Deludente è l'aggettivo più adatto a descriverlo. L'opera di Bryan Singer che racconta del più riuscito dei falliti attentati alla vita di Hitler è la dimostrazione di come le produzioni ed i registi più tipicamente hollywoodiani siano capaci di mettere in scena opere corrette dal punto di vista formale ma che non arrivano mai a cogliere il cuore della narrazione e ad affascinare lo spettatore.
Il film parte bene sospinto dall'effetto delle prime scene d'azione, ma si perde subito affossato dalla staticità verbosa dell'organizzazione del complotto e non si risolleva più dalle medietà benchè ci fosse ampio spazio per costruire con efficacia un crescendo che avvincesse lo spettatore fino all'esito finale che per quanto risaputo non è affatto banale (o avrebbe potuto non esserlo).
Strabordante Tom Cruise, nonostante la macchina da presa lo segua in continuazione non riesce a svettare sui pur bravi comprimari nè gli riesce di infondere spessore in un personaggio che avrebbe meritato ben altra caratterizzazione.
Una storia di eroi dove ciò che manca di più è proprio l'eroismo.