Originariamente inviato da D56
La rivincita dell'artificiale, ovvero l'ottimismo della volontà taroccante
Partiamo da un argomento un poco osceno, per chi ama una scrittura deamicissiana e perbenista: i travestiti. Sappiamo bene come queste persone di sesso maschile, ma travestite appunto, riscuotano un certo successo fra i fruitori dell'amore a pagamento. Qui non è la sede per giudicare le storie e le scelte individuali. Bensì osservo: non sarà forse quella femminilità
artificiale il motivo del successo? Ciò che è artificiale non è casuale come ciò che è naturale, ma è voluto, è frutto d'un atto volontario, c'è una spinta creatrice, una ricerca della quintessenza. Per questo attrae taluni più del dovuto. Cambiamo settore, ragionando intorno alle femmine della specie umana, non quelle comuni, ma le dive, le donne che stanno in tv e sui rotocalchi. Ebbene, molte di esse ammettono interventi migliorativi, restaurativi, di non poco costo e perizia chirurgica. Le tette rifatte, raddrizzate, rimpolpate, riimbottite come poltrone frau, sono talmente la norma che nell'immaginario maschile stanno soppiantando quelle autentiche, originali, del resto appannaggio solo di fanciulle decisamente in fiore. La donna più fatale, più esperta, più elegante, le ha certamente di derivazione chirurgica. E i capelli? non c'è forse un grande fascino nei capelli ripiantati, costosissimi, di un notissimo uomo politico? Questi capelli rinati sono il segno di un nuovo ottimismo positivista, una sferzata di fiducia verso la scienza che, opportunamente carburata dal denaro, vince i segni banali della vecchiezza. Ma il simbolo più pregnante di questa rivoluzione, di questa nuova era della supremazia dell'artificio, sono le scarpe che rendono più alti, perchè a mio avviso è molto più bella, superba, orgogliosa l'altezza artificiale di chi sarebbe piccolo, rispetto alla banale, ciondolante, altezza di un poveraccio qualunque, magari alto, ma privo di quel guizzo diabolico del piccoletto tutto pepe. Io che sono alto più o meno come il suaccennato statista, me le compro senz'altro:
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