Graziate da pena di morte 2 sorelle
Iran, no lapidazione ma 99 frustate
La magistratura iraniana ha annullato la condanna alla lapidazione per due sorelle, assolvendole dall'accusa di adulterio. Il rilascio delle donne dopo due anni di carcere e 99 frustate ciascuna. La loro colpa, secondo due tribunali di Teheran, è quella di rapporti illegali con uomini e adulterio perchè entrambe sposate. Un terzo processo le ha salvate dalla morte grazie a un decreto del 2002, che ha sospeso le lapidazioni.
Le due sorelle, Zohreh e Azar, rispettivamente di 30 e 27 anni, residenti a Shahriar, una città satellite a Sud di Teheran, erano già state sottoposte a 99 frustate ciascuna essendo state riconosciute colpevoli di "rapporti illegali" con uomini. Successivamente un altro tribunale le aveva fatte arrestare, processate e condannate alla lapidazione per "adulterio", essendo entrambe sposate. Ma l'ayatollah Shahrudi è intervenuto per fare celebrare un nuovo processo e le ha così salvate.
Un'altra donna condannata alla lapidazione aveva recentemente avuto commutata la pena in cento frustate per ordine del capo dell'apparato giudiziario, l'ayatollah Mahmud Hashemi Shahrudi, dopo aver passato cinque anni in prigione in attesa di essere messa a morte. Lo stesso Shahrudi aveva emesso un decreto nel 2002 con il quale ordinava la sospensione delle lapidazioni. Ciononostante diversi casi sono stati registrati in questi sei anni, gli ultimi due nel dicembre scorso.
Secondo gli attivisti iraniani per i diritti umani, altre nove persone sono in carcere in attesa di essere lapidate.