende meno probabili ulteriori manipolazioni… Per questi motivi, (il Gip, ndr) revoca la misura in atto (gli arresti domiciliari, ndr) applicata a carico di D’Alfonso…” (dall’ordinanza di scarcerazione firmata dal Gip di Pescara, Luca De Ninis, 24 dicembre 2008)