Dal Corriere.it apprendiamo che:
Le superfici ghiacciate sono aumentate velocemente
"MILANO - Il livello dei ghiacci artici è tornato ai livelli del 1979. Lo rivelano i dati, per certi versi sorprendenti, del Centro di Ricerca sul Clima Artico dell'Università dell'Illinois. Nei primi mesi del 2008 - riferiscono gli studiosi - la superficie ghiacciata aveva subito una forte riduzione, tanto che qualcuno aveva predetto la scomparsa totale dei ghiacci artici entro l'anno. Ma nei mesi invernali i territori ghiacciati sono aumentati velocemente invernali riportando i livelli a quelli di 30 anni fa..."
Quindi i ghiacci non si sono sciolti ma sono tornati ai livelli del '79!!
E dal Corrierone non viene dato nemmeno il giusto risalto a questa notizia per noi scontata ma che, per molta gente abbindolata dalla propaganda catastrofista, dovrebbe essere sensazionale. E' stata riportata sì in prima pagina ma a sinistra, fra le notizie di gossip
Comunque la notizia è stata riportata anche da altri giornali e siti.
E una sottospecie di scienziati ha sfoderato molte sottospecie di inconsistenti teorie per smontare la notizia.
Invece, con umiltà, il Prof Battaglia, Ordinario di chimica dell'ambiente all'Università di Modena diceva dal 7 Marzo 2008 su "Il Giornale":
"Una fondamentale caratteristica del metodo scientifico vuole che quando una nuova congettura viene avanzata – magari ardita e in seguito ad una singola osservazione estemporanea di uno scienziato più coraggioso degli altri – essa, se contiene elementi di verità, si afferma sempre di più a mano a mano che viene indagata. Orbene, più si indaga, più la congettura del riscaldamento globale antropogenico, avanzata circa un secolo fa e nel tempo riproposta, si dimostra essere sonoramente fasulla: i gas-serra immessi dall’uomo non hanno avuto influenza alcuna sulle temperature del pianeta. Ne abbiamo le prove. Definitive. Premettiamo che condizione necessaria affinché vi sia una relazione di causa-effetto tra due azioni è che la presunta causa deve precedere l’effetto. La condizione non è però sufficiente e non bisogna mai cadere nell’errore logico del «post hoc ergo propter hoc»: il sole sorge dopo che il gallo ha cantato, ma non è il gallo a far sorgere il sole. L’attuale riscaldamento globale cominciò nel 1700 quando erano l’industrializzazione assente e mezzo miliardo gli abitanti nel mondo. Continuò fino al 1940, a dispetto del fatto che dopo il 1929, in seguito alla grande depressione, ci si sarebbe atteso un arresto negli aumenti delle temperature, e quando l’industrializzazione era ancora quasi assente e la popolazione un terzo della odierna. Si interruppe, anzi ci fu un rinfrescamento globale, per 35 anni, in pieno boom industriale, demografico e di emissioni. Riprese quindi il pianeta a riscaldarsi a metà degli anni Settanta (proprio in concomitanza di un’altra recessione) e continuò a farlo fino al 1998, tanto da far gridare i mercanti di terrore in servizio permanente effettivo all’allarme: «il 1998 è stato l’anno più caldo del secolo!», strillavano. A parte il fatto che il secondo più caldo fu il 1934 (due centesimi di grado di meno), la cosa interessante è che il pianeta ha smesso di riscaldarsi proprio dal 1998, a dispetto del fatto che le emissioni sono cresciute a dismisura. Insomma, abbiamo un gallo che canta dopo che è sorto il sole: il riscaldamento attribuito all’uomo è occorso nei tempi sbagliati. Ma anche nei luoghi sbagliati, visto che quella congettura vorrebbe a 10 km sopra le nostre teste un riscaldamento triplo rispetto a quello osservato a terra, mentre le misure satellitari registrano, lassù nella troposfera, addirittura un rinfrescamento. Cosa è, allora, che fa variare le temperature del pianeta? Premesso che la scienza del clima è ancora alla sua infanzia, la risposta per ora più accreditata è: il sole."