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  1. #1

    [antiwebus] la nutrizione forzata è una cura?

    il governo sostiene di no, quindi anche tramite "testamento biologico" non è possibile rifiutarla

  2. #2
    Utente di HTML.it
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    Re: [antiwebus] la nutrizione forzata è una cura?

    si
    ciao ciao... forse un giorno...

  3. #3
    Premessa: questo documento è di notevole valore perché rappresenta la posizione di coloro che si sono battuti e si battono PER DIFFONDERE LA NUTRIZIONE ARTIFICIALE. Ma per diffonderla a favore di CHI NE TRAE VANTAGGIO. La nutrizione artificiale deve essereuna cosa vantaggiosa per il pazioente, non una tortura inutile. Uno dei firmatari di questo documento è un caro collega, persona di straordinaria umanità e semplicità, uno di estrazione contadina come me, che ha mantenuto quella cosa preziosa e ormai rara che è il buon senso. L'ho visto prodigarsi per i miei pazienti, mai a caccia di marchette, sempre disponibile, per una consulenza telefonica o per rispondere ad una mail alle undici di sera. Una delle prime cose che mi insegnò, a proposito di nutrizione artificiale, fu questa: se hai un paziente che sta morendo, inevitabilmente morendo, naturalmente morendo, per un cancro terminale, per estrema vecchiezza, perché tutte le funzioni si stanno esaurendo, la nutrizione artificiale non ti porta alcun vantaggio: il paziente morirà lo stesso, con un aggravio di sofferenze dovuto alle metodiche di nutrizione, che non sempre sono indolori o scevre da fastidio, e per giunta avrà un'agonia peggiore e protratta. Non chiedere, mi diceva, una NE o una NPT ad un paziente terminale: sprechi risorse solo per attuare una cattiva pratica medica, una pratica che nuoce al paziente. Primum non nocere, questo ce lo dobbiamo ricordare sempre.

    Inoltre, vi prego di leggere con attenzione la parte finale del documento, là dove si evidenzia come pazienti che veramente dovrebbero avere una nutrizione artificiale invece non ne possono beneficiare. Per costoro nulla si propone, a riprova del fatto che non interessano le persone, ma solo la difesa di astratti principii e èer giunta malintesi.

    Disegno di legge su

    “ disposizioni anticipate di trattamento o cure di fine vita “


    Considerazioni della Federazione delle Società Italiane di Nutrizione ( FeSIN ):


    Società federate: ADI Associazione di Dietetica e Nutrizione Clinica

    SINPE Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo

    SINU Società Italiana di Nutrizione Umana

    SINUPE Società Italiana di Nutrizione Pediatrica

    SISA Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione


    Ai fini di una auspicata chiarezza al dibattito politico, etico, medico, religioso, giudiziario, sociale etc su un tema di enorme impatto come l’interruzione delle cure a fine vita o in pazienti non coscienti, sollecitati in particolare dalle Società a prevalente indirizzo clinico ( ADI, SINPE, SINUPE ) che aderiscono alla Federazione delle Società Italiane di Nutrizione si ritiene opportuno precisare quanto segue:


    La Nutrizione Artificiale, sia essa Enterale che Parenterale, va ritenuta a tutti gli effetti un Trattamento Medico riconosciuto da tutte le Società Scientifiche e Mediche specialistiche internazionali e nazionali.

    La Nutrizione Artificiale viene oggi praticata in tutto il mondo da migliaia di medici specialisti per il beneficio di un numero incalcolabile di pazienti.

    Specificamente, ed in sintesi, la Nutrizione Artificiale può essere considerata “ Terapia Non Farmacologica Sostitutiva di una Funzione Biologica complessa , l’Alimentazione naturale, definitivamente o temporaneamente preclusa per una sottostante condizione di malattia “.

    Vi sono pertanto chiare analogie con altre pratiche mediche come la Dialisi, l’Emotrasfusione etc.


    La Nutrizione Artificiale, trattandosi di terapia sostitutiva é, in alcuni casi, terapia salvavita; allo stesso tempo in rari casi può diventare un eccesso di cure o accanimento terapeutico.

    L’accanimento terapeutico rappresenta la prescrizione di una cura medica che mantiene in vita ma senza una benché minima persistenza dell’unità biopsichica del soggetto. Si tratta quindi di una valutazione che avviene nello specifico caso da parte o di un medico esperto, che assiste da lungo tempo il paziente, o in alternativa e preferibilmente da parte di un’equipe medica; tale valutazione non può essere quindi trasferita ad altri contesti clinici.


