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  1. #1

    diego cugia e gli invisibili

    http://www.diegocugia.com/index.php/...%99e%E2%80%99/

    ne so pochissimo: che ne pensate?

    leggendo al volo l'unica cosa nella quale mi ritrovo è il nome. sono fermamente convinto che una nuova rivoluzione si farà senza l'organizzazione di una struttura sociale che si opponga alle convenzioni imperanti oggi. si farà con la diffusione di logiche di pensiero e modi di agire. qui invece vedo un manifesto, una carta, che posso anche condividere ma rimane sempre la solita storia: dopo un po' o viene messa a tacere, o non decolla mai, o decolla e diventa corrotta, o comunque viene inglobata nelle meccaniche di potere. e a me questo non piace.

  2. #2
    Non mi aspetto rivoluzioni, non credo proprio ce ne saranno mai, almeno in Italia.
    L'unico lato positivo che vedo in questi fenomeni internettiani di pseudo protesta e attivismo civile è l'aggregazione, il primo passo per formarsi una coscienza è spegnere la tv e riconfrontarsi col mondo, mettere in dubbio alcune posizioni, assumerne consapevolmente altre, l'isolamento è la prima cosa da combattere per rendersi conto della follia allargata che ci circonda e contrastarla.
    Ma speranza di combiare qualcosa concretamente ora e qui, no. Un plauso a Cugia sperando non cada anche lui nel populismo gratuito e inutile di altri autori e intepreti a cui tutto sommato questo schifo di situazione fa anche piuttosto comodo.

  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    Non è un manifesto lontano da Libertà e Giustizia, movimento eminentemente intellettuale che ha già qualche anno.

    http://www.libertaegiustizia.it/chisiamo.htm
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  4. #4

    Re: diego cugia e gli invisibili

    Originariamente inviato da yuri refolo
    sono fermamente convinto che una nuova rivoluzione si farà senza l'organizzazione di una struttura sociale che si opponga alle convenzioni imperanti oggi. si farà con la diffusione di logiche di pensiero e modi di agire. qui invece vedo un manifesto, una carta, che posso anche condividere ma rimane sempre la solita storia: dopo un po' o viene messa a tacere, o non decolla mai, o decolla e diventa corrotta, o comunque viene inglobata nelle meccaniche di potere. e a me questo non piace.
    mi ripeto e mi sottoscrivo.

    aprendo gli occhi della gente non c'è bisogno di alcun partito, associazione, fondazione o movimento ufficiale. o meglio: non è che non ce ne sia bisogno, è che ora come ora lo vedo controproducente ed a mortalità certa, sua o della ideologia della quale si erige a baluardo.

    se la gente comincia a fregarsene della gregoraci e briatore e preferisce andare a vedere moni ovadia, come la fermi? se la gente comincia a vedere le trame politico economiche al di sotto delle manovre politiche più evidenti e non supporta più certe scelte, dove si attaccano i burattinai?

    e se i burattini si rivolgessero loro contro?

  5. #5
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    Re: Re: diego cugia e gli invisibili

    Originariamente inviato da yuri refolo
    .

    se la gente comincia a fregarsene della gregoraci e briatore e preferisce andare a vedere moni ovadia, come la fermi? se la gente comincia a vedere le trame politico economiche al di sotto delle manovre politiche più evidenti e non supporta più certe scelte, dove si attaccano i burattinai?
    tu hai sentore che ciò si stia verificando?
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  6. #6

    Re: Re: Re: diego cugia e gli invisibili

    Originariamente inviato da wsim
    tu hai sentore che ciò si stia verificando?
    no, io sento la necessità che ciò si verifichi e mi adopero perchè ciò accada, e mi godo con piacere i miei piccoli risultati. ovviamente io sono uno, per quanto vichingo

  7. #7
    Utente di HTML.it L'avatar di Bugu
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    L'unico vero strumento per auspicare un cambiamento è l'INFORMAZIONE.
    INFORMAZIONE
    INFORMAZIONE
    Senza l'informazione il popolo è cieco, sordo e di conseguenza muto.
    Non a caso il controllo dell'informazione è prerogativa e necessità primaria di qualsiasi dittatura.
    Non a caso l'informazione in Italia è nelle mani di UNA SOLA persona (anche se definirla "persona" mi sembra un pò troppo).
    La cosa di cui più in questo momento ha bisogno il popolo è l'INFORMAZIONE.
    Fino a che controlleranno quella, non cambierà mai un cazzo.
    Stanno lobotomizzando la gente a suon di tette, grande-fratello e balle, balle, balle.
    E lo fanno anche bene.
    I burattini si ribelleranno solo quando, grazie all'informazione, CAPIRANNO di essere burattini.
    Linux User
    ---------
    Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, e non sono tanto sicuro della prima.

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    Re: Re: Re: Re: diego cugia e gli invisibili

    Originariamente inviato da yuri refolo
    no,
    perfetto,
    quindi chi può aprire gli occhi della gente se non un'organizzazione che spinga in tal senso?

    A livello individuale si può fare molto poco, quindi si torna al punto di partenza.
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  9. #9
    concordo in parte con wsim in parte con yuri e per un cazzo con me stesso
    Io non odio Berlusconi, è lui che odia tutti noi!

  10. #10

    Re: Re: Re: Re: Re: diego cugia e gli invisibili

    Originariamente inviato da wsim
    perfetto,
    quindi chi può aprire gli occhi della gente se non un'organizzazione che spinga in tal senso?

    A livello individuale si può fare molto poco, quindi si torna al punto di partenza.
    secondo me è qui l'errore. a livello individuale si può fare tantissimo. un insegnante può far aprire gli occhi agli allievi anche solo insegnando a ragionare con il proprio cervello. la categoria degli educatori va... educata. ci sono troppe persone che pensano che l'educatore sia solo un lavoro che ti fa portare a casa uno stipendio. a partire dai genitori a finire a chiunque insegni qualcosa a qualcun altro, l'educatore va educato. basterebbe questo per risolvere tantissimi problemi: invece ci ostiniamo ad avere docenti che fanno (male) lo stesso lavoro che fa google: forniscono informazioni e basta.

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