Cancellati per sbaglio 70 comuni e tanti beni demaniali
Pochade al Parlamento italiano, “i nominati” legiferano “a spanne”
http://www.siciliainformazioni.com/g...-demaniali.htm
Perché, in nome della tanto agognata semplificazione legislativa, i nostri parlamentari hanno pasticciato alla grande. Abrogando e cancellando, a destra e a manca in tutta Italia, una lunga sfilza di Comuni: dal Triveneto (kaputt! Mestre, etc) sino alla provincia di Agrigento (kaputt! Camastra). Non tralasciando, in questo immaginario tragitto lungo lo stivale, nessuna regione italiana. Si sono soffermati in Toscana (kaputt! Follonica), si sono accaniti contro il Lazio (kaputt! Sabaudia, Aprilia, Colleferro, Pontina, Guidonia, etc), non hanno risparmiato la Campania (Pompei ed Anacapri,etc). Riducendo la configurazione territoriale di due capoluoghi di Provincia (Mantova e Como), e quella di un capoluogo di Regione (Bari). Nel mezzo, hanno incasinato antiche acquisizione del demanio pubblico e relativi accordi contrattuali.
Ma, more solito, il trattamento di miglior favore è stato riservato alla Sicilia. Producendo, un vero e proprio bollettino di guerra:
· cancellati 14 comuni, che a oggi come figura giuridica non esistono più: 2 nella provincia di Palermo (S. Cipirrello e Castellana Sicula); 1 nella provincia di Agrigento (Camastra); 1 nella provincia di Catania (Santa Venerina); 1 nella provincia di Trapani (Paceco); 1 nella provincia di Enna (Villarosa); et voilà, ben 8 nella provincia di Messina (Castel di Iudica, Casalvecchio siculo, S.Teodoro, Alì, Venetico, Rocca Fiorita, Itala, Castelmola).
· reimpastati 4 comuni, sempre nella sfortunata provincia di Messina: Furci Siculo e Santa Teresa Riva dovranno tornare unico comune, così come Pace del Mela e S. Lucia del Mela.
· ridotto sensibilmente l’ambito territoriale di 7 comuni, Ragusa, Monreale, Acate, Caltagirone, Comiso, Vittoria, Chiariamonte Gulfi.
· cambiato nome ad un comune della provincia di Siracusa, Porto Palo che tornerà a chiamarsi Porto Costanzo Ciano, in memoria del genero di Mussolini
· sottratto alla proprietà dello Stato italiano il piccolo city-airport di Palermo, l’aeroporto di Boccadifalco , avendo abrogato la legge n°1017 del 23 giugno 1932.
Naturalmente si tratta di dati, tutti, desunti per difetto, dopo aver faticosamente compulsato oltre 2mila pagine di allegati alla legge. Non è escluso che le cose per la Sicilia, ma anche per il resto d’Italia , possano stare addirittura peggio.
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E queste sono solo le primissime conseguenze lampanti, solo l'immaginazione del compianto carnauser potrebbe anticiparci quello che si scatenerà nei prossimi anni per via di queste "semplificazioni"...