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  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di Reiuky
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    Certo che a tratti siamo ridicoli

    E mi ci metto tranquillamente anche io nel mucchio.

    A forza di schierarci pro e contro la chiesa, ci ritroviamo a prendere posizioni anche dove queste non hanno senso...

    ci ritroviamo a scandalizzarci perché il papa, il vaticano o chi per loro dicono cose, anche se esse sono legittime e, pur facendoci arricciare il naso, ci troviamo d'accordo che 'l'hanno fatta nel vasino' come ha detto qualcuno.

    per contro c'è chi si trova a difendere a spada tratta la chiesa, anche quando questa tira fuori frasi che le sue stesse autorità poi rettificano, per quanto sono forti (spesso dicendo che sono state fraintese, o che comunque è il pensiero dell'individuo e non della chiesa).

    Insomma, sta diventando una inutile guerra su tutti i fronti.

    Non ho intenzione di tirarmi indietro, ovvio. Però mi piaceva come la cosa restasse a livello di dialogo e non, come è diventata adesso, una cieca presa di posizione.

    Quindi.. niente. Io chiedo scusa per esser stato un po' più troll del dovuto e per aver dato un po' troppo da mangiare ai troll. E, ovviamente, cercherò di tornare a una presa di posizione più obiettiva, che di principio.
    A volte penso che, nel darci l'intelletto, la natura sia stata più sadica che generosa.

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di Bugu
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    Re: Certo che a tratti siamo ridicoli

    Originariamente inviato da Reiuky
    E, ovviamente, cercherò di tornare a una presa di posizione più obiettiva, che di principio.
    Anche io.
    La chiesa ha rotto i maroni
    Il nano è un delinquente
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    Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, e non sono tanto sicuro della prima.

  3. #3
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    Io siccome sono un "ateo vero" non mi pongo il problema.

    Se la chiesa fa una cosa giusta per i suoi fedeli che non mi lede in alcun modo sono d'accordo.

    Se la chiesa esprime una sua opinione che a me può apparire da medioevo la capisco.

    Non mi sognerei mai di impedire un presepe a scuola perchè ci sono altre persone che lo vogliono e a me non fa differenza e per quanto riguarda i miei futuri figli non sarà certo la presenza di un presepe o meno a indirizzarli spiritualmente.

    Quindi ad esempio il crocefisso in classe non mi da fastidio perchè sono ateo e non mi interessa, e non mi interessa l'influenza che possa avere su mio figlio perchè se ha un cervello saprà decidere lui del suo corpo/anima(se ci crederà).

    Nel mio essere ateo a tutti gli effetti non odio le cose religiose anzi le apprezzo come simpatiche come potrà essere mio figlio che fa l'angioletto nella recita scolastica.

  4. #4

    Re: Certo che a tratti siamo ridicoli

    Originariamente inviato da Reiuky
    E mi ci metto tranquillamente anche io nel mucchio.

    A forza di schierarci pro e contro la chiesa, ci ritroviamo a prendere posizioni anche dove queste non hanno senso...

    ci ritroviamo a scandalizzarci perché il papa, il vaticano o chi per loro dicono cose
    e' nel loro pieno diritto; quel che non e' corretto e' che chi ci governa spesso sembri non ricordarsi (per buona o malafede, su questo non mi pronuncio) di rappresentare e dover di conseguenza tutelare tutti

  5. #5
    Utente di HTML.it L'avatar di Bugu
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    Re: Re: Certo che a tratti siamo ridicoli

    Originariamente inviato da rebelia
    (per buona o malafede, su questo non mi pronuncio)
    Su questo mi pronuncio io: malafede. Enorme, mostruosa, bieca, cinica malafede.
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    Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, e non sono tanto sicuro della prima.

  6. #6
    Utente bannato
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    Ricordiamoci che il governo è espressione del popolo intero e non di html.it, un popolo in gran parte cattolico e legato alle tradizioni della chiesa di roma.

  7. #7
    Utente di HTML.it L'avatar di Reiuky
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    Re: Re: Certo che a tratti siamo ridicoli

    Originariamente inviato da rebelia
    e' nel loro pieno diritto; quel che non e' corretto e' che chi ci governa spesso sembri non ricordarsi (per buona o malafede, su questo non mi pronuncio) di rappresentare e dover di conseguenza tutelare tutti
    E questo è assolutamente vero.

    Infatti, spesso le decisioni di chi governa non sono rappresentanti della volontà del popolo, ma del papa (non dico neanche del catechismo, perché alcune scelte sembrano andare contro precetti del catechismo, anche se sono stati detti dal papa.)
    A volte penso che, nel darci l'intelletto, la natura sia stata più sadica che generosa.

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di Reiuky
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    Originariamente inviato da .NET-Inside
    Ricordiamoci che il governo è espressione del popolo intero e non di html.it, un popolo in gran parte cattolico e legato alle tradizioni della chiesa di roma.
    Un popolo, sempre più ateo o appartenente a culture e a religioni diverse. Sono pienamente d'accordo per la maggioranza, ma che la minoranza deve essere ascoltata è un principio non solo di uno stato laico, ma anche della religione cristiana.
    A volte penso che, nel darci l'intelletto, la natura sia stata più sadica che generosa.

  9. #9
    Utente bannato
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    Originariamente inviato da Reiuky
    Un popolo, sempre più ateo o appartenente a culture e a religioni diverse. Sono pienamente d'accordo per la maggioranza, ma che la minoranza deve essere ascoltata è un principio non solo di uno stato laico, ma anche della religione cristiana.
    Beh infatti mi sembra che si stia cambiando di pari passo. E' un passaggio lento ma costante.

  10. #10
    Io di mio a volte mi sono trovato a difendere la chiesa per decisioni che spettano a loro, che non dovrebbero spettare a lor ma che finchè a loro spettano è giusto decidano.
    Ad esempio sul caso della maestra di religione divorziata e per questo licenziata. Finchè la nomina spetta alla curia secondo i loro canoni, e giusto tengano conto dei loro canoni, casomai ci sarebbe da discutere sul fatto che sia giusto o meno che sia la curia a nominarli, io posso dare il mio parere sull'impostazione medioevale della chiesa ma un parere rimane.
    E una questione di confini, finché rimangono nei loro confini, che parlano di fede e spiritualità, e che si rivolgono ai fedeli che vogliono ascoltarli possono dire e hanno diritto di dire tutte le castronerie che vogliono, e io o tutto il diritto di criticarle pur ritenendole legittime.
    Diverso quando vanno oltre i loro confini, chiedendo leggi che impongano i loro comportamenti o le loro idee, li mi incazzo proprio, sopratutto con i politici che accolgono tali richieste.

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