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  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di Pastore12
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    [Riassunto] Report - POVERI NOI! 05 04 2009

    A dicembre viene istituita la Carta Acquisti, più nota come Social Card. È una carta di credito del circuito Mastercard che il governo ricarica con 80 euro ogni bimestre. Serve per fare acquisti in farmacia, nei supermercati e per pagare le bollette di luce e gas. È una misura del Ministro Tremonti per aiutare le persone bisognose, in particolare di fronte all’incalzare della recessione.

    I destinatari previsti dal Ministro sono 1 milione e 300 mila, dato preso dall’Agenzia delle Entrate e dall’Inps. Sono i cittadini con 65 anni e un reddito fino a 6 mila euro l’anno, quelli di 70 anni e un reddito fino a 8 mila euro l’anno, e chi ha un figlio minore di 3 anni e un reddito fino a 6 mila euro l’anno.

    Ma le regole per usufruire della carta sono molto più complicate, tra le altre cose, non bisogna avere la proprietà di un immobile a uso abitativo per oltre il 25%. A dicembre quelli che hanno ricevuto la lettera del ministero vanno all’ufficio postale per ritirare i moduli. Sono in 520 mila.

    La trafila è piuttosto lunga e umiliante. Per prima cosa bisogna recarsi al CAF con il contratto d’affitto e il saldo del conto corrente. Con questi documenti si richiede di fare il modello ISEE e se l’ISEE risulta inferiore ai 6 mila euro si ritorna all'ufficio postale per compilare il modulo di richiesta della social card.

    Ma i problemi non finiscono qui... A Natale un terzo delle carte consegnate era scarico. A fine gennaio nulla era cambiato. E può capitare anche la carta sia carica, ma che sia impossibile effettuare il pagamento al supermercato.

    Sta di fatto che dei 1.300.000 destinatari stimati ad oggi, le richieste effettuate sono state 700.000 e le carte consegnate 517.000. Forse perché siamo più ricchi del previsto, o perchè i vincoli posti per usufruire delle social card sono troppo stringenti.

    Ma aver scelto questa modalità, quanto costa?
    - circa 30 centesimi a lettera che per 1 milione e 300 mila destinatari fa 400.000 euro che il ministero ha pagato subito alle Poste.
    - poi c’è la compilazione del modulo ISEE. L’INPS delega i CAF, che ovviamente si fanno pagare. Ufficiosamente tra i 15 e i 20 euro, pagati dall'Inps. In totale le domande sono circa 700 mila che fa almeno 10.500.000 euro per i Caf.
    - dopo il Caf, ci sono le Poste, che hanno l’appalto per la distribuzione delle carte. Il costo per carta è al di sotto di 1,90 euro e le carte stampate 2.000.000. Fanno 2.180.000 euro.
    - Il circuito che offre il servizio è MasterCard, che però non ha voluto dire quanto ci guadagna con le social card.

    Sommando anche pubblicità e costi di formazione degli addetti, il costo complessivo delle social card si aggira intorno ai 21 milioni di euro.

    JÉRÔME VIGNON – DIR. GENERALE AFFARI SOCIALI E OCCUPAZIONE UE:
    Abbiamo misurato quale sarebbe la povertà se non esistessero misure di protezione sociale, e il risultato è che sarebbe del 24%, mentre con gli attuali sistemi scende al 16%. In Italia, però, il livello medio di povertà oggi è al 20%, ma senza le politiche sociali sarebbe del 24%, dunque non c’è un grande scarto e questo vuol dire che il vostro sistema, paragonato con quello degli altri paesi europei, è insufficiente.
    Il reddito minimo garantito viene dato nella maggior parte dei paesi europei. Però misure come quese richiedono tempi lunghi e non consentono una visibilità immediata, che proviene invece dall’annuncio di misure straordinarie. Nel decreto anticrisi di fine novembre, il ministro Tremonti ha previsto di aiutare chi ha un mutuo a tasso variabile sulla prima casa stipulato entro il 31 ottobre 2008, per loro le rate 2009 hanno un tetto del 4%. Se il tasso va oltre il governo mette la differenza. Ma proprio a novembre i tassi sono scesi e la maggior parte dei mutui a tasso variabile sono al di sotto del 4%.


    DA CHE TEMPO CHE FA DEL 18/01/2009 - Giulio Tremonti:
    I derivati sono fondamentalmente delle scommesse. All’inizio erano una tecnica di assicurazione, poi sono diventati una tecnica di scommessa in cui la finanza è derivata e deviata diventando fine a se stessa puramente speculativa e irresponsabile.
    Ma fu proprio Tremonti con la finanziaria del 2001 a invitare comuni, province e regioni, a cui aveva ridotto i trasferimenti, a trovare nuove risorse o rinegoziare i debiti facendo ricorso a strumenti finanziari creativi.


