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  1. #1

    Ciao vespista, anche se in ritardo



    "Ciao 5, come stai? Era tempo che non ti vedevo, ora faremo un po' di strada insieme". La prima volta che conobbi Giorgio rimasi scioccato: Bettinelli parlava con i numeri del contachilometri. Non solo: da uno che è andato dall'Alaska dalla Terra del Fuoco su una Vespa ti aspetti che sia una specie di Rambo e che sia un esperto meccanico. E invece no: Bettinelli era esile come un fuscello e di motori non capiva nulla.
    E sembrava inattaccabile da tutto e da tutti. E invece no: la mattina del 16 settembre Bettinelli è morto, colpito da un'infezione nel Sud della Cina, sulle rive Mekong, dove viveva con la moglie Yapei.

    Insomma con la morte di Giorgio Bettinelli, che per noi aveva anche un sito speciale su Kataweb Motori, non perdiamo solo un giornalista, scrittore e viaggiatore, ma anche un personaggio da film, diventato noto al grande pubblico con il libro "In Vespa" (Edizioni Feltrinelli), dove narra il suo primo viaggio su due ruote da Roma a Saigon.

    Solo lui poteva immaginare viaggi che poi lo hanno portato a pubblicare libri come "Brum brum. 254.000 chilometri in Vespa" e "Rhapsody in black. In Vespa dall'Angola allo Yemen". Il suo ultimo libro è stato "La Cina in Vespa", cronaca di un viaggio che ha toccato per la prima volta tutte le 33 regioni dell'immensa regione cinese.

    Tutto cominciò per gioco, quando nel luglio del 1992 partì da Roma a bordo di una Vespa e nel marzo del 1993 raggiunse Saigon. Caricò ragazze, viaggiò con le ruote bucate, in tre, rischiò più volte la vita e non si fermò più: andò dall'Alaska alla Terra del Fuoco, da Melbourne a Città del Capo e poi dal Cile alla Tasmania, attraverso Americhe, Siberia, Europa, Africa, Asia e Oceania. Durante uno dei suoi viaggi Bettinelli è stato anche rapito da un gruppo di guerriglieri in Congo.

    A noi piace ricordarlo così, con un pezzo di un suo racconto. Eccolo.

    "Sto comprando una nuova bustina di tabacco da masticare in un negozietto che sembra vendere di tutto, dalle caramelle alle ventose sturalavandino, dagli articoli da ferramenta a quelli da farmacia, quando mi si avvicinano tre ragazzi vestiti con dei camicioni di altrettante gradazioni di grigio. Sono allegrissimi, non smettono un attimo di ridere e hanno gli occhi vellutati da un'inconfondibile luce un po' torbida, quella che si ha da “stoned”. Uno di loro, con una faccia che ricorda Errol Flynn da giovane e i capelli lucidi di olio dai quali si sparge all'intorno una zaffata di mandarino, mi porge la mano e dice “Hey, you are the italian with the Fespha, isn't it?”.

    Rispondo di sì, senza essere troppo sorpreso del fatto che uno straniero diventi ben presto una celebrità a Nushki, tanto da essere riconosciuto per strada: in un villaggio piccolo e un po' fuori dal mondo, in Pakistan come in Indonesia o in Nicaragua, le notizie corrono alla velocità della luce, e qualsiasi presenza insolita è subito di dominio pubblico".


    http://www.repubblica.it/2008/09/mot...ettinelli.html

    Non lo sapevo, per cui lo ricordo solo oggi. Buon viaggio, ancora.

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di Cholo
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    Un paio di giorni fa stavo proprio cercandone i libri da Feltrinelli.

  3. #3
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    Non lo conoscevo nemmeno io, indubbiamente un uomo con tanto coraggio. Lo ammiro. Pace all'anima sua
    Lo Stato deve dare ai cittadini, come diritto, ciò che la mafia dà come favore.
    Carlo Alberto dalla Chiesa

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  4. #4
    Utente bannato
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    grazie...mi ha risolto il problema di "e cosa leggo ora"? che puntualmente mi attanaglia quando finisco di leggere un libro.

  5. #5

    Re: Ciao vespista, anche se in ritardo

    Originariamente inviato da dokk
    Buon viaggio, ancora.

  6. #6
    E pensare che in qualche stato dell'Africa aveva preso la malaria cerebrale...


    Cholo> cosa hai preso?

    s|n3> per me il primo ed il secondo sono i più belli.


  7. #7
    "Rimango altre quattro ore in sella, e guido finché il sole è già quasi al tramonto, secondo una sana abitudine che da tempo ero costretto a perdere, prima di fermarmi in un villaggio qualsiasi per passare la notte. E’ una delle sensazioni che ho sempre amato di più, e che così spesso mi ha dato l'illusione di essere libero e padrone della mia vita: quel grappolo di minuti dalla consistenza indefinibile, quando non è ancora buio e non è più giorno, e tu entri in un posto che non hai mai sentito nominare, con la consapevolezza che domani sarai già lontano, e che per altri mesi, per altri anni, per altri grappoli di minuti della stessa intensità continuerai ad allontanarti, assecondando il dipanarsi di una matassa il cui filo ti si srotola tra le mani senza farsi accorgere, e finisce dall'altra parte del mondo".

    http://www.giorgiobettinellifansclub.it/

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di Cholo
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    Originariamente inviato da dokk
    Cholo> cosa hai preso?
    "Da Roma a Saigon", qualcosa del genere.

  9. #9
    Originariamente inviato da Cholo
    "Da Roma a Saigon", qualcosa del genere.
    "In Vespa. Da Roma a Saigon", il primo.
    Buonissima lettura

  10. #10
    Utente di HTML.it L'avatar di lnessuno
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    non lo conoscevo... si è fatto dei gran viaggi su quella vespa in ogni angolo del mondo, qualcuno lassù avrà deciso che era tempo per lui di scoprire posti nuovi... che possa continuare a correre in vespa in pace, dovunque sia ora

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