Ho notato che in questo forum si critica assai aspramente Chiesa, il Santo Padre e la religione cattolica (se non cristiana) molto spesso. Non ho voluto replicare fino ad ora alle numerose accuse a volte divertenti a volte gratuitamente volgari ed offensive. Preferisco dirvi perche’ io sono cattolico.
Io sono nato cattolico. E ancor oggi - quasi incredibilmente! - lo sono. In modo davvero alquanto sorprendente, sia per evidenti ragioni sociali e storiche, che presentano al mondo una realtà cattolica quanto meno discutibile, sia per meno note ragioni personali, che hanno segnato la mia storia di vita, e che hanno reso complesso e niente affatto ingenuo il mio rapporto con la Chiesa Cattolica. E allora, per quali ragioni oggi sono ancora cattolico? Un primo livello di risposta - formale, se volete, ma comunque per me autentico - sta proprio nella mia personale adesione al dogma contenuto nel Credo: "credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica". Ovviamente devo spiegarne le ragioni.
Credo - dove "credo" significa "sono consapevole e convinto, ed a ciò lego la mia vita" - la Chiesa apostolica. Credo nella tradizione degli apostoli. Credo che la verità storica e di fede sul Messia e su Dio provenga dalle testimonianze di quei 12 ebrei di Palestina che hanno vissuto accanto a Gesù di Nazareth per qualche anno, vedendo, ascoltando e condividendo la sua vita e le sue vicende. Credo che la trasmissione di questa verità sia avvenuta in modo valido attraverso i successori degli apostoli - papi e vescovi - fino a noi oggi. Credo che tale linea di trasmissione, la tradizione apostolica, costituisca una valida garanzia di questa verità.
Credo la Chiesa cattolica: cioè universale, aperta a tutti, non esclusiva. Anche se, purtroppo, oggi è divisa in se stessa - dagli ortodossi e dai protestanti -, dalle altre fedi e da tutti gli altri uomini non credenti. Ma l'incapacità degli uomini a realizzare efficacemente questa caratteristica fondamentale della Chiesa di Cristo non ne vanifica la realtà: anche se gli uomini che costituiscono la Chiesa tradiscono la sua cattolicità, essa resta sempre cattolica, universale, aperta a tutti e non esclusiva. Perché la salvezza di Cristo è offerta, attraverso la Chiesa, a tutti gli uomini. Questo sinceramente io credo.
La mia fede, poi, nelle caratteristiche dell'unità e della santità della Chiesa può esser letta di conseguenza al paragrafo precedente. Nonostante i limiti, i fallimenti e i tradimenti umani - Pietro, il primo degli apostoli e dei papi, era un rinnegato: tradì Cristo! -, la Chiesa "è per" e "va verso" una comunione umana ed un'appartenenza totale al suo Signore. Anche questo io sinceramente credo.
E credo tutto ciò sentendomici pienamente coinvolto, anch'io parte di questa realtà, nel bene e nel male. Sinceramente, non trovo nessuna realtà migliore di quest'aggregazione umana di credenti. Tutto ciò che di criticabile c'è in essa non è certo assente altrove. Questo, di per sé, non è un buon motivo - nemmeno sufficiente - per aderirvi. Ma che nessuno venga a dire che le chiese riformate o quelle ortodosse, la comunità islamica o quella ebraica, i gruppi new-age o buddisti, o quelli politici o portatori di qualche altra ideologia ancora sanno offrire qualcosa di meglio, anche solo dal punto di vista umano. Ci sarà pure qualche buona ragione se da 2.000 anni questa contestabilissima istituzione resiste agli urti della storia e di un'umanità disastrata...
Mi ritrovo nelle parole di Carlo Carretto: Quanto sei contestabile Chiesa, eppure quanto ti amo...
A proposito di appartenenza - e qui passo dal precedente livello formale ad uno più esistenziale e sostanziale - le parole migliori per spiegare quest'esperienza le ho trovate - ancora una volta - in un testo di Giorgio Gaber, ateo ex-comunista ed anticlericale sfegatato. Leggete il testo della sua Canzone dell'appartenenza
La mia appartenenza alla Chiesa Cattolica è avere gli altri dentro di me: gli altri che sono nella Chiesa Cattolica come me, gli altri che sono fuori da essa ma sono uomini come me, gli altri che sono amati da Cristo come me, in ragione di questo amore, che per me è l'unica forza capace di farci vincere i nostri egoismi e farci essere un'umanità nuova, un "noi" capace d'impegnarsi a "ritrovare il mondo", se in ognuno di noi siamo capaci - con l'aiuto indispensabile della grazia, cioè dell'amore di Cristo - di far essere un po' della vita degli altri. Cristo, attraverso gli apostoli, nella sua Chiesa, mi ha insegnato questo e questo mi aiuta a fare. Anche se non sempre ci riesco. Per questo, comunque e soprattutto, sono cattolico.
Vi sembra una buona ragione?