parola del nano..
il più grande dovrebbe essere scoprire da dove ha preso i soldi ma vabbè
Secondo il premier l'ex consulente del pm De Magistris avrebbe controllato 350 mila persone
"Dobbiamo essere decisi e non consentire che questo sistema che possa continuare"
Archivio Genchi, Berlusconi all'attacco
"Più grande scandalo della Repubblica"
Archivio Genchi, Berlusconi all'attacco "Più grande scandalo della Repubblica"
Giaocchino Genchi
OLBIA - "Sta per uscire uno scandalo che forse sarà il più grande della storia della Repubblica. Un signore ha messo sotto controllo 350 mila persone". Lo dice il premier Silvio Berlusconi parlando di intercettazioni in comizio a Olbia e riferendosi senza nominarlo al caso dell'archivio Genchi, il consulente dell'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, titolare dell'inchiesta Why Not. L'archivio conterrebbe centinaia di migliaia di utenze telefoniche, tra cui quelle di parlamentari, esponenti dei servizi segreti e delle forze armate.
Rispondendo poi ai cronisti che gli chiedevano chi venisse intercettato, Berlusconi ha poi risposto: "Tutti".
Anche membri dei Servizi segreti? "Sì, il capo", ha risposto ancora riferendosi a Nicolò Pollari. Subito dopo il presidente del Consiglio ha ammesso però di essere al corrente della vicenda solo per quello già emerso sulla stampa. "Se sono vere le cose che sembra siano vere circa il volume di queste verifiche e l'estensione temporale delle stesse, è una cosa che veramente ha dell'incredibile", ha aggiunto il premier.
"Dobbiamo essere decisi e non consentire che questo sistema che la nostra Costituzione considera come eccezionale possa continuare. Dobbiamo imporre limiti certi, sicuri per i cittadini", ha detto Berlusconi. Ovviamente l'uscita del presidente del Consiglio non è casuale, ma intende mettere pressione ad opposizione ed alleati in vista della discussione di una riforma che riduca la possibilità di ricorrere alle intercettazioni nell'ambito delle inchieste giudiziarie, come annunciato nei giorni scorsi dallo stesso Berlusconi.
A denunciare la gravità di quanto emerso attraverso la scoperta dell'archivio Genchi è stato però ieri anche Francesco Rutelli, il presidente del Copasir, il comitato per la sicurezza della Repubblica che ha sostituito il Copaco. Secondo l'esponente del Pd l'ex consulente di De Magistris ha raccolto "tabulati telefonici e acquisizioni di dati riguardanti moltissime persone non indagate", che sono stati trasmessi dalla procura di Catanzaro al Copasir e sono coperti dal segreto.
(24 gennaio 2009)