Ci sono cose che ti fanno fermare a bocca aperta a pensare.
Leggi un articolo che riporta queste parole:
ĢLa criminalitā organizzata č presente anche nel Lodigiano, senza dubbi: non cč area della Lombardia che si salviģ. Non solo gruppi poco radicati di stranieri, quindi. Parole pesanti quelle di un pm della Direzione distrettuale antimafia di Milano, che perō non puō comparire. Non per paura dei delinquenti, ma dei loro avvocati: ĢIl sostituto procuratore che parla potrebbe rischiare la ricusazioneģ. Il magistrato č tra i pochi che hanno accesso allultimo rapporto della Direzione nazionale antimafia, 900 pagine inviate a tutte le Dda con linvito alla massima riservatezza. Fino al 2008 era un rapporto pubblico, ora i tempi sono cambiati. ĢSi sono evolute anche le modalitā di indagine: troppe volte fatti indicativi di azioni della grande criminalitā organizzata sono andati a giudizio come danneggiamenti o altri reati minori. Abbiamo capito che invece molto spesso sono espressione di organizzazioni che al Sud spargono sangue, al Nord invece investono e non vogliono farsi notare se non quando č indispensabile dare un segnaleģ. (fonte: www.ilcittadino.it)
Poi, stesso giornale, leggi che il colonnello dei Carabinieri di Lodi dice:
ĢSe guardiamo versoMilano, dove la situazione č completamente diversa, vi do ragione:ma in provincia di Lodi, negli anni recenti, indagini che abbiano rilevato la presenza di organizzazioni di tipo mafioso non ce ne sono. I dati dicono che qui un radicamento del genere non cč. E, guardando sia nel lungo periodo che in prospettiva, credo che questo territorio non sia appetibileģ.
Questo colonnello č quello che dovrebbe occuparsi, tra le altre cose, della sicurezza di Giulio Cavalli, lodigiano e vittima di minacce mafiose accertate.
E bello sapere che il pregiudizio casa mia č immune dalla mafia sia nei fatti cosė rivoltante.
Mille complimenti al Colonnello dei Carabinieri di Lodi.
Evidentemente lui ne sa di pių di chi indaga nella Direzione Nazionale Antimafia.