A tutti quelli che dicevano che non importava se il DNA diceva che non erano stati loro..
Sono romeni, 18 e 27 anni, con precedenti penali. I test biologici sono positivi
Secondo gli inquirenti, somigliano molto ai loro connazionali Loyos e Racz
Caffarella, altri due arresti
Incastrati dal test del Dna
I due incastrati da una rapina compiuta il 15 febbraio: il più giovane
fermato a Roma, l'altro a Trieste. Riconosciuti dalla vittima e dal fidanzato
di CARLO BONINI
Caffarella, altri due arresti Incastrati dal test del Dna
ROMA - Altri due arresti per lo stupro della Caffarella, ma questa volta il loro Dna corrisponde a quello trovato sui vestiti della ragazzina violentata, sui mozziconi di sigaretta sulla scena del crimine e su un fazzolettino. Sono due romeni: A.I., da poco diciottenne, e G.O., 27 anni, entrambi originari della città di Calarasi, ed e entrambi ospitati negli ultimi mesi a Roma in un padiglione della vecchia Fiera. Sono stati entrambi riconosciuti dalla giovane vittima e dal fidanzato: secondo gli inquirenti somigliano molto ad Alexandru Isztoika Loyos e Karol Racz, ovvero i due romeni prima arrestati per la Caffarella e ora detenuti per altri motivi. Tra i quattro però non ci sarebbe nessun legame.
I due sono stati fermati in due momenti diversi, negli ultimi 4 giorni, dopo che le indagini avevano rintracciato a Roma il mercatino in cui era stato ricettato uno dei due cellulari rubati alla quattordicenne violentata nel parco romano il giorno San Valentino. A loro si è arrivati indagando sulle rapine compiute ai danni di minorenni nei giorni 13, 14, e 15 marzo. Il diciottenne è stato arrestato a Roma, ed è stato fermato due giorni fa (il 18 marzo) per una rapina commessa il 15 febbraio sempre nel parco della Caffarella. Il suo complice, è stato invece bloccato dalla polizia a Triste ed è detenuto nel carcere della città friulana con l'accusa di ricettazione. Nei confronti di entrambu è stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare che li accusa di essere gli esecutori materiali della violenza.
"Faccia da pugile" Karol Racz, e il suo presunto complice Alexandru Loyos, detto "il biondino", imprigionati all'indomani della violenza, sono ancora in carcere, ma l'accusa si è sgretolata dopo che la comparazione tra il loro Dna e i rilievi compiuti sulla vittima hanno dimostrato che non sono gli stupratori.
Con l'arresto dei presunti autori materiali, questa convinzione dovrà evidentemente essere sottoposta a verifica, dal momento che i due nuovi arrestati non hanno legami familiari con Loyos e Racz.
In Romania, la squadra mobile di Roma in collaborazione con gli agenti di Bucarest, avevano sottoposto all'esame del Dna almeno una ventina di sospettati, amici e parenti dei due principali indiziati. Complessivamente sono stati esaminati oltre 400 nomi appartenenti al ramo familiare del giovane detenuto, romeno il cui solo cromosoma Y era identico a uno dei due dna trovati alla Caffarella.
(20 marzo 2009)