A torino.. che ne pensate? Ovviamente il supermercato non ci perde.. anzi.. guadagna clienti.. Può aiutare el pueblo?
Contro la crisi cento prodotti scontati
In tutti i supermercati Coop il pane costerà un euro
Accordo tra Provincia e supermercati: pane a un euro
ALESSANDRO MONDO
TORINO
Pane comune, a prezzo scontato negli ipermercati e nei supermercati Coop: un euro per portare a casa una forma da un chilo. Ma anche un lungo elenco di prodotti freschi e duraturi, comunque di prima necessità, disponibili a prezzi agevolati nei punti-vendita NovaCoop e Codè-Crai a Torino e Provincia: yogurt, caffè, pasta, uova, biscotti, riso, salumi... In una parola, i fondamentali dell’alimentazione, che l’incidenza della crisi sul reddito di molte famiglie sta allontanando dal carrello dei consumatori. L’iniziativa, sulla falsariga di quelle che a vario titolo e con attori diversi si sono susseguite nel recente passato, anche sul nostro territorio, è inserita nel programma «Fragili orizzonti» per contrastare la vulnerabilità sociale. Durerà sei mesi, a Torino e nei Comuni della provincia. Se i risultati pagheranno, come pare probabile, l’idea è di estenderla per altri sei mesi in attesa di capire che piega prenderà il quadro economico.
A costruirla è stata la Provincia, d’intesa con i sindacati, Novacoop e Codè Crai. Lunedì la presentazione. Per l’occasione, ci saranno il presidente Antonio Saitta, l’assessore Salvatore Rao (Solidarietà sociale), Claudio Cucchiarati, direttore soci e consumatori Novacoop, il direttore generale di Codè-Crai Ovest Claudio Maronna, Claudio Stacchini (Cgil), Giorgio Bizzarri (Cisl), Lorenzo Cestari (Uil). «Il risultato è il frutto di un lavoro cominciato cinque-sei mesi fa, quando l’ombra della recessione cominciava ad allungarsi sul Torinese», spiega Saitta. «Da qui la volontà di dare una risposta concreta, anche se certamente non risolutiva - aggiunge Rao -, costruendo un paniere alla portata del portafoglio sempre più leggero dei consumatori». Del pane abbiamo detto. «Pane comune ma di qualità», precisa Cucchiarati. Come di qualità sono gli altri prodotti inseriti nel paniere di Novacoop e Codè-Crai, a questo punto doppiamente concorrenziali rispetto a quelli di marca. La differenza riguarda semmai la composizione numerica dei due panieri (100 prodotti per Novacoop, 50 per Codè-Crai), lo sconto previsto (- 20% il primo, - 25% il secondo), e i destinatari dell’offerta. Nel caso di Codè-Crai è vincolata ai pensionati, che una volta alla cassa dovranno mostrare la «carta senior».
In aggiunta, Codè Crai mette sul piatto cinque prodotti a prezzo bloccato per tutti: pensionati e non. L’offerta riguarderà prevalentemente prodotti durevoli, senza per questo escludere quelli freschi. Raggiunto l’accordo, che richiama esperienza analoghe in Emilia Romagna e nella provincia di Milano, la sfida si gioca sulla comunicazione. «Partiremo con una campagna informativa presso i nostri punti-vendita, una ventina fra Torino e provincia - conferma Cucchiarati -. L’ipotesi prevede la distribuzione di volantini ma anche interventi diretti». Quali? Bocche cucite, ma da quel poco che trapela non stupitevi se un giorno l’altro vi capiterà di incontrare Saitta e/o lo stesso Rao dietro il bancone di qualche supermercato. Prevedibili le rimostranze dell’opposizione. Polemiche politiche a parte, resta il significato di una misura anti-crisi che promette di tradursi in ricadute molto concrete per i consumatori. Non è un caso se Cgil, Cisl e Uil hanno spinto con decisione su questa iniziativa. «E’ nata proprio dai sindacati - sottolinea Giorgio Bizzarri per la Cisl -. Nei mesi scorsi abbiamo chiesto alla Provincia politiche mirate al contenimento dei prezzi per i beni di prima necessità, con il coinvolgimento della grande distribuzione. Dico subito che il controllo sui prezzi deve diventare permanente». Conferma Claudio Stacchini, Cgil: «Incassato l’accordo, adesso apriremo due nuovi fronti: l’estensione dei gruppi di acquisto solidale e l’accesso al consumo fresco a prezzi ribassati». Mentre Lorenzo Cestari, Uil, sottolinea «l’impatto della promozione sul reddito dei lavoratori in tempi così difficili» e perora anzitempo l’estensione dell’iniziativa: ben oltre i sei mesi previsti.