sollecitata da un amico, ho letto negli ultimi giorni il nome della rosa, bel romanzo storico di umberto eco che avevo sullo scaffale mentale da tempo, ma senza aver mai trovato l'occasione per affrontarlo
sara' che a me le trame "gialle" piacciono, sara' che i romanzi storici "realistici" piacciono, sara' che umberto eco scrive in un modo che mi piace, sara' che il medioevo e' un periodo storico che ho bazzicato in diversi libri e mi affascina, ma ho trovato il libro godibilissimo e molto meno mattone di quel che mi aspettavo; giusto in un paio di passaggi il giocoliere eco si e' lasciato prendere dal sapore delle parole, ma se in un primo tempo ho cercato di seguirne il filo, poi ho deciso che era piu' pratico limitarmi a lasciarmi trascinare dal ritmo
per gli interessati: il libro contiene molti pezzi in latino; all'inizio mi ero procurata un dizionarietto, ma e' perfettamente inutile, cosi' googlando ho scoperto una traduzione gentilmente messa in rete da qualcuno e suddivisa per bene che mi ha aiutato moltissimo ad apprezzare ancor di piu' la storia: http://www.geocities.com/imilmomo/te...della_rosa.pdf (240kb, stampato in formato ridotto, per comodita' l'ho infilato tra le pagine in modo da averlo sottomano mentre procedevo)
alla fine c'e' una spiegazione su come e' nato il libro, sulle cose di cui tener conto per renderlo veritiero e cose cosi' e anche se di solito salto a pie' pari prefazioni e postille, stavolta ho letto quest'ultima con molto interesse, perche' e' stato come seguire una lezione di scrittura-di-romanzi, in un certo senso... il bello e' che uno non si accorge di tutto questo finche' non gli spiegano "il trucco dietro", il che e' esattamente come dovrebbe essere, secondo me
riallacciandomi a quanto detto in una discussione sull'arte di ieri ( http://forum.html.it/forum/showthrea...readid=1321750 ), eco - ovviamente esagerando, ma ben rendendo l'idea - dice che "l'autore dovrebbe morire dopo aver scritto per non disturbare il cammino del testo", nel senso che ognuno ci trova quel che preferisce ed e' esattamente cio' che succede in questo libro: se uno si vuol limitare al mero racconto, lo puo' fare, ma se si e' interessati ad approfondire tematiche storiche, per esempio, si trovano innumerevoli spunti
giudizio finale: "bello bello in modo assurdo"
(peccato per i pop-corn: li aveva finiti francesco )
ah! per la cronaca: ho visto solo degli spezzoni - pochi - del film e ricordavo giusto che l'attore principale era sean connery e che da qualche parte c'era un incendio, nient'altro e sono contenta di questa mia "ignoranza" preventiva