Una anziana donna a cui manca poco da vivere costretta nel letto di un ospedale, la figlia che la assiste impotente, un diario da leggere ad alta voce che racconta del curioso caso di un uomo che nasce vecchio e ringiovanisce man mano che il tempo passa fino a morire bambino. Le relazioni che a poco a poco emergono fra i tre personaggi.
Una vicenda alquanto stravagante per l'appunto, narrata con una grande attenzione per la ricostruzione del periodo storico che va dal 1918, anno della nascita di Benjamin, ai giorni nostri e con un impiego innovativo delle tecniche di computer graphic che consentono a Brad Pitt e Cate Blanchett di interpretare i loro personaggi dall'adolescenza alla vecchiaia (e viceversa).
Affascinante il percorso di crescita alla rovescia ed emozionante la storia d'amore che nasce fra i due protagonisti "bambini" e si sviluppa attraverso le varie fasi della vita e delle esperienze che li porteranno ad incrociare ripetutamente i loro destini. Manca però un senso più generale che non si esaurisca nella vita di un individuo che per quanto particolare non rappresenta null'altro che se stesso. Un film accattivante nella costruzione e nella confezione che però lascia ben poco nella testa e nel cuore dello spettatore.