Negli ultimi mesi abbiamo assistito al dilagante allarmismo del latte crudo, il battage mediatico ha fatto del suo meglio per convincerci che senza bollitura la nostra salute è in pericolo. Non è vero niente! Non c'è alcuna prova che i 3 casi di bambini affetti (e non 9) segnalati tra il 2007 e il 2008 siano in qualche modo collegabili al latte crudo. Se così non fosse, non lo troveremmo liberamente in vendita; i distributori in Italia sono ben 1122. La disinformazione è tanta: proprio oggi ho comprato una bottiglia in un centro commerciale e l'etichetta, con regolare marcatura CE, avvisava: "Questo latte può essere bevuto senza bollirlo". Il valore nutrizionale è nettamente superiore, in quanto ricco di fermenti lattici come lo yogurt e di ALP, un enzima molto sensibile al calore, che serve proprio all'assimilazione del calcio nelle ossa. Chi beve latte crudo lo digerisce facilmente e con questo dimostra come molte intolleranze siano in realtà mali moderni ricollegabili alle nostre abitudini alimentari e ai trattamenti chimico-tecnologici che gli alimenti subiscono. L'unico effetto collaterale del latte crudo è che costa meno. Ma è un effetto collaterale per la grande produzione, non per i consumatori.
E' ridicolo parlare di pericolosità su uno dei prodotti maggiormente monitorato, in Lombardia l'Autorità sanitaria svolge controlli ogni 15 giorni. Se la catena non è rigorosa qualunque alimento è a rischio, anche il latte pastorizzato. Ma se qualcuno fa indigestione col latte intero aboliamo il latte? Se qualcuno ha problemi mangiando un tonno aboliamo la pesca?