    AUDIZIONE PARLAMENTARE DEL 17/03/2009 - Mario Draghi, Governatore della Banca D’Italia:
    I crediti commerciali che le imprese vantano nei confronti delle amministrazioni pubbliche sono molto elevati, circa il 2,5% del Prodotto Interno Lordo. Un’accelerazione dei pagamenti darebbe sostegno alle imprese senza appesantire strutturalmente i conti pubblici.
    Tuttavia questo parere non sembra essere stato accolto. Il risultato è che tante piccole e medie imprese sono costrette a rivolgersi alle banche per ottenere finanziamenti che diventano necessari per sopravvivere, in attesa dei pagamenti della pubblica amministrazione. Fortunatamente Tremonti, quando non è impegnato come ministro, fornisce consulenze finanziarie alle aziende.


    Il provvedimento appena varato si chiama Tremonti Bond, un prestito alle banche per 10-12 miliardi, al tasso del 7,5%.
    Il tasso aumenta annualmente e la banca è libera di decidere quando restituirlo. Se però non fa utile, l’interesse non lo paga per niente. Nel breve, questo denaro rafforza la banca e risulta molto più conveniente di altre forme di aumento del capitale, in cambio lo stato impone di mantenere il credito alle imprese e alle famiglie. Impone di sospendere per un anno il pagamento del mutuo al cliente che ha perso il lavoro, e di anticipare gli assegni ai lavoratori in cassa integrazione. Se queste condizioni non venissero rispettate si scrive ai Prefetti che non potranno fare altro che ricevere le lettere di protesta dei clienti e girarle alla banca.


    TG1 DEL 03/01/2009 - Giulio Tremonti:
    Dobbiamo fare nuove regole e le regole non le fanno i regolati, le regole le fanno i governi e le autorità. Bisogna vietare certi contratti, vietare di andare in certi paesi, paradisi legali, vietare di fare bilanci falsi come è avvenuto in tutto questo periodo.
    Le regole che hanno depotenziato il reato di falso in bilancio sono state fatte nel 2002 dal governo Berlusconi con Tremonti all’Economia. All’epoca lodò l’operazione e oggi l'idea di ripristinare le pene non sembra essere tra le sue priorità. Il suo pensiero continua ad essere questo:

    Giulio Tremonti:
    Vede, allora, in America dove si dice le leggi sono giuste, la galera è sicura e così via è successo il disastro della finanza. Quindi vuol dire che, anche una legge penale sul falso in bilancio molto severa non serve a eliminare i disastri.

    DA “CHE TEMPO CHE FA” DEL 18/01/2009 - Giulio Tremonti :
    Bisogna scrivere nuove regole mandare a casa quelli che hanno creato tutto questo disastro e ricominciare da capo.
    Un regolamento ministeriale dice: se un amministratore è condannato in primo grado per bancarotta, per esempio, a decidere se resta nel Cda della banca, è l’assemblea dei soci. Cesare Geronzi per il crack Italcase è stato condannato in primo grado ad un anno e otto mesi per bancarotta, oltre che dichiarato inabile all’impresa commerciale dal Tribunale di Brescia. Oggi è Presidente di Mediobanca. Divo Gronchi ha una condanna a una anno e otto mesi per bancarotta semplice e preferenziale. L’assemblea dei soci di Banca Popolare Italiana ha deliberato di non revocargli la carica di amministratore. Oggi è amministratore delegato di Banca Popolare di Vicenza. Vincenzo De Bustis, quando dirigeva la Banca di Salento ha venduto prodotti che gli hanno procurato una condanna per cause legate alla truffa di 90 mila risparmiatori. Oggi è numero uno di Deutsche Bank Italia. La lista è lunga.
    E' evidente che i criteri di onorabilità andrebbero riscritti, ma c'è di che dubitare sul fatto che lo si faccia davvero.
    "Ethics are to me something private. Whenever you use it as an argument for why somebody_else should do something, you’re no longer being ethical, you’re just being a sanctimonious dick-head"
    Linus Torvalds

  2. #2
    ieri sera l'ho visto, purtroppo, distrattamente, però le cose che sono riuscito a cogliere, come al solito, mi fanno rivoltare. Giulio Tremonti è imbarazzante, sia come ministro che sembra non accorgersi mai di quello che sta per accadere (non si sa se per incompetenza o per malafede) sia quando tenta disperatamente di giustificare le scelte fatte per il padrone (legge che depenalizza il falso in bilancio). La germania come politica sociale (reddito minimo di cittadinanza) è avanti anni luce rispetto a noi. Il motivo secondo me è uno solo a nessuno interessa fare politica a lungo termine, tutti puntano agli effetti immediati, per propaganda, per essere rieletti.


