Non accettate mai consigli dalla vosta banca, è in conflitto d'interessi. Quando guadagna, voi perdere. Quando può, vi rifila i titoli dei propri clienti, al di là dei rendimenti futuri.
La prima grande fregatura avvenne nel '95, quando il rendimento dei titoli di stato cominciava a scendere e le banche consigliavano di investire in fondi. Non mancò molto che scoppiò lo scandalo dei Bond Argentini e poi il caso Parmalat. Non solo: i rendimenti dei titoli di stato, tenendo conto delle commissioni dei fondi comuni, risultarono di gran lunga superiori.
La seconda fregatura avvenne alla fine degli anni ottanta. L'inflazione "correva" a due cifre e le banche cominciarono a consigliare mutui a tasso fisso. Milioni di persone li sottoscrissero, convinte di fare un buon affare. Nel giro di dieci anni i tassi scesero drasticamente, tanto da spingere quei tassi fissi oltre i tassi soglia usurai. Il governo Amato dovette allora stabilire che i tassi soglia validi non erano più quelli contingenti, comunicati di volta in volta da Banca D'Italia, ma quelli in vigore all'atto della sottoscrizione del contratto. Un altro favore alle banche!
Poi avvenne la terza grande fregatura. Nel 2002-2003 milioni di persone sottoscrissero mutui a tasso variabile, che le banche consigliavano amorevolmente, ben sapendo che prima o poi i tassi sarebbero saliti, dato che erano al minimo storico. Pochi anni dopo infatti salirono e oggi tre milioni e mezzo di italiani non riescono a pagare il mutuo, molte si sono viste espropiare la casa, altre si sono rivolte alla Caritas.