    Va infine aggiunto che nel nostro Paese sono attualmente assistiti con Nutrizione Artificiale a domicilio circa 15.000 ( quindicimila ) pazienti di cui il 75 % si calcola in Nutrizione Enterale. Purtroppo in cinque regioni ( Lombardia, Sicilia, Sardegna, Abruzzo e Basilicata ) non esiste ancora una normativa ( leggi o delibere regionali ) che consenta, a tutt’oggi, la Nutrizione Artificiale Domiciliare.

    In diverse altre regioni non tutti i prodotti e presidi necessari vengono adeguatamente e gratuitamente forniti dal Sistema Sanitario regionale. In conclusione il 25 percento della popolazione nazionale non usufruisce ancora di una adeguata assistenza medico specialistica per la Nutrizione Artificiale: in altre parole un italiano su quattro è escluso da questa terapia!


    La FeSIN esprime pertanto allarme ed imbarazzo per lo stato attuale della erogazione della Nutrizione Artificiale nel nostro Paese


    La FeSIN esprime infine particolare allarme e disagio perché il dibattito attuale sia sterilmente dedicato a casi ( certamente una minoranza ) nei quali la Nutrizione Artificiale può rappresentare un eccesso di cure e quindi va sospesa e si trascurano i tanti casi, la maggioranza, nei quali la Nutrizione Artificiale viene garantita con dedizione e professionalità da equipe specialistiche ( di medici, farmacisti, infermieri, dietisti, ect ) pur in presenza di scarse risorse e modesta attenzione da parte del Sistema Sanitario.


    Nel contesto generale della buona pratica medica si ribadisce , come riconosciuto dalle Società Scientifiche e Mediche specialistiche nazionali ed internazionali, che la Nutrizione Artificiale è un Trattamento Medico a tutti gli effetti, da tutelare e diffondere in tutto il Paese e da effettuare da parte di equipe mediche qualificate e specializzate.


    Per ulteriori approfondimenti si rimanda alle Linee Guida e Documenti nazionali ed internazionali, ampiamente disponibili e prodotti anche dalle Società federate FeSIN.


    Il presidente Il Segretario


    Franco Contaldo Carlo Lesi

  4. #4
    Non è una cura (cosa cura, la fame? la fame è una malattia?).
    Ciononostante, pretendo, e sottolineo pretendo, il diritto di sospenderla ove lo ritenga opportuno.
    Il punto non è cosa si a una cura e cosa no, il punto è che la vita è mia, è io, solo io, nient'altro che io, ho il diritto di disporne e di decidere chi possa farlo in mia vece.

  5. #5
    Frontend samurai L'avatar di fcaldera
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    la fame non è una malattia (è uno stimolo) ma lo stato di denutrizione lo è senz'altro (se con il termine malattia indichiamo uno stato di alterazione dei parametri psicofisici del nostro corpo, la denutrizione a rigor di logica un'alterazione in questo senso) e in quel caso l'alimentazione diventa una cura (una delle cure).

    Credo sia giusto poter decidere singolarmente se e per quanto tempo si vuole essere sottoposti ad alimentazione artificiale o meno.
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  6. #6
    Non vorrei però che lo spartiacque per decidere cosa si può rifiutare o sospendere sia il termine "cura". E' un concetto strampalato, cioè se ti stanno curando puoi rifiutarti, se invece non ti stanno curando, non puoi rifiatarti.
    Io devo poter rifiutare e sospendere qualsiasi trattamento, non solo le cure.

  7. #7
    Originariamente inviato da DeBe99
    Non vorrei però che lo spartiacque per decidere cosa si può rifiutare o sospendere sia il termine "cura". E' un concetto strampalato, cioè se ti stanno curando puoi rifiutarti, se invece non ti stanno curando, non puoi rifiatarti.
    Io devo poter rifiutare e sospendere qualsiasi trattamento, non solo le cure.
    è quello che c'è scritto nella costituzione, o sbaglio?
    il diritto è di sospendere le cure

    Art. 32. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

  8. #8
    non e' una cura
    e' una condanna a vivere
    ?

  9. #9
    Originariamente inviato da andrea.paiola
    è quello che c'è scritto nella costituzione, o sbaglio?
    il diritto è di sospendere le cure
    Li parla di trattamento sanitario a dire il vero, che è quello che dicevo io.

  10. #10
    Originariamente inviato da DeBe99
    Li parla di trattamento sanitario a dire il vero, che è quello che dicevo io.
    trattamento sanitario = cura :master:

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