    Un'altra cosa che mi sono perso e che vorrei che qualcuno mi spiegasse è la questione ministro tremonti vs società di tremonti

  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di Ph:l
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    Originariamente inviato da Alex D.
    Giulio Tremonti è imbarazzante, sia come ministro che sembra non accorgersi mai di quello che sta per accadere (non si sa se per incompetenza o per malafede)
    molto probabilmente per entrambe
    Grazie a Facebook madre ritrova i figli dopo 15 anni. Erano nella stanza di sopra.

  4. #4
    Utente bannato
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    Originariamente inviato da Alex D.
    La germania come politica sociale (reddito minimo di cittadinanza) è avanti anni luce rispetto a noi. Il motivo secondo me è uno solo a nessuno interessa fare politica a lungo termine, tutti puntano agli effetti immediati, per propaganda, per essere rieletti.
    No,il fatto è che i tedeschi sono tedeschi:lo stato ha soldi,non ha il debito pubblico spaventoso che abbiamo noi con il pagamento degli interessi che ciò comporta,la gente va in pensione all'età giusta,da sempre,non hanno trentamila guardie forestali in un lender (come da noi a Reggio Calabria),non hanno un milione di impiegati pubblici shiaffati a far nulla grazie al voto di scambio durato per decenni(De mita insegna,per fare un esempio),hanno criterio per la spesa pubblica e senza che ci siano mangerie,e altro ed altro ancora.....

    Ergo ognuno si merita ciò che ha:la Germania è piena di tedeschi e l'italia,toh è piena di italiani...

  5. #5
    Originariamente inviato da Alex D.
    Il motivo secondo me è uno solo a nessuno interessa fare politica a lungo termine, tutti puntano agli effetti immediati, per propaganda, per essere rieletti.
    non solo secondo te... un esempio: tra qualche decennio il sistema pensionistico esploderà, ma cosa gliene interessa ai politici di adesso? Ci penseranno i politici che verranno a gestire il collasso, loro intanto sono coperti, hanno pensioni garantite a 5 cifre, un conto in banca a sei o sette cifre e in generale un futuro di sicuro benessere per loro e per le loro famiglie. Cosa gliene interessa di rovinarsi l'esistenza ad affrontare problemi grossi come questo? Tirano a campare sperando di avere sempre una poltrona su cui sedere e che la gente non si svegli, almeno fin quando ci saranno loro
    Corsi di informatica a Roma. Dite che vi mando io...

    « I popoli non dovrebbero aver paura dei propri governi: sono i governi che dovrebbero aver paura dei popoli. »

  6. #6
    Utente bannato
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    Originariamente inviato da jamesev
    non solo secondo te... un esempio: tra qualche decennio il sistema pensionistico esploderà, ma cosa gliene interessa ai politici di adesso? Ci penseranno i politici che verranno a gestire il collasso, loro intanto sono coperti, hanno pensioni garantite a 5 cifre, un conto in banca a sei o sette cifre e in generale un futuro di sicuro benessere per loro e per le loro famiglie. Cosa gliene interessa di rovinarsi l'esistenza ad affrontare problemi grossi come questo? Tirano a campare sperando di avere sempre una poltrona su cui sedere e che la gente non si svegli, almeno fin quando ci saranno loro
    Quanto qualunquismo

    Quante volte è stata tentata una riforma delle pensioni ostacolata ferocemente dai sindacati,dalla piazza e dalla sinistra?
    Si,si pagheranno le conseguenze delle mancate riforme sulla pelle di tutti e di certo non per colpa di Berlusconi.

    Ma tanto voi.....

  7. #7
    Originariamente inviato da sacristofelico
    Quanto qualunquismo

    Quante volte è stata tentata una riforma delle pensioni ostacolata ferocemente dai sindacati,dalla piazza e dalla sinistra?
    Si,si pagheranno le conseguenze delle mancate riforme sulla pelle di tutti e di certo non per colpa di Berlusconi.

    Ma tanto voi.....
    ovvio che il discorso che ho fatto per i politici vale anche per i sindacati, pensano solo al presente anche loro, per gli stessi motivi
    Corsi di informatica a Roma. Dite che vi mando io...

    « I popoli non dovrebbero aver paura dei propri governi: sono i governi che dovrebbero aver paura dei popoli. »

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di Pastore12
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    Originariamente inviato da Alex D.
    Un'altra cosa che mi sono perso e che vorrei che qualcuno mi spiegasse è la questione ministro tremonti vs società di tremonti
    Non è niente di eccezionale... dalle nostre parti potrebbe essere classificato come un piccolo conflitto di interessi. Robetta, insomma:

    Bruxelles nel giugno 2000 ha invitato gli stati membri a pagare i fornitori entro 30 giorni, per alcune categorie fino a 60 giorni. Direttiva che il governo italiano recepisce nel 2002. Tutti gli stati si sono adeguati, ma in Italia la pubblica amministrazione continua a pagare con mesi di ritardo. E parliamo di una somma che arriva complessivamente fino a 50 miliardi di euro.
    Intanto ad offrire consulenza alle imprese per l’accesso al credito, ci sono due tributaristi: Gregorio Gitti, genero di Giovanni Bazoli, Presidente del consiglio di sorveglianza di Banca Intesa, che il credito lo dà, ed Enrico Vitali, che invece fa parte dello studio fondato da Tremonti 25 anni fa. A Milano, in Via del Crocefisso 12. Ma ne ha aperto un altro anche a Roma, in Via della Scrofa. Tremonti esce dalla società ogni volta che viene eletto Ministro, e rientra a fine mandato. Per aiutare le imprese, quindi, c’è lo studio fondato da Tremonti. Mentre a spingere le banche a fargli credito c’è lui da Ministro (Tremonti Bond).
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  9. #9
    Utente di HTML.it L'avatar di Pastore12
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    Originariamente inviato da sacristofelico
    No,il fatto è che i tedeschi sono tedeschi: lo stato ha soldi,non ha il debito pubblico spaventoso che abbiamo noi con il pagamento degli interessi che ciò comporta,la gente va in pensione all'età giusta,da sempre,[...] hanno criterio per la spesa pubblica e senza che ci siano mangerie,e altro ed altro ancora.....

    Ergo ognuno si merita ciò che ha:la Germania è piena di tedeschi e l'italia,toh è piena di italiani...
    Quando hanno intervistato Tremonti, tra le altre cose, gli hanno fatto notare che le misure di protezione sociale adottate in Italia incidono sul livello medio di povertà molto meno che negli altri stati europei. Lui ha risposto più o meno con il tuo tono:

    Tremonti:
    Quando tu fai il paragone tra un paese e l’altro, non devi guardare solo una categoria teorica, devi andare poi a vedere in concreto, quanto spendiamo noi per esempio, di pensioni di invalidità… E quelle lì sono reddito garantito o no. Dovresti metterli insieme. Allora, se si mette insieme tutto, come assistenza sociale, come aiuti, l’Italia non è mica indietro rispetto agli altri.
    Però, voglio, dire.. abbiamo speso 10 milioni di euro per accertare che 700.000 richiedenti fossero abbastanza poveri per usufruire della social card. Risparmiare qualche milione semplificando la trafila per la social card e spenderne qualcuno per dare una regolata alle pensioni di invalidità, no?

    Originariamente inviato da sacristofelico
    non hanno trentamila guardie forestali in un lender (come da noi a Reggio Calabria),non hanno un milione di impiegati pubblici shiaffati a far nulla grazie al voto di scambio durato per decenni(De mita insegna,per fare un esempio)
    Spiacente, ma per parlare di questo dobbiamo aspettare la puntata di Report su Brunetta...
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  10. #10
    Originariamente inviato da Alex D.
    ieri sera l'ho visto, purtroppo, distrattamente, però le cose che sono riuscito a cogliere, come al solito, mi fanno rivoltare. Giulio Tremonti è imbarazzante, sia come ministro che sembra non accorgersi mai di quello che sta per accadere (non si sa se per incompetenza o per malafede) sia quando tenta disperatamente di giustificare le scelte fatte per il padrone (legge che depenalizza il falso in bilancio). La germania come politica sociale (reddito minimo di cittadinanza) è avanti anni luce rispetto a noi. Il motivo secondo me è uno solo a nessuno interessa fare politica a lungo termine, tutti puntano agli effetti immediati, per propaganda, per essere rieletti.


    Un'altra cosa che mi sono perso e che vorrei che qualcuno mi spiegasse è la questione ministro tremonti vs società di tremonti

    uno che dice che per risolvere la crisi ci vuole la bibbia per te è una persona seria?
    Io non odio Berlusconi, è lui che odia tutti noi!

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