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Discussione: la stanza del silenzio

  1. #1

    la stanza del silenzio

    Centocinquanta metri per ‘ritrovarsi col proprio spirito’, senza simboli religiosi, scritte, quadri di alcun genere, il colore azzurro che prevale su tutto punteggiato da piccole luci che ricordano un cielo stellato. E’ la nuova ‘Stanza del silenzio’, lo spazio interreligioso aperto a tutti inaugurato alle Molinette, primo tra i grandi ospedali pubblici italiani (con i suoi 1250 letti e 35.000 persone dimesse ogni anno) a dotarsi di un luogo per raccogliersi, meditare, pregare e convivere meglio, così, con le preoccupazioni per la malattia e la sofferenza proprie o dei propri cari.
    [...]
    E l’anno prossimo lo stesso spazio essere usato anche dai pazienti che vogliono leggere nella quiete, in [collaborazione] con il Circolo dei Lettori.
    da qui: http://torino.repubblica.it/dettagli...-credo/1612765



    la galleria: http://torino.repubblica.it/multimedia/home/5379674/1/1

    quest'iniziativa mi pare proprio buona

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di indre
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    re

    il corridoio per il paradiso
    When I was young I used to pray for a bike. Then I realized that God doesn't work that way. So I stole a bike and prayed for forgiveness.

  3. #3

    Re: re

    Originariamente inviato da indre
    il corridoio per il paradiso

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di Uanne
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    mah, avrei piuttosto adibito uno spazio ricreativo col ping pong, il biliardo, una sala cinema, dei letti dove appartarsi con i partner, qualsiasi cosa di ricreativo per distrarre dall'angoscia che solitamente infonde un luogo come l'ospedale. Ma se vogliono martellarsi i maroni, che facciano pure
    A me mi dà la carica, agli italiani gli dà la carica

  5. #5
    Originariamente inviato da Uanne
    mah, avrei piuttosto adibito uno spazio ricreativo col ping pong, il biliardo, una sala cinema, dei letti dove appartarsi con i partner, qualsiasi cosa di ricreativo per distrarre dall'angoscia che solitamente infonde un luogo come l'ospedale. Ma se vogliono martellarsi i maroni, che facciano pure
    Quando in ospedale hai un tuo caro che soffre capita di sentire il bisogno di meditare pregare e cercare conforto nella fede.

    Anche se è probabile che ci sia un fondo di ipocrisia in tutto questo ciò non toglie che sia un'esigenza del tutto umana. Il fatto che nei nostri ospedali ci siano delle cappelle è sicuramente di conforto per i cristiani, ma immagino che per chi appartiene ad un'altra religione possa essere di grande sofferenza non avere un luogo dove stare in silenzio con il proprio dolore.

  6. #6
    L'ho letto stamani sul corriere (qui l'articolo) e mi ha molto emozionata. Mi sembra un'iniziativa veramente lodevole, una sala di riflessione aconfessionale, senza simboli religiosi a "disturbare"; in un luogo di sofferenza e turbamento quale spesso è un ospedale credo sia una ottima cosa.

    L'articolo di Repubblica non riporta questa cosa che invece per quello del Corriere è in apertura:
    La «Stanza del silenzio» sarà anche politically correct ma, com'è evidente dall'ingresso videosorvegliato, a qualcuno potrebbe non piacere. Per esempio a vandali, antisemiti, anti-islamici o integralisti di questa o quella religione. Magari gli stessi che nelle scorse settimane hanno spedito lettere di minacce al direttore generale Giuseppe Galanzino (che ieri l'ha inaugurata) o al ragazzo dell'amministrazione che ha seguito il progetto. Frasi farneticanti («brucerai nelle fiamme dell'inferno») oppure critiche feroci per l'apertura a tutte le fedi di un luogo che fino a ieri è stato invece uso esclusivo dei cattolici.
    I giornalisti del corriere se lo sono inventato? Quelli di Repubblica hanno glissato per enfatizzare l'accoglienza per larga parte positiva? Non saprei. In ogni caso mi sembra veramente una cosa magnifica, e spero bene che i due-tre integralisti del cavolo di turno si attacchino.
    [Levka]
    Arresta il sistema Arresta ho detto... Arresta! Fermo o sparo!!
    [/Levka]


    I miei fumetti ^^

  7. #7
    edit, sbajato sorry

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    14
    ho letto lo stesso articolo sul Corriere, e mi ha fatto un po' specie l'accoglienza ricevuta, e soprattutto, la presentazione del giornalista.

    "La «Stanza del silenzio» sarà anche politically correct ma, com'è evidente dall'ingresso videosorvegliato, a qualcuno potrebbe non piacere. Per esempio a vandali, antisemiti, anti-islamici o integralisti di questa o quella religione". Magari gli stessi che nelle scorse settimane hanno spedito lettere di minacce al direttore generale Giuseppe Galanzino (che ieri l'ha inaugurata) o al ragazzo dell'amministrazione che ha seguito il progetto. Frasi farneticanti («brucerai nelle fiamme dell'inferno») oppure critiche feroci per l'apertura a tutte le fedi di un luogo che fino a ieri è stato invece uso esclusivo dei cattolici.

    Cioè, a quale religione, a Torino, potrebbero appartenere questi anti-islamici e anti-semiti...manco ce ne fossero 3000

    Cmq, si, è una iniziativa positiva.
    Certo, nel mio paese ideale, questa non sarebbe una notizia, perché dovrebbe essere la normalità.

  9. #9
    Originariamente inviato da rebelia
    ma anche solo stare in silenzio a meditare, volendo
    Si', ho dimenticato un 'o' tra 'meditare' e 'pregare'

  10. #10
    Originariamente inviato da Uanne
    mah, avrei piuttosto adibito uno spazio ricreativo col ping pong, il biliardo, una sala cinema, dei letti dove appartarsi con i partner, qualsiasi cosa di ricreativo per distrarre dall'angoscia che solitamente infonde un luogo come l'ospedale. Ma se vogliono martellarsi i maroni, che facciano pure
    Mi sa che in ospedale forse ci sei stato poco perchè in genere un paziente non immobilizzato a letto agogna per prima cosa a un luogo silenzioso lontano dal trambusto di un reparto che ferve sempre di attività e visitatori che entrano a tutte le ore. Ci sono già sale di lettura o cappelle o sale gioco nei reparti infantili, ma forse uno spazio per la meditazione privo di simboli religiosi mancava, soprattutto in un mega centro come Le Molinette. La trovo una idea condivisibile
    love is a ring, the telephone
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