Il Governo scopre le carte sulle intercettazioni e con un pacchetto di emendamenti rivede il disegno di legge presentato a giugno 2007. Si potranno intercettare tutti i reati con pena superiore a 5 anni. La durata è fissata in 45 giorni prorogabili di altri 15, ma non vale per le indagini su criminalità organizzata e terrorismo. È stata poi introdotta la necessità dei «gravi indizi di colpevolezza», fatti salvi sempre i procedimenti per mafia e terrorismo, per poter procedere alle operazioni: in sua assenza il collegio di tre giudici chiamato a valutare la richiesta dovrà negare l'autorizzazione. Le intercettazioni ambientali saranno consentite solo se esiste il fondato motivo di ritenere che sia in corso un'attività criminale. Vietate poi le riprese televisive dei processi senza il consenso delle parti.
La presentazione degli emendamenti del Governo al Ddl è stata comunque segnata da un piccolo giallo. In un primo momento il testo presentato escludeva dalle intercettazioni i reati di insider trading e aggiotaggio. «Un errore di battitura» ha spiegato il sottosegretario alla Giustizia, Antonio Caliendo: i due reati, dunque, saranno ancora intercettabili.
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Certo che questi errori di battitura sono veramente strani